Auto in coda per il «pieno» oltre confine

INTERNO/ESTERO INTERNO/ESTERO Auto in coda per il «pieno» oltre confine Sempre più «cecoslovacca» la normalizzazione a Varsavia I gulag dopo Solidarnosc un9ombra por Jaruzelski Anno 117 - Numero 313 - Lunedì 9 Dicembre 1985 II generale, forse per l'effetto Gorbaciov, sembra più gradito all'Occidente Ma ci sono ancora 300 persone in carcere solo per le loro opinioni - Fra loro nomi illustri e sindacalisti - Denunciate durissime condizioni di prigionia In Svizzera si risparmiano 400 lire il litro Migliaia di italiani vanno nel Canton Ticino provvedimenti umanitari quegli attivisti di Solidarnosc. del Kor o di minori gruppi d'opposizione (come «Polonia Indipendente» del pluricondannato Moczulski), che il governo giudica «irriducibili»: per loro non v'è speranza di clemenza: hanno già ricevuto condanne nel corso di quest'anno (come i capi di Solidarnosc clandestina Lis, Frasynjuk e Michntk) o devono essere ancora processati (anche per la diffusione di riviste a carattere culturale: citiamo 1 nomi di Hofman e Mrozewicz, redattori di .Kritika-). Il regime non si ferma neppure di fronte a personaggi come Jozef Tenga, settantaduenne, già prigioniero del campi staliniani, uno del fondatori di Solidarnosc rurale, al suo secondo arresto lo scorso settembre. Ci sono casi di sindacalisti clandestini accusati di «tradimento della patria» (Tadeusz Edynak) o di spionaggio (Czeslaw Belecki): vengono formulate anche le accuse più strane o infamanti: come quella che è costata cinque anni di carcere al sindacalista Ryszard Kupclk, colpevole di aver venduto un maiale, • già appartenente a un comitato locale di Solidarnosc, e aver versato 11 ricavato alle organizzazioni clandestine: il reato, furto aggravato di proprietà sociale. Questo ci sembra uno degli aspetti più significativi della «normalizzazione» imposta alla Polonia dal Generale. Le avranno sapute queste cose all'Eliseo? (si liberano alcuni; altri no; altri ancora si espellono dal Paese) che negli Anni Settanta è stata sperimentata In Urss (contro dissidenti) e in Cecoslovacchia (contro protagonisti e sostenitori della Primavera di Praga), sotto 11 patrocinio del protettore di Gorbaciov, Jurij Andropov. C'è da aggiungere che le condizioni di detenzione rischiano di peggiorare (e già in molti casi stanno peggiorando) secondo le denunce che vengono fatte dai fogli clandestini (come il già citato «Tygodnyk», portavoce delle strutture sindacali clandestine della regione di Varsavia): alcuni diritti, ottenuti tra 182 e l'84, grazie alla folta presenza dei detenuti politici, ai loro scioperi della fame e alle loro proteste, giuridicamente fondate, possono essere da un momento all'altro annullati dalle direzioni carcerarie (separazione del «politici» dai «comuni»; presenza di sacerdoti per i servizi religiosi; esenzione dal lavoro forzato; colloqui con famigliari e amici; sollecite cure mediche; possibilità di studiare, leggere, scrivere). E' per questo che in novembre ha raccolto numerosissime adesioni, in Polonia, compresa quella dell'episcopato, la settimana del prigioniero politico, nel corso della quale intellettuali di grande notorietà (come il regista cinematografico Wajda) ed esponenti del clero hanno reclamato per 1 prigionieri politici (o di coscienza) uno status specifico. Intanto, saranno esclusi da Anche se all'Eliseo non se ne sono accorti, la normalizzazione a Varsavia si tinge sempre più di color cecoslovacco: specie dopo le elezioni del Sejm del 13 ottobre, conclusesi con una sconfitta dei sostenitori del boicottaggio. Jaruzelski, mentre lasciava la carica di primo ministro all'economista Messner, concedeva l'ultimo saggio della sua «umanità», liberando una settantina di prigionieri politici dei 368 (secondo le cifre ufficiali) detenuti nelle galere del regime. Tuttavia, di amnistie slmili a quelle che decretò nell'83 e nell'84, sotto la pressione di un movimento d'opposizione ancora forte e di non poche sollecitazioni straniere, Jaruzelski ha detto giorni fa. prima di arrivare a Parigi, che non ne decreterà piti. Anzi, ha assicurato che la lotta contro «le forze antisocialiste e clericali» si farà più dura e risoluta. Per cominciare, ha licenziato 30 docenti universitari. Il problema dei prigionieri politici polacchi e delle loro condizioni nelle carceri st dovrà presto imporre all'attenzione di quanti in Occidente sono impegnati nella battaglia per il rispetto dei diritti civili e umani: il loro numero complessivo, secondo i dati di un periodico clandestino ('Tygodnyk Maszoioe-) che si è particolarmente occupato del problema, assomma ora a circa 300. E' presu mibtle che nei loro confronti (come nei confronti di tutte le forze più vive dell'opposizione polacca) si applichi quella «repressione selettiva CANNOBIO — Pur con il franco a quota 820 lire è tornato conveniente fare di nuovo il pieno di benzina in Svizzera. Da quattro giorni sono riapparse le code ai distributori ticinesi più prossimi al confine. A conti fatti si risparmiano 400 lire il litro e il pieno fatto in Svizzera diventa un grosso affare per gli abitanti del centri più vicini al confine (Luino, Ponte Tresa, Cannobio, Cannerò) resta pur sempre largamente «economico» anche per quanti, abitando a Verbania, Laveno, Domodossola, di chilometri per raggiungere il primo distributore d'oltreconfine debbono farne dai 20 ai 25. Poi, visto che è tempo di spese e di regali e che i negozi dei centri elvetici di confine straripano di offerte più o meno speciali, più o meno vantaggiose, si fanno altri acquisti. Cioccolata con e senza liquore, cioccolatini in festose confezioni natalizie, sigarette, dadi, zucchero. E ancora accendini, videocassette, registratori per computer. I commercianti ticinesi sorridono. Una manna così loro offerta su un piatto d'argento da/ governo italiano proprio non se l'aspettavano: un vero dono di Natale. „ „ Sarà a causa dell'.effetto Gorbaciov»: fatto sta che in Occidente sono diventati graditi interlocutori di ex cancellieri tedesco occidentali, ministri degli Esteri e capi di Stato i due «normalizzatori» dell'Est: il cecoslovacco Husak e il polacco Jaruzelski. C'è chi va in brevissima visita a Praga e vi coglie, all'ombra del Castello, chissà quale «atmosfera nuova» (avrà consultato i militanti di «Charta 77» e i sacerdoti cattolici imprigionati o perseguitati?); e c'è chi riceve all'Eliseo (o visita a Varsavia) il capo del partitoStato polacco, conferendogli una patente di legittimità.