Libano, fatta la pax siriana
Ubano, fatta la pax siriana Accordo a Damasco tra i leader delle milizie cristiana, drusa e sciita Ubano, fatta la pax siriana Hanno firmato Beni, Jumblatt e Hobeika - E' la prima volta che un impegno alla pace viene firmato dai capi militari invece che dai politici, privi di potere reale sul campo - Radio Beirut, trionfalistica: «Un nuovo inizio» Ma il campo maronita è già diviso - Solo indiscrezioni sui termini dell'intesa: i musulmani avrebbero più potere DAMASCO — Poco dopo le I 15 di Ieri, nella capitale Siria-; na, 1 leader delle principali milizie libanesi hanno firmato un accordo che dovrebbe I porre fine a dieci anni di san-1 gutnosa guerra civile (almeno centomila morti). Le trattative duravano da più di tre mesi, ed erano condotte dal vicepresidente siriano Abdul Hallm Khaddam. L'Intesa è stata sottoscritta dal capo druso Walid Jumblatt, da quello sciita Nablh Berri e da quello delle «Forze Libanesi.1 cristiane Elle Hobeika. Quest'ultimo è arrivato In ritar- j do, facendo temere che la ratifica dell'accordo, prevista per le 10, saltasse. ! E' la prima volta che un'Intesa per riportare la pace nel Paese (dal 13 aprile 1975,: quando esplose 11 conflitto, vi sono stati dieci tentativi Ini questo senso) viene ragglun- ; ta dal «signori della guerra» che hanno 11 controllo effettivo delle milizie, Invece che da ' esponenti politici privi di potere reale sul campo di battaglia. E questo fa sperare'che l'accordo abbia successo; un successo che coronerebbe 11 sogno di Damasco di una pax ; siriana nel Libano. I tre leader hanno riconosciuto 11 ruolo-chiave della Siria nel Paese. Le radio libanesi hanno Interrotto 1 programmi per annunciare In tono trionfalistico la firma dello «storico documento, tintelo di un nuovo Libano». Ufficialmente non1 sono ancora stati forniti dettagli sull'accordo, che secondo Indiscrezioni prevede l'immediata cessazione delle ostilità con l'Intervento di osservatori siriani; la fine dello stato di guerra entro un anno; riforme politiche per modificare la ripartizione del potere ora squilibrato In favore del cristiani, In un Paese divenuto a maggioranza musulmana. Inoltre, un nuovo governo dovrebbe essere formato al più presto possibile; verrebbe redatta una nuova Costituzione; tutte le strade verrebbero riaperte, le armi del miliziani acquistate dal governo; le forniture belliche alle parti in lotta cesserebbero. Ma sullo «storico documento», Inevitabilmente, pesano già molte incognite. Oli ex presidenti cristiani Ohamoun e Franjleh vi si sono giti dichiarati contrari durante le trattative, come 11 capo falangista Elie Karamé, alleato di Oemayel (11 quale sembra escluso dall'Intesa, ed 6 ostile a Hobeika): In particolare, si oppongono all'Idea di limita¬ re 1 poteri della Presidenza, che è appannaggio del cristiani, e di concedere un ruolo maggiore ai musulmani. Il fronte maronita, dunque, è spaccato. Lo stesso Hobeika era contrario al progetto di accordo sino al marzo scorso. Il giovane e ambizioso capo cristiano — coinvolto, secondo la Commissione d'inchiesta Israeliana, nel massacro dell'82 nel campi palestinesi di Sabra e Chatyla — ha poi deciso di rompere tutti 1 legami con Gerusalemme, di staccarsi dal falangisti fedeli a Oemayel e di appoggiarsi alla Siria. Anche Berri, ministro della' Giustizia nell'attuale gover¬ no di Beirut, potrebbe trovarsi In una posizione difficile. E' 11 leader di Amai, parti-; to e milizia che rappresenta circa 850 mila persone, la co-: munita più povera del Libano, ma anche la più attiva dal punto di vista ideologico,1 politico, religioso. Una' parte' consistente, forse maggioritaria degli sciiti vuole una «Repubblica islamica» di tipo; khomeinlsta, che non è certo l'obiettivo del cristiani, né del drusl. L'unico che non rischia di trovare un'opposizione Interna è 11 capo del partito socialista progressista druso Jumblatt, ministro del Trasporti, signore feudale della montagna dello Chouf, vici¬ nissima alla capitale. I rappresentanti del musulmani, sunniti, forti soprattutto a Tripoli nel Nord, hanno dichiarato di appoggiare l'intesa, pur non essendo stati rappresentati alle trattative. Il tentativo più recente — e all'epoca più prometterne — di riportare la pace In Libano 6 stato la Conferenza di Lo-, sanna, nel marzo del 1984, dopo l'abrogazione dell'accordo tra Beirut e Gerusalemme seguito all'invasione israeliana. Ne nacque l'attuale «govèrno di unità nazionale» presieduto da Rashld Karamé, ina non certo la pace tra milizie, né la fine della tragedia libanese.
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