Immutabile ma grande Ray Charles

Successo a Saint-Vincent di «The Genius» con la sua big band Successo a Saint-Vincent di «The Genius» con la sua big band Immutabile ma grande Ray Charles Con un repertorio senza sorprese il celebre solista afroamericano ha incantato il pubblico dell'Hotel Billia DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — Nella sontuosa e glaciale cornice allestita nel teatrino dell'Hotel Billia era di scena l'altra sera un asso della musica pop internazionale, Ray Charles, che con la sua orchestra entra cosi (preceduto dal Modem. Jazz Quatte!, luglio, Sarah. Vau-. ghan, ottobre, nel cartellone della lunga e lussuosa stagione dedicata da Saint-Vincent alle superstar del jazz e zone circostanti. La band tutta sola anticipa e sollecita l'entrata del divo con un programma di tre brani eseguiti nello stile che caratterizza II jazz che si suona nei club di Las Vegas: un andamento melodico vivace, ritmi pimpanti, begli etetti esibiti dalle sezioni dei fiati, routine invece per quanto riguarda II lavoro dei solisti. Nessuna sorpresa:, da anni Charles fa cosi. Il mestiere prima di tutto per un pubblico che ha mitizzato il «Genius» e non vuole novità. Sugli applausi, una voce stentorea si erge con toni fastidiosi da fiera e annuncia l'ingresso di «Mister Ray Charles», l'n attimo di commozione, il grande cieco si fa accompagnare al pianoforte dal suo segretario, e poi via con la musica. Qualsiasi brano Ray Charles suoni o canti, tutto diventa blues per il-timbro di quella voce cosi «deep South», per il modo con cui si articolano le frasi, una maniera che Ray ha imparato a New Or- intensità tutta pagana, sensuale. Il quasi sistematico uso di un procedimento che implica o suggerisce il metodo della domanda e della risposta (efficace l'apporto in questo caso della band e del prestigioso coretto) confermano l'estrazione Gospel. Dalle canzoni dei ,(8eatle3°i a bielle Western, Ura le "mani df Charles tutto~si colora" di black brown and beige, come indicava Duke Ellington. Applausi. Applausi di cortesia e applausi sinceri che provengono dall'anima per la «musica soul». un fenomeno che si sviluppa commercialmenje negli Anni Quaranta coti il «rhythm and blues» e si codifica proprio con Charles nelle decadi successive. Aretha Fran' klin e Stewie Wonder sono forse i più degni eredi di tale scuola. Un poco patetici figurano invece gli imitatori come il Cocker, il Burdon che hanno colto solamente gli aspetti esteriori di un mondo musicale che scava nel profondo. Anche a Saint-Vincent lo show ha osservato il consueto rituale. Ray Charles commemora forse se stesso e non segue le oscillazioni imposte dalla moda. Ma non teme di rimanere indietro, il suo è uno stile ormai entrato nella storia della musica afroamericana. Lui non è un cantante qualsiasi, non ha bisogno del brano di successo per stare a galla. Il vero successo è Ray Charles. F Mii Ray Charles: un'altra stupenda interpretazione sabato sera a Saint-Vincent leans. Nella culla del jazz, l'Africa viveva ancora nei suoni e nei riti fino a una cinquantina di anni la. «The Genius»), cinquantacinque | anni appena compiuti, ha saputo in qualche modo raccogliere l'eredità dei canfori di un tempo e plasmare In uno stile personale ma anche autentico la tradizione dei suoi padri. Il segreto di Ray Charles ha un nome Gospel: quei canti evangelici intonati dalle comunità negre durante i riti religiosi e gestiti in un tripudio di fervore mistico con una Franco Montimi

Luoghi citati: Africa, Las Vegas, Saint-vincent