Regge la difesa della Juve

A San Siro senza capitan Scirea e Manfredonia contro un Milan caricato A San Siro senza capitan Scirea e Manfredonia contro un Milan caricato Regge la difesa della Juve {Farina, ma poi si dimetterà? I campioni d'inverno giocano un buon primo tempo e costrìngono Terraneo a diversi difficili interventi - Nella ripresa reazione rossonera; ma solo nel finale la sterile pressione si concretizza in azioni pericolose per Tacconi us 0-0 MILAN (all. Lledholm): Terraneo 7; Russo 6J3, Maldlnl 6; Baresi 8,5, Di Bartolomei 6, Tassottl 7; Bortolazzl 6, Wilklns 6,5, Vlrdis 6, Rossi 5,5, Evanl 5,5. JUVENTUS (all. Trapattonl) ! Tacconi WS; Caricola 6, Cabrini 6,5; Pioli 6A Brio 7, Favero 63; Mauro 6J5, Bonlnl 6,5, Serena 5,5, Platini 7, Laudrup 6JJ, (85* Brlaschl s.v.). Abit Mttl 6 BRUNO BERNARDI Trirranco. E,dopo un gran sinistro all'ir di Russo, deviato dal piede di Cari cola contro la traversa (l'unico vero brivido per Tacconi, a parte un tiro centrale di Vlrdis), la Juventus costruiva le palle-gol più nitide. Plàtini, con un bel colpo di tacco, armava il destro di Laudrup che «telefonava» sulle braccia di Terraneo (18'). Due minuti dopo, ancora su lancio pennellato di Platini, Laudrup scattava tallonato da Russo che'lo ostacolava fallosamente in area; poiché il danese non cadeva, Mattel applicava la regola del vantaggio, ma la sua conclusione era sull'esterno rete anche-per la tempestiva uscita di Terraneo. Le combinazioni tra Platini e Laudrup mettevano In allarme la difesa «a zona» del Milan che si salvava applicando la trappola del fuorigioco. E quando non ci riusciva, non esitava a ricorrere ài fallo. Come Baresi (40') che stroncava una fuga-gol di Laudrup, appena fuori area, senza scrupoli. Forse temendo di scontare In qualche misura la faticosa, sebbene ricca di gloria, trasferta di Tokyo, la Juventus cercava di dosare le forze senza rinunciare a colpire di rimessa. Ma Serena non riusciva a liberarsi per il tiro (gli è capitata una sola opportunità, frustrata da Tassottl al 38'), un po' per merito di Baresi, che ha compiuto un positivo rientro dopo l'operazione subita due mesi fa alla clavicola, un po' per demerito suo: rfon_,isempre,.- Infatti,.* era feti** afc^fcjJre'isuggèjj- Milano. Tacconi in uscita sveni;) menti di Platini e Mauro o di Laudrup. j Platini, viceversa, era molto attivo. Controllato a distanza da Di Bartolomei, 11 fuoriclasse francese ha lavorato numerosi palloni, talvolta splendidi, talaltra fuori misura. Ha trovato in Bonlnl una proficua «spalla» nel costringere Wilklns a giocare per linee orizzontali, anche se era il regista Inglese quello che, con Vlrdis e Rossi marcatisslmi, poteva trovare qualche spiraglio per battere a rete. Nel secondo tempo, 11 Milan ha messo la Juventus sotto pressione, ma la difesa, ben coadiuvata dagli altri reparti, ha retto all'urto. Rossi, asfissiato daC3aricola.st è avvici- un'incursione aerea dell'inglese Wilkins (Foto Peruzzini-Tartaglia) sto è stato bloccato, con le buone o con le cattive, dall'ex compagno. Ha protestato con Mattel, mia sen%a risultati. L'arbitro non ha ritenuto di dover ammonire Caricola e, a parte Baresi, l'unico cartellino giallo é toccato a Serena. Un po' meglio di Rossi è andato Vlrdis che non è riuscito a confermare il ruolo di -bestia nera» della Juventus poiché Brio gli ha Impedito, di testa o di piede, di andare a bersaglio. La Juventus ha saputo tenere sotto controllo, grazie a Cabrini e a Pioli, le fasce laterali. Tassottl, che é in gran forma e appare In progresso sul plano tecnico, si è spinto sovente in attacco. Anche Bortolazzl, sul versante destro, ha Indln^l&to'del erosa sotto poeta, napMr^arduQ per il Milan forzare il blocco bianconero che s'avvaleva' anche di Platini come secondo Ubero davanti alla difesa, Discreta anche la prova di Favero, come vice Scirea. L'importante assenza del capitano e di Manfredonia, bilanciata da quelle di Hateley e Galli, non ha influito sul rendimento globale della Juventus. Il Milan, forse, ha pagato a gioco lungo più le tossine del mercoledì di Coppa Uefa e dell'eliminazione con il Waregem, che 1 veleni sprigionati dalle clamorose quanto sceniche dimissioni di Farina che stanno assumendo i contorni di una farsa. Il pareggio, -tutto sommato, sta bene ad entrambe, anche se per il Milan, a —8 dalla Juventus, le Illusioni sono finite.. . i Tir Ieri, contrariamente in tribuna ed ha assi dal nostro Inviato GIAN PAOLO 0RMEZZAN0 MILANO — II tuttora presidente del Milan Giuseppe Farina detto Oiutty, dimissionario venerdì a parole, ha assistito alla partita della sua squadra, 0-0 contro e talora con (le due compagini sembravano soste, ognuna felice di specchiarsi nel nulla o nel poco dell'altra) la Juventus, seduto in tribuna, con alla sinistra i vicepresidenti Rivera e Nardi, nell'or"' dine. «La solita formazione», ha detto Farina-ll-dimissionario, parlando di sé e dei due, indicati da certa stampa milanese come suoi collaborali tori borgeschi, intenti ad avvelenarlo. E a fine partita "! Farina ha anche detto, riferendosi alla data in cui dovrà, dovrebbe, annunciare Il ufficialmente il suo addio alili l'assemblea dei soci azionisti rossoneri: «L'8 gennaio è ancora lontano». Ed ha pure aggiunto: «8e l'avv. Prisco, li vicepresidente dell'Inter, non avesse detto che lo, non jj essendo un buffone, non ri' 1 tirerò le dimissioni, e se la stessa frase non fosse stata già detta da Gianni Agnelli a proposito del dimissionarlo Viola, che poi è rimasto presidente della Roma, sarei tentato di rimanere. Ma come posso dare una soddisfazione cosi a Prisco?». Con il che Farina è riuscito a ì dare, sia pure in maniera '! contorta, del buffone a Viola \ e a mettere nei guai chi alle \ sue dimissioni ha creduto | profondamente, fino a recar| si a San Siro quasi soltanto j per scrivere di esse. Francamente, non sappiamo bene cosa Farina farà, e KJfàt**u»t».i*j*tto che Mi/orse nonJajappla.neppure a quanto annunciato, sistito alla gara a fian p lui ci conforta parzialmente. Sappiamo però che risultiamo ridicoli nello stare dietro a nuvole, vapori, pas, e chissà se ci scusa pienamente il dovere professionale. La sensazione è che esistano superverità che il giornalista non cerca, anche perché le sa deludenti o avvilenti come esito finale, e che il pubblico, il popolo, percepisce e intanto accantona: e infatti ieri i piti intricati dalle dimissioni di Farina siamo stati noi giornalisti, non certamente i tifosi rossoneri, che hanno esposto pochi striscioni (su tutti, per vistosità e inchiostro fosforescente, 'Nardi usuraio, Colombo no grazie»), e che a voce hanno cantato soltanto contro la Juventus. E dunque non solo la voce del popolo è quella, sapiente e informata, di Dio, ma per certe cose lo è anche il suo silenzio. Farina aveva detto che si sarebbe (imitato a salutarci tuoi *»blOCttWl*prt*ho* del match, facendo gli auguri, e dopo aver salutato i giocatori è salito co dei vicepresidenti Nardi e Rivera che poi se ne sarebbe andato. Ha invece assistito a tutta la partita, e dopo i venuto tra i giornalisti: mentre Nardi suo presunto nemico rifiutava dichiarazioni (■«Perché aggiungere confusione?»^ e Rivera, presunto Bruto di un presunto Cesare, approfittava della ressa intorno a Farina per dribblare come neanche quando giocava, e sparire. In mattinata si era addirittura riunito il consiglio direttivo del Milan, per finire la seduta sospesa venerdì dopo l'annuncio delle dimissioni, ed era stato approvato il bilancio — disavanzo di un miliardo e 600 milioni — con il solo «no» di un certo Dalnotto dimissionario. Erano assenti Nardi, Marazzani (un ex presidente rossonero), Scalabrin e lo stesso Farina, Rivera ha chiesto le dimissioni del consiglio prima dell'assemblea societaria, non I ce l'ha fatta, si è trattato col munque di routtouuiot1 alisi] J In sostanza Farina appare1 ] più forte di prima, anche presso il pubblico (tlA ho presi in contropiede, in un sabato non oe l'hanno fatta organizzarmi una contestazione valida», ha detto ridendo). E se si dimetterà veramente; sarà per tm progetto calcolato, redditizio e magari — visto cast a calcio — legittimo, non certo per passione delusa o almeno passionalità repressa. E intanto noi dobbiamo avere almeno il coraggio Al non sciupare altro inchiostro e altro tempo per vicende dove i burattinai sono in gamba e noi, i burattini, siamo entusiasti, sinceri, cioè sprovveduti, e comunque sprovvisti di tutte le informazioni, che appartengono ad un mondo di affari a noi felicemente estraneo. Bello e giusto, ieri, sarebbe stato almeno gustare la partita: ma è risultata floscia, le cose più divertenti sono stati certi striscioni (curva bianconera: Grazie Waregem», « Una Coppa per noi e per chi ci odia»; curva rossonera: Tanti anni di tifo, tanti di delusioni: forza ragazzi, la pazienza ha un limite»). Di interessante anche le botte tra Caricola e Rossi, che gioca datatlssimo, spalle alla porta nemica come nei documentari del 1930, o meglio le botte di Caricola a Rossi. E.prima della partita bellissimo era stato il grande lavoro in campo degli sbandiera tori di Alba, organizzati dall'ex cestista azzurro Merlati, capaci di intrattenere per due ore i ti/osi e svelenirli: e negli spogliatoi quelli di Alba hanno lasciato un odore di tartufo, un profumo sublime in assoluto e ancora di più in contrasto tori, certi brutti 63ort del calcio. Il Ili 1 li

Luoghi citati: Alba, Manfredonia, Milano, Tokyo