«Vi colpiremo ancora» di Guido Rampoldi
«Vi colpiremo ancora» Minacce dei terroristi palestinesi, mentre è salito a 15 il bilancio delle vittime a Fiumicino «Vi colpiremo ancora» Un documento ritrovato su uno dei terroristi uccisi: «La guerra è cominciata, verseremo anche il sangue dei vostri bambini per farvi sentire la tristezza dei nostri» - Scalfaro al Senato: «Altre persone hanno appoggiato il commando a Fiumicino» Negli ultimi giorni si erano infittite le segnalazioni di attentati - Alcune vittime colpite da agenti italiani e israeliani ROMA — «io guerra è cominciata», annuncia il biglietto sporco di sangue trovato in tasca ad uno dei tre terroristi uccisi nella battaglia di Fiumicino, per la quale si continua a morire negli ospedali romani (e le vittime sono diventate 15, due italiane). E' un proclama postumo, firmato «Martiri della Palestina» e si conclude con una minaccia feroce diretta ad Israele: «Verseremo il sangue dei vostri bambini per farvi sentire la tristezza dei no-' stri». Che il terrorismo pale-' stinese e i suol sponsor considerino l'Europa un teatro di guerra lo conferma da Beirut anche George Habash, capo del Fronte per la liberazione della Palestina. E lo ha ribadito ieri mattina al giudice Sica l'unico sopravvissuto del commando di Fiumicino: «Colpiremo ancora». Dice di chiamarsi Moliamoci Saram, di avere 19 anni, di essere nato a Sabra e Chatyla, il campo palestinese in cui si impara presto ad ammazzare e a non farsi ammazzare. Non vuole raccontare chi abbia consegnato 1 Kalashnikov e le bombe' anti-uomo per l'attentato, chi abbia accompagnato lui e gli altri tre terroristi all'aeroporto, dove sia quella base-arsenale dell'oltranzismo palesti- nese e islamico che i servizi di sicurezza cercano a Roma da mesi. Ma con la voce flebile del ferito promette dal suo letto d'ospedale altri morti, nuovi massacri. Anche nelle sue tasche è stato trovato un documento, in arabo: «La nostra scelta suicida darà maggiore impulso alla lotta contro il sionismo. Molti altri combattenti sono pronti a compiere azioni analoghe non solo in Italia, ma anche in altre parti dei mondo». Una scia di segnalazioni raccolte dai servizi di sicurezza negli ultimi due mesi preannunciava che dopo le bombe al Café de Paris e in via Bissolati, dopo 11 sequestro dell'Achille Lauro, l'Italia sarebbe presto tornata ad essere la scena e l'obiettivo laterale di nuovi attentati. E nelle ultime due settimane l'attacco pareva Imminente. Il 1B dicembre 1 servizi segreti erano stati informati che un gruppo di terroristi addestrato in Iran si preparava a compiere attentati negli ae roportl di Roma, Madrid o Nlcosia. Il 20 dicembre venivano segnalati arabi in partenza da Atene per azioni In Europa nel giorni di Natale. E quattro giorni dopo, dall'arresto di un mediorientale con passaporto marocchino falso a Zurigo, si era ricavato un preciso motivo di allarme. «Ma anche se un attentato era stato previsto, in nessun modo si poteva evitare un'azione come quella di Fiumicino», ci ha detto uno dei responsabili della sicurezza nell'aeroporto. Non si poteva bloccare Fiumicino per controllare uno per uno quanti entrano nella sala di accettazione. E anche in quel caso le code all'Ingresso, hanno ribadito 1 ministri Scalfaro e Si gnorlle, sarebbero diventate un bersaglio. Non restava che attendere, sperare, e te nersl pronti. Se l'attacco non era evitabile, allora può essere considerato un successo che i terroristi siano stati abbattuti In uno spazio di tempo brevissimo (da uno a tre minuti) prima che uccidessero ancora. Scalfaro ha detto al Senato che 11 commando probabilmente aveva complici all'esterno dell'aeroporto. Si parla di almeno due «basisti», che avrebbero consegnato le armi poco prima dell'attentato. Il ministro a Fiumicino ha elogiato la bravura dei tiratori scelti Italiani, del poliziotti, del carabinieri che hanno sparato. Un rapresentante delle linee aeree israeliane, ha detto 11 ministro, ha voluto ringraziare 1 servizi di sicurezza dell'aeroporto «per il compito svolto in modo assolutamente eccezionale», per una prontezza senza la quale, ha detto 11 portavoce della El Al, «il macello sarebbe stato pauroso». «L'.intervento rapido e coraggioso» è stato apprezzato anche dal ministro degli Esteri israeliano Shamir in un telegramma al suo omologo italiano, Andreottl. Ma i risultati dell'autopsia I potrebbero offuscare un bljlancio «tecnico» cosi positivo. L'esame su dieci salme concluso ieri sera all'obitorio porta a Ipotizzare che alcune persone siano state uccise da armi di calibro 7,65 e 6 usate dagli agenti israeliani e italiani. Oli uomini della sicurezza israeliana, attaccati dai palestinesi, avrebbero risposto al fuoco prima ancora che la gente si fosse lanciata a terra. Poi sarebbero Intervenuti gli italiani, che avrebbero ucciso un terrorista e ne avrebbero catturato un secondo. Prima di essere annientati i palestinesi avrebbero sparato non meno di cento proiettili, dei 240 inseriti nel caricatori del quattro Kalashnikov, e lanciato solo tre delle 14 bombe a mano antiuomo. Israeliani e italiani avrebbero esploso 70-80 colpi. «La difficoltà maggiore — ci ha detto uno degli italiani — era evitare di ammazzare la gente, quelli che non si erano gettati al suolo». L'alternativa del resto era Guido Rampoldi (Continua a pagina 2 in prima colonna) Ronia. Gaia Sciacca, la bambina catanesc di nove anni rimasta ferita (frattura di un femore) nell'attentato (Telefoto Ansa) Roma. Ancora una drammatica immagine dell'assalto di venerdì a Fiumicino: un poliziotto in borghese si è gettato a terra e con la pistola in mano tiene sotto controllo il «commando» mentre alcuni passeggeri e impiegati dell'aeroporto cercano di mettersi in salvo
Persone citate: Achille Lauro, George Habash, Sabra, Scalfaro, Shamir, Sica
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