«Pietro Micca» dei Lupi anche gli eroi sanno di nostalgia di Luigi Rossi

«Pietro Miccà» dei Lupi, anche gli eroi sanno di nostalgia Lo spettacolo di marionette a Torino: il libretto è di Manzotti (l'autore del «Ballo Excelsior»), la musica di Giovanni Chiti «Pietro Miccà» dei Lupi, anche gli eroi sanno di nostalgia TORINO — C'erano una volta (e ci sono ancora) le marionette. I bambini d'antan, invece dei pupazzi giapponesi d'animazione in tv, andavano al teatrino a vedere i personaggi di legno che spesso ripetevano in miniatura grandi successi che i loro padri applaudivano in teatri maggiori. Tra gli spettacoli piii amati e miniaturizzati, in Italia, l'opera e il balletto. Mentre Manzotti trionfava alla Scala con il suo ballo Excelsior (centinaia di recite) il teatrino Gerolamo gli dava la replica con una deliziosa copia con ballerini di legno che ha entusiasmato ancora recentemente alla Piccola Scala e al Festival di Spoleto. Torino, che ha la fortuna di avere un museo unico al mondo, quello delle marionette adiacente al teatro Gianduia in via Santa Teresa, non poteva dimenticare questo genere e ci offre un delizioso Pietro Micca dello stesso autore deHExcelsior Luigi Manzotti. L'epopea coreografica dell'artigliere piemontese passò trionfalmente nei teatri italiani negli ultimi decenni dell'Ottocento. All'Arena di Milano fu allestito addirittura con fuochi d'artificio e cannonate vere per una folla tm\mensa nel 1881. Del Micca ci restano il libretto e la graziosa musica •naive- di Giovanni Chiti revisionata da Giampiero Tintori e da Cesare Gallino, quest'ultimo anche direttore dell'esecuzione con l'orchestra Rai di Torino. Mario Pasl ne ha fornito una nuova, garbatisslma versione librettistica e Filippo Crivelli (a cui dobbiamo ti fortunato revival di Excelsior} ne cura una spiritosa regia, coadiuvato da Girolamo Angione. Le marionette Lupi sono straordinarie nel restituirci il sapore di uno spettacolo d'epoca, sia nei momenti umoristici (quell'asino della sussistenza scatenato), sia nel clou patetico e spettacolare dell'esplosione della mina, molto analogo alla caduta della galleria del Fréjus neZCExcelsior. 1 contatti con quest'ultimo non si fermano qui. Basta pensare alla figura del traditore Della Torre, esattamente omolpga all'Oscurantismo, non'per niente in abiti religiosi medievali. Con un colpo di teatro gustosissimo il personaggio è interpretato da un attore vero e irresistibile è la sua lotta con la piccola marionetta che raffigura l'eroe. Unjocco surreale alla Gulliver che non manca mai di effetto. Ma la vasta attrezzeria del deposito Lupi è abilmente sfruttata anche dal racconto iniziale del turista francese Anni Trenta con le vecchie auto e biciclette attraverso una Torino che scorre sul fondale arrotolato. Uno degli effetti della vecchia scenotecnica che incanta sempre. Cosi come affascinano grandi e piccini i bellissimi costumi originali di questo popolo di legno. Che presto, da Torino, farà il giro del mondo, a portare un angolo del nostro teatro perduto. Luigi Rossi

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