Gerusalemme non crede che il mandante sia Nidal di Giorgio Romano

Gerusalemme non erede the il mandante sia Nidal Nuove accuse all'Olp e minacce di ritorsioni Gerusalemme non erede the il mandante sia Nidal TEL AVIV — Israele ha accolto con scetticismo la notizia che l'organizzazione di Abu Nidal ha assunto la paternità delle operazioni terroristiche agli aeroporti di Vienna e di Roma. Si è fatto portavoce di questa incredulità anche David Kimche, direttore generale del mlnists-. ro degli EstSerirtì quale sBrc~ va in America, e parlando alla Abc ha detto di dubitare che Abu Nldal (alias Sabri Al-Bana) sia a capo di un gruppo capace di compiere cosi complesse operazioni contemporanee, aggiungendo che le smentite dell'organizzazione di Arafat non provano nulla: Anche l'ambasciatore in Francia, Ovadla Sofer, ha espresso analoghi concetti sostenendo che Arafat ha la piena responsabilità degli attentati di Roma e di Vienna e che non c'è nessuna differenza tra la fazione di Abu Nidal e l'Olp. Sofer ha aggiunto che a suo avviso la maggioranza dei palestinesi vorrebbe la pace ma l'Organizzazione per la liberazione della Palestina non la vuole. Quanto al gruppo che fa capo a Abu Nldal, si ritiene che conti da 6 a 800 tra membri e simpatizzanti, in diversi Paesi arabi ma anche all'estero e soprattutto in Europa. Questa fazione è stata costituita nel 1973 da Sabri AlBana dopo la sua rottura con Al Fatah circa la politica da adottare dopo la guerra del Kippur. Fino al 1980 questo gruppo ha agito in piena cooperazione col regime iracheno, ma alla fine di quell'anno — a seguito dell'arresto di alcuni del suoi uomini a Baghdad e alla loro espulsione — là maggior parte del gruppo si è trasferita in Siria e nel Libano e probabilmente anche in Libia a nell'Iran. •Sostenitore - -dell'originaria ideologia radicale del Fatah, Abu Nidal ha sfruttato la propaganda degli organi dell'Olp Il numero degli attacchi che il gruppo ha attuato In Europa Indica che la sua forza operativa è In grado di compiere operazioni terroristiche su vasta scala e fuori del Medio Oriente, dove si è specializzato . In . «vendette» contro 1 palestinesi traditori della causa e contro, coloro che nei territòri occupati collaborano con -le autorità israeliane. Resta però del tutto improbabile che da solo abbia potuto compiere operazioni cosi complesse e coordinate come quelle negli aeroporti. Ma la questione che tutti gli israeliani si pongono è un'altra: come reagirà Gerusalemme a questo duplice attentato che se non ha colpito in maggioranza viaggiatori d'Israele era chiaramente diretto contro la sua compagnia aerea di bandiera? Nel ricordo di reazioni molto pesanti per atti terroristici relativamente minori (come l'uccisione del tre turisti Israeliani nel porto di Larnaca a Cipro il 25 settembre scorso) ci si chiede se e dove colpirà questa volta Israele e con quali conseguenze. Il sottosegretario di Stato americano, Richard Murphy, non ha mancato di invitare alla cautela 11 governo Israeliano sottolineando in un suo messaggio 1 pericoli di una escalation nella regione in questo delicatissimo momento. Ma c'è nell'aria l'annuncio di rappresaglie. Giorgio Romano