Shultz va in missione all'Est: Budapest Bucarest Belgrado

ESTERO ESTERO Shultz va in missione all'Est: Budapest/ Bucarest, Belgrado Il Dipartimento di Stato ha dato precedenza ai Paesi «buoni» del blocco orientale, «interessanti» per la loro indipendenza da Mosca - Discorso sull'Europa «spaccata» L'iniziativa di Bonn completa lo Sdi Usa NEW YORK — Con l'intento di appoggiare .l'Identità e le aspirazioni individuali» dei Paesi comunisti europei, ma non di spaccare in due 11 Patto di Varsavia a venti giorni dal vertice Reagan-QorDaclov, il segretario di Stato americano Schultz parte questa sera per la sua prima visita nell'Europa Orientale. In dieci giorni, Shultz si recherà In Romania, Ungheria e Jugoslavia, quelli che l'amministrazione repubblicana chiama «1 satelliti buoni dell'Urss» per distinguerli da quelli «cattivi», la Bulgaria, la Cecoslovacchia, la Germania Orientale e la Polonia. Un portavoce ha dichiarato che il segretario di Stato riaffermerà in questo modo i due principi ispiratori di ALDO RIZZO della politica Usa verso l'Est europeo: che l'egemonia sovietica su di esso è temporanea, e che 1 rapporti vanno coltivati su base bilaterale. In altre parole, tanto per mettere 1 puntini sugli 1, Reagan Informa Oorbaclov che 11 dialogo tra le superpotenze non potrà sfociare nell'avallo di una perpetua divisione in due dell'Europa. Il vero significato del viàggio di Shultz è la denuncia delle violazioni del Patto di Yalta, cosi le definisce Rcagan, commesse dall'Urss. 11 segretario di Stato e apparso molto ferino su questo punto: «Oli Stati Uniti e 1 loro alleati hanno sempre insistito che la separazione dell'Europa è artificiale, e illegittima», ha detto. «I popoli dell'Est europeo non hanno deciso di essere separati da quelli dell'Ovest». Shultz, anzi, è andato ancora oltre, adombrando la possibilità — senza menzionarla espressamente — che la divisione deil'Eurpa divenga oggetto di negoziati tra la Nato e il Patto di Varsavia. «Credo che sia utile a noi e credo che sia utile agli europei orientali sapere che cosa noi pensiamo del rapporti Est-Ovest, del disarmo, e di tutte le altre questioni vitali dell'Europa... Se vogliamo che le relazioni Est-Ovest di vengano più costruttive — ha proseguito il segretario di Stato — i Paesi del Patto di Varsavia devono essere messi al corrente delle nostre Intenzioni: è una opportunità unica, por me, volevo afferrarla da qualche tempo, ed è giunto 11 momento buono». Quasi a dimostrare che la sua visita In Romania, Un gherla e Jugoslavia non bloc'cherà però il Ravvicinamento tra le superpotenze deciso da Rcagan e da Oorbaclov a Ginevra, Shultz ha subito sottolineato che contatti sono in corso tra Washington e Mosca per un suo incontro con il ministro degli Esteri sovietico Shcvardnadze. «Non abblanjò^ancora fissato la data — ha dichiarato — ma esso avverrà nel giro- di pochi mesi». L'incontro servirà da preparazione al nuovo vertice Rcagan-Oorbaclov che, secondo indiscrezioni della Casa Bianca, dovrebbe svolgersi a Washington l'estate prossima. Le posizioni dei tre Paesi che figurano nell'itinerario di Schultz sono molto diverse l'una dall'altra. L'ammini¬ La settimana che si era aperta con il modesto risultato del vertice di Lussemburgo (l'«eurotopoltno», come l'ha definito l'.Economist') ci ha poi fornito un'imprevedibile novità, addirittura in campo strategico, col progetto tedesco di uno scudo stellare europeo. La novità era così grossa che ha finito per sconcertare un po' tutti, cosicché è stata subito ridimensionata e, almeno per il momento, messa da parte. Invece è il caso di parlarne, per metterne in evidenza fin d'ora le prospettive e i limiti. Vlsogna dire intanto perché la novità è così importante, almeno sul piano della teoria strategica. Il progetto dello scudo spoetale atnerlcano (l'unico finora realmente esistente) ha un grosso limite, per noi europei: non dà garanzie sufficienti di poter bloccare e distruggere i missili sovietici diretti, non verso gli Stati Uniti, ma verso l'Europa occidentale. Secondo la sua formulazione più ottimistica, il sistema difensivo americano potrebbe colpire nella fase di lancio, oltre ai missili intercontinentali, gli SS-20 puntati sugli obiettivi europei. Ma, mentre peri missili intercontinentali, oltre che nella fase di lancio, è prevista un'azione 'in tutte le fasi successive, fino a quella terminale dell'arrivo, gli SS-20 che fossero sfuggiti al l'intercettazione immediata avrebbero poi via Ubera. Non solo, ma tutta una serie di altri missili (i Cruisc, gli SS-21 gli SS-22 e gli SS-23) sfuggirebbero comunque ancfie all'intercettazione immediata Insomma, un grosso buco strategico che aiuta a spiegare la perplessità di molti go verni europei di fronte alla •Strategie Defense Initiatlveamerlcana (a parte il com prensibile interesse, che è anche o soprattutto di molte prandi imprese, a partecipare a quello che è comunque un grande sforzo finanziarlo, industriale e tecnologico). Ora la 'Europclsche Verteldigung Initiative., l'iniziativa di difesa europea, di cui parlano i tedeschi (anche senza averne fatto, a quanto pare, l'oggetto di una proposta formale) colmerebbe appunto questo buco: una serie di raggi laser e di <.cannoni elettromagnetici- con ricerca automatica del bersaglio, per i quali esistono già i progetti, realizzabili in una decina d'anni, sarebbero in grado d'intercettare e distruggere ogni missile sovietico che, superata la fase di lancio, si avvicinasse agli obiettivi europei. L'interesse maggiore è stato manifestato, non a caso, dagli stessi americani, t quali vedono nella 'Evi' tedesca una preziosa integrazione della loro 'Sdi', e quindi un modo di superare le perplessità degli europei, che avrebbero in tal modo un loro preciso e Inconfondibile ruolo. Ma sono stati proprio gli europei a mostrarsi imbarazzati o addirli tura allarmati per lldna-iel tedeschi. Gli inglesi, in quanto avevano appena maturato la loro decisione di concedere il primo «si» europeo alla Sdì (non immaginando che gli americani fossero interessatissimi anche all'Evi). I francesi, in quanto gelosi del loro progetto 'Eureka- (ma in una seria rimonta tecnologica e strategica europea ci sarebbe posto, e necessità, per una corsa e per l'altra, previo un coordinamento). Gli italiani, infine, in quanto già troppo presi dal problema dell'adesione alla Sdi, e anche in quanto preoccupati di non in crlnare il cosiddetto 'Spirito di Ginevra' (ma lo stesso Spadolini ha affermato, giù stamente, che dopo l'impegno reciproco delle superpotenze a non cercare una superiorità militare, dovrebbe essere co duta l'opposizione di princt pio dell'Urss alle «rlcercne» stellari). In realtà, l'Evi potrebbe avere la stéssa importanza che ebbe trentanni fa la Ced (Comunità europea di difesa), cioè quel progetto di unificazione delle forze armate europee, in collegamento con quelle americane, che fu concepito e poi affossato dai francesi. La stessa importanea e, purtroppo, lo stesso esito. Perché, come trentanni fa anche oggi il progetto strategico presuppone una qualche forma di unità politica, in un senso operativo o decisionale, degli europei. Proprio ciò che manca, che continua malinconicamente a mancare.. E' con i figli strazione repubblicana li giudica Paesi comunisti «buoni» per motivi differenti: la Jugoslavia per la sua autonomia nel confronti del Cremlino, l'Ungheria per le sue riforme economiche, e la Romania per la sua politica estera, Il problema maggiore del segretario di Stato è la Romania. Nelle ultime settimane, 11 Congresso ha accusato 11 regime di Ceausescu di repressione nel confronti delle minoranze religiose, soprattutto 1 gruppi cristiani ed ebrei, minacciando di sospendere la cosiddetta clausola della nazione più favorita, che consente agevolazioni del commerci. 6hultz farà presente al governo romeno che, a meno di una maggiore ade¬

Persone citate: Ceausescu, Reagan, Schultz, Shultz, Spadolini