Con vincite truccate al casinò incassarono più di 100 miliardi

Comincia oggi a Genova il processo d'appello per 118 imputati Comincia oggi a Genova il processo d'appello per 118 imputati Con vincite truccate al casinò incassarono più di 100 miliardi In primo grado, a Sanremo, i condannati furono 112 (otto anni la pena più pesante) - La truffa avveniva con la complicità di croupiers disonesti - Ai nuovi ricchi furono sequestrati i beni ' GENOVA — Nell'aula magna di Palazzo di Giustizia. dove sono stati giudicati per detenzione di armi i dirottalori della .Achille Lauro», comincia oggi il processo d'appcllp per le vincite truccate al casinò di Sanremo. Una frode che avrebbe fatto incassare ai responsabili 100 miliardi di lire in dieci anni. Centodiciotto gli imputati. Al processo di primo grado, celebrato a Sanremo, fu necessario attrezzare una palestra al galoppatoio del .Solaro», dove lo scenario -offriva la sensazione di trovarsi ad un incontro internazionale di pallacanestro. Più che un maxi-processo, fu una maratona giudiziaria che concluse la prima parte di una vicenda nella quale s'intrecciano frodi ai tavoli da gioco, complicità sospette ma non provate (qualche amministratore locale ne trasse vantaggio?), enorme giro di denaro. Tutto è scritto nelle migliaia di pagine di un'istruttoria che da stamane viene riletta dai giudici del capoluogo ligure. Al .Solaro, la sentenza fu pronunciata dal presidente Renato Viale alle ore 11 di venerdì 28 maggio di tre anni fa. al termine di un Sbattimento durato 66 udienze e dopo oltre 50 ore di camera di consiglio: 112,imputati furono condannati complessivamente a 334 anni di reclusione, le persone assolte furono sei soltanto. Il pubblico ministero. Rocco Blaiottà. aveva chiesto pene per circa un secolo in più. Le condanne maggiori furono inflitte ai croupiers Roberto Manente e Mario Canetti (otto anni ciascuno) e Renzo Mascello (sette anni). Che al casinò avessero .tasche assai capaci, lo si sape¬ va da tempo, ma Sanremo fu ugualmente sconvolta, all'alba del 27 gennaio del 1981. quando reparti di polizia agli ordini del vicequestore Enzo Natale effettuarono un blitz che doveva diventare storico: 48 arrestati (18 croupiers e 30 giocatori), perquisizioni in un centinaio di appartamenti, mandati di cattura eseguiti anche in altre regioni, ingenti beni sequestrati. La frode al casinò aveva creato nuovi ricchi: un croupier aveva una scuderia di cavalli da corsa in Costa Azzurra, uri altro appartamenti..altri ancora avevano rilevato locali pubblici. Per assurdo, si può dire che il blitz impoverì un certo commercio di Sanremo, diminuendo la frequentazione di boutiques e ristoranti di lusso. Elemento fondamentale dell'inchiesta, le registrazioni telefoniche. Colloqui niente affatto indecifrabili, vista l'ingenuità dei codici: la 'bottiglia' voleva dire 100 mila lire, la -damigiana' un milione, la .lesta* era il complice' del croupier disonesto al quale venivano pagate vincite fasulle. Le 'teste* erano in gran parte reclutate nell'Imperiese. Tanta era la sicurezza nell'impunità, che la spartizione di denaro veniva fatta nel ristoranti, nei bar. persino nell'atrio della stazione ferroviaria. Le frodi che hanno portato al. processo del .Solaro» e a quello di secondo grado che comincia questa mattina a Genova, non sono che un capitolo, e anche il meno . •nero», dell'incredibile romanzo del casinò. C'è in corso un'istruttoria su vicende certamente più gravi e che riguardano la gara di appalto per il passaggio di proprietà della casa da gioco dal Comune ai privati. E' tra l'altro provato che la mafia tentò di impadronirsi del Casinò, coinvolgendo amministratori e i>olitlci. Presidente della corte d'appello che giudica gli imputati del processo-bis di Genova è Francesco Leone; procuratore generale, Michele Marchesiello. Ottanta i testimoni, 76 i difensori: c'è quasi tutto il «foro» di Sanremo. Parte civile: alcuni Comuni dell'Imperiese ai quali, per legge, spetta una percentuale sugli incassi. E' evidente che la distribuzione di fondi ai Comuni è stata falcidiata dalle frodi che hanno reso più magri gli attivi; cosi alcune opere pubbliche programmate in provincia sarebbero rimaste nel cassetto. Diverse le posizioni degli imputati: c'è il croupier che ha intascato trecento milioni, c'è chi ha preso molto di meno. L'obiettivo del difensori è quello di far cadere le aggravanti che — riconosciute al termine del dibattimento di primo grado — hanno reso più pesanti le condanne. La più grave è l'associazione per delinquere! Croupiers e 'teste' secondo i difensori — avrebbero agito -alla giornata*, ognune per conto suo, e non legati, come sostiene l'accusa, in «un unico disegno criminoso', con la 'premeditazione dei furti ai tavoli* e del -pagamento di vincite inesistenti*. La difesa cercherà anche di far degradare il reato di furto aggravato in quello di appropriazione indebita, in modo da far rientrare gli imputati negli indulti o nella prescrizione. Non sarà facile, però, sfondare porte che rimasero ermeticamente chiuse al processo di Sanremo. La sentenza genovese è prevista per i primi mesi del prossimo anno. g. e a vendita ad Asti