II maxiponte sullo Stretto si farà ma non sarà facile trovare i soldi

L'opera considerata di «interesse comunitario» divide i partiti europei L'opera considerata di «interesse comunitario» divide i partiti europei II maxiponte svilo Stretto si farà ma non sarà fatile trovare i soldi Due ministri (Zamberìerti e Nicolazzi) manifestano riserve per i rìschi sismici - Solo i socialdemocratici tedeschi appoggiano la battaglia degli eurodeputati meridionali italiani - Il pei accusa il governo di «fare ben poco per attivare i meccanismi comunitari» - La de parla di «occasione storica»; in Calabria, Basilicata, Sardegna, Campania e Sicilia i redditi più bassi nella Cee PALERMO — Soltanto a fatica è grazie alla coesione tra gli eurodeputati meridionali italiani di tutti i gruppi, 11 ponte sullo Stretto di Messina è stato considerato a Strasburgo e a Bruxelles «opera d'interesse comunitario: C'era, nella Comunità, chi pensava di far prevalere la tesi che si trattasse in realtà di un'infrastruttura tra due regioni di un solo Stato membro: c'era chi giudicava ininfluente al fini comunitari questa che viene annunciata come una delle più ardite opere mai progettate. «Abbiamo dovuto sostenere una battaglia non facile e l'abbiamo spuntata anche per l'appoggio dei socialdemocratici tedeschi, ma il governo italiano adesso sta facendo ben poco per attivare ì meccanismi comunitari*, dice l'on. Pancrazio De Pasquale (pel) presidente della commissione europea per la politica regionale, allarmato dal perdurare del divario tra le aree privilegiate dell'Europa e quelle tuttora marginali e depresse. Il 20 per cento della popolazione europea, circa 60 milioni di persone, vive in condizioni di disagio economico e le regioni più malridotte di tutta la comunità sono nell'ordine Calabria, Basilicata, Sardegna, Campania e Sicilia, seguite dalla Corsica e quindi da altre zone del Sud italiano come il Molise. Prodotto interno lordo e disoccupazione sono gli indicatori di una realtà che continua ad essere estremamente pesante per il Mezzogiorno europeo, n ponte sullo Stretto potrà rappresentare una svolta storica, un elemento di grande utilità per incentivare i collegamenti tra Europa ed Africa della quale la Sicilia è geograficamente e culturalmente la naturale - testa di ponte*. I giudizi non sono tutti concordi. C'è, anche a Palermo, chi è perplesso. Ma i leaders europei come De Pasquale o il de Pietro Adonnino sono convinti più che mai dell'utilità del collegamento stabile tra Sicilia e continente. «Per la verità mi è sembrata un po' eccessiva questa enfasi per un atto amministrativo che doveva esser compiuto 15 anni fa, e che se lo fosse stato allora avrebbe determinato una maggiore libertà di scelta e minori condizionamenti*, osserva l'on. De Pasquale alludendo alla firma l'altro giorno a Roma apposta da Craxi alla convenzione per il ponte sullo Stretto. •Questi studi appaiono probanti, ma vanno tenuti in conto dubbi e riserve dei ministri Zamberletii e Nicolazzi sui rischi sismici e le difficoltà dell'attraversamento ferroviario. Tuttavia la firma è un passo avanti — aggiunge De Pasquale — si esce dalla nebulosa e si affidano precise responsabilità*. L'eurodeputato comunista riconosce che vi sono enormi problemi da risolvere per il coinvolgimento delle istituzioni europee, dopo che nella scorsa legislatura di Strasburgo si riuscì a dimostrare •l'importanza europea e mediterranea* dell'attraversamento dello stretto entrato cosi nel novero delle infrastrutture d'interesse comunitario. «Ora il governo italiano — dice De Pasquale — dovrà tirare le conseguenze e contrattare modi e forme del coinvolgimento delle istituzioni politiche e finanziarie, soprattutto penso alla Bei, della comunità. Ma non si ha notizia d'iniziative in questa direzione e c'è stata anzi una dichiarazione del ministro Signorile secondo cui non sarebbe opportuno interessare le istituzioni europee per evitare ingerenze e controlli. Va da sé che questa sarebbe una posizione negativa e dannosa, qualora dovesse prevalere*. Se De Pasquale parla con convinzione di •contestualità di una oparaeione materiale e culturale d'integrazione*, l'on. Adonnino, già eurodeputato de ed ora presidente del comitato dell'Europa del cittadini, parla di -tutela delle singole specificità nazionali e della creazione di infrastrutture che facilitino i rapporti in generale ed i trasporti in particolare*. Per Adonnino, siciliano come De Pasquale, -il confronto tra le regioni d'Europa reso più agevole dalla velocità e comodità delle comunicazioni dovrebbe consentire di rafforzare quel che di positivo, anche in senso produttivo, vi è nelle singole regioni, integrandolo con quegli 'apporti che, essendo deficienti, sono necessari in provenienza da altri settati geografici*. Tutto questo a giudizio di Adonnino è ancor più valido se si valuta la condizione di regioni periferiche ed emarginate dal centro Europa e che possono però diventare -polo di riferimento per tutti gli interessati che legano l'Europa al bacino mediterraneo*. -Una delle finalità primarie che emergono dai trattati di Roma — rileva l'on. Adonnino — è che occorre ridurre sensibilmente il divario in termini di capacità produttiva tra le regioni più favorite e quelle meno favorite della comunità, quale presupposto indispensabile per un più equilibrato e possibile armonico sviluppo dei Paesi membri. E' una realtà che le regioni più favorite sono nel centro Europa e le più svantaggiate sono in Spagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Italia del Sud*. I risultati ottenuti finora non sono significativi a giudizio di Adonnino, -anche per alcuni sbagli d'impostazione o per una non corretta interpntaeionetìa-parte degli Stati e delle regioni destinatari della politica 'comunitaria*"« Adonnino sottolinea come -una delle difficoltà riscontrate sia proprio quella della precarietà delle comunicazioni con tutto quel che ne consegue per cui recare un contributo notevole come quello di un ponte o di un tunnel sottomarino tra Sicilia e continente deve essere un importante passo sulla via dell'effettiva realizzazione della politica comunitaria*. -Anche gli oneri economici considerevoli — nota Adonnino — almeno in parte debbono essere sopportati tf munita nell'ambito litica di ridistril mezzi finanziari co au premessa per raggiungere la finalità di ravvicinamento della capacità produttive delle singole regioni*. L'on. Adonnino ritiene di dover comprendere qualche reazione negativa, ma ritiene che un problema cosi vasto non possa essere misurato sul parametro di «dati settoriali e di visione parziale* ma al contrario queste reazioni -dovrebbero essere superabili in un contesto di esame più generale*. Antonio Ravidà In Abruzzo