Lorenzo, una minaccia per Tacconi di Giorgio Barberis

Lorenzo, una minaccia per Tacconi Lorenzo, una minaccia per Tacconi «Vorrei segnare un gol per festeggiare il Capodanno come dico io» - Il giovane bomber della Samp ha già . affrontato i bianconeri in Coppa Italia col Catanzaro: «Però giocai solo nel finale, toccai sì e no un pallone» DAL NOSTRO INVIATO ASTI — Il battesimo è tale solo per modo di dire: Pino Lorenzo, giovane bomber dal futuro che in molti predicono felice, l'emozione di giocare contro la titolatisslma Juventus l'ha già vissuta e superata. Oggi potrà quindi affrontare i bianconeri con spirito più leggero; anche se è il primo lui a minimizzare i frutti dell'esperienza avuta un paio di stagioni fa. «Era la fase preliminare di Coppa Italia — ricorda — e venni mandato in campo da Corso, allora allenatore del Catanzaro, ad una dozzina di minuti dal termine. Stavamo perdendo per 1-0 ed il risultato non cambiò. Che cosa mi rimane di quell'esperienza? Di Brio che mi marco In quel pochi minuti? Onestamente' poco: Toccai si e no un pallone. Decisamente troppo poco». • Di professione goleador (lo scorso anno a Catanzaro andò a segno 18 volte in 33 partite) è chiaro che il primo confronto «vero» con Brio lo vorrebbe festeggiare spedendo un pallone nella rete di Tacconi: «Un gol al Comu¬ nale, contro la Juventus — dice serio serio — mi farebbe davvero passare un Capodanno come dico lo. Un gol non si può promettere, ma che ci proverò a farlo questo è certo». Il quasi ventiduenne Lorenzo (è nato il 4 gennaio 1964) in pochi mesi si è svezzato: il salto dalla CI alla A non pare averlo frastornato. Rispetto a qualche mese fa misura con più accortezza le parole, ma non muta i concetti. Disse al tempi del raduno sampdoriano in estate: «Per uno che è capace di fare 1 gol riuscirci in una categoria o in un'altra è la stessa cosa». Ribadisce oggi: «Segnare adesso non 6 più difficile che nel Catanzaro. Finora ho realizzato un palo di reti, altrettante mi sottostateI annullate.jAlWe occasioni le ho sprecate malamente lo. Sono I miei errori a fare la differenza, non 11 salto di categoria». Dicendo questo fa comunque notare di aver giocato cinque partite intere, nelle altre solo spezzoni: «Va bene cosi, per carità — precisa —: sono l'ultimo arrivato e non mi aspettavo' di avere subito tanto. Nelle sedici partite che restano spero comunque di riuscire a difendere 11 posto In squadra e, cosi facendo, di dare un buon contribuito perché la Sampdorla faccia tanti punti. Quanti? Il più possibile. Mi sembra ovvio». ^ Bersellini, allenatore che solo le apparenze rendono talvolta burbero, si coccola il giovane virgulto calabrese badando soprattutto a non bruciare il capitale che si ritrova, nelle mani. Così come fece lo scorso anno con Vialli e con Mannini. Addirittura ha rischiato l'impopolarità evitando di trovargli subito il posto fisso in squadra. Oli ha dato tempo di orizzontarsi, di migliorare. Ed ora Lorenzo, cresciuto celermente, lo sta ripagando, guadagnandosi sempre maggiore spasi©. «Il ragazzo"— sottolinea Bersellini — è duttile, ha voglia di imparare. Questo depone favorevolmente per lui, visto che ha tutte le caratteristiche per raccogliere soddisfazioni. La sua maturazione procede abbastanza rapida e le sue caratteristiche ben si amalgamano con quelle degli altri. Logico che abbia anco¬ ra tante cose da imparare, che debba miglio-, rare: ma se non gli viene meno la voglia di apprendere ce la farà senz'altro». Lorenzo, per certi versi, è l'immagine — proprio lui ultimo arrivato — di questa Sampdoria che ha stentato in avvio edorava pian piano trovando la sua fisionomia. «Noi, come: 11 Verona — esamina Bersellini — slamo pro-: babiimente partiti troppo convinti di essere a posto. Abbiamo pagato la poca esperienza, dopo aver raggiunto 11 vertice. Questa squadra, in fondo, ricorda la mia Inter: anche quella formazione era giovane, senza esperienza, e le ci vollero due anni per trovare il' 'giusto connubio tra giovani e esperti, per arrivare allo scudetto: Ci vuole pazienza per costruire, per rovinare'tutto basta poco». - ... Con il rientro di Souness, che ha scontato il turno di squalifica, Bersellini pare intenzionato a non cambiare formazione: «In casa slamo andati bene cosi, vediamo se riusciamo ad essere altrettanto convincenti fuori». . Giorgio Barberis

Persone citate: Bersellini, Brio, Mannini, Pino Lorenzo, Souness, Vialli

Luoghi citati: Asti, Catanzaro, Italia, Verona