Una «pace armata» di Luca Giurato

Una «pace amiata» Una «pace amiata» (Segue dalla l'pagina) Umana anche a Foligno, dove si è svolto il convegno dei democristiani dorotei, al quale hanno partecipato quasi tutti i maggiori leader de. Foligno non è Torino. Il piccolo teatro Politeama della cittadina umbra non è il Lingotto che ha ospitato una convention di 4000 delegati. I ristoranti della cittadina sono ottimi, ma nessuno può mettersi in concorrenza con il Cambio. Eppure, sarebbe un errore politico sottovalutare questo iveek-end umbro della de, il più forte partito italiano. Il primo ospite d'onore è stato De Mita il quale, a proposito di schieramenti, ha lanciato a Craxi un segnale distensivo,' ma fermo: lavora bene e noi continueremo ad appoggiarti; nessuno ti vuole sfrattare da dove sei, ma tu non puoi pretendere di identificare la presidenza del Consiglio, e l'esistenza del pentapartito, con la tua persona; prima o poi, in modo costruttivo e possibilmente anche sereno, questo discorso dovrà pur essere affrontato. Proprio Flaminio Piccoli, il leader de che, con Forlani e Donat-Cattin, ha più. voluto e più tiene alla alleanza con il psi, ha ripreso il «motivo di fondo» di De Mita ed ha spiegato ieri come la de si prepari, a tempo e luogo, a far valere la sua linea. «Nessuno può pretendere di confinarci al ruolo di portatori d'acqua — lui detto il presidente de —. I socialisti non possono dolersi se ricordiamo che la regola di base della democrazia è quella che affida la guida del governo al partito di maggioranza relativa». Con Forlani, presente in sala e poi oratore applaudito, tutti si sono detti d'accordo con il presidente del partito. La de, alla vigilia dell'inizio delle votazioni in aula per una legge fondamentale come la Finanziaria, ha dunque fatto sapere al grande alleato-rivale socialista che anche le divisioni ed i contrasti interni possono essere accanto nati per esigenze politiche ritenute giuste, o anche per orgoglio di partito. Dalla piccola e un po' isolata Foligno, è dunque partito un segnale preciso verso i «Palazzi- romani. Soprattutto, verso l'aula di Palazzo Madama dove si apre la discussione sulla Finanziarla, tra continui contrasti e litigi fra i cinque partner per scuola, Irpef, pensioni e Rai. : w»v*®f ••••• Sono riforme attese da anni celie non vengono' mai. Esat¬ tamente 15 anni or sono, nel 70, il Parlamento approvò una legge clie sembrava lacerare l'Italia: quella sul divorzio. Non vi fu nessuna lacerazione; quattro anni dopo, nel 74, con un grande referendum, il Paese disse che quella legge era giusta e doverosa. Oggi, sono sul tappeto problemi importanti ma assai meno dirompenti della legge sul divorzio. Il Parlamento della Repubblica, e i leader politici, saranno all'altezza della situazione? Oppure dovranno ancora una volta attendere un segnale positivo da un Paese che ha sempre dimostrato essere di molti passi più avanti di loro? L Git Luca Giurato

Persone citate: Craxi, De Mita, Donat-cattin, Flaminio Piccoli, Forlani

Luoghi citati: Foligno, Italia, Torino