A 6 mesi, in coma per overdose

À 6 mesi, in coma per overdose À 6 mesi, in coma per overdose DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Luca adesto ha quasi undici mesi e nella aua testolina niente* rimasto di quel fatidico 31 luglio scorso, quando è giunto al pronto soccorso dall'ospedale Niguarda In stato di coma da overdose. Ora vive con una ila alla quale Il Comune l'ha affidato. Le mamma, Maria Antonietta Cicco, 6 In carcere a Pavia, In attesa di giudizio, accusata appunto di avergli Iniettato la dote di eroina. Un caso sconcertante. L'Importante comunque è cha adesso Luca sta bene. Co l'assicuro Anelila Nlcollnl, primario dal reparto pediatria al Niguarda, che lo ha avuto In cura In quel terribili giorni. «Il bambino — dice — appena superata la crisi, s'è ripreso benissimo, non l'ho più visto perché non ha bisogno di cure particola¬ ri, ma solo di normali controlli come tutti I bambini». . . «Quando è arrivato al pronto soccorso' — ricorda i—i II medico di turno si è trovato davanti ad un caso stranissimo: un bambino di sei mesi In coma e senza una patologia che lo potesse spiegare. I segni erano quelli tipici del coma provocato da oppiacei, ma come supporlo In un bambino cosi piccolo? Come ultima speranza comunque II medico gli Inietto l'antidoto e Immediatamente Il bambino reagì». , Quarantotto ore dopo Luca era fuori pericolo e veniva trasferito al reparto pediatria. La professoresse Nlcollnl. lo ricorda cosi: «Era un bel bambino, allegro, simpatico, beri nutrito e In general* In buona salute. Nessun sintomo che facesse pensar* ad un maltrattamento cronico. I bambini maltrattati si spaventano per tutto. Lui Invece era molto socievole, regalava sorrisi a chiunque gli si avvicinasse». E la mamma di Luca com'era In quel giorni? •Era preoccupata e sollecita. E' rimasta con li bambino lino a quando non è stata arrestata, ed è lei stossa eh* lo ha portato al pronto eoccorso. Ha sempre ammesso di essere tossicomane, ma In quel' giorni In ospedale non ha mal detto nulla su quanto avvenuto quella notte». Ora li bambino vive con una zia. «Quando era ricoverato — continua la professoressa Nlcollnl — venivano a trovarlo spesso una nonna e due zie, molto affettuose. Mi e sembrata giusta la decisione dal Comune di affidarlo ad una di questo ed è per questo che lo ab¬ biamo tenuto In ospedale più del necessario. Da noi stava bene, non era giusto affidarlo temporaneamente ad un Istituto, fargli cambiare di nuòvo ambienta». E Maria Antonietta come vive questa vicenda? Dopo qualche comunicazione con l'esterno (aveva anche scritto una lettera ad un quotidiano dove diceva: «Vivo questa esperienze con tanto angoscia, ma anche con molta fermezza e serenità perché conosco I miei dubbi, le mie Incertezze, le mie colpe e soprattutto l'amore totale che mi lega a mio figlio»), si è trincerata nel silenzio, la prudenza ha avuto II sopravvento. Il SUO avvocato, Il dirotterò del carcere, l'educatrice, tutti vigilano e difendono la sua privacy In questo momento tanto delicato. Tii L Tiziana Longo

Persone citate: Maria Antonietta, Maria Antonietta Cicco, Milano ? Luca, Tiziana Longo

Luoghi citati: Pavia