Ivrea, nessuna follia nel vestire ma la spesa annua è di 12 miliardi

Ivrea, nessuna follia nel vestii ma la spesa annua è di 12miliardi Cosa compra la città più ricca della provincia: breve inchiesta nelle cento boutiques Ivrea, nessuna follia nel vestii ma la spesa annua è di 12miliardi «Gli acquisti pazzi di una volta non sono più d'attualità» - La crisi si è fatta sentire, i prezzi sono «imposti» da Torino L'insegna del negozio sembra uscita da una cartolina degli Anni Trenta, quando gli Allera di via Palestra a Ivrea vendevano sedie e oggetti in vimini. Soltanto la vetrina parla un linguaggio diverso: colori sgargianti, maglioni della Best Company, calzettoni da tennis «firmati» Peatnus. «Ci siamo adattati al tempi, occupandoci prima di attrezzature sportive e adesso solo di abbigliamento' conferma Alberto, ultimo rampollo della dinastia di commercianti e artigiani. E non si tratta di un coso Isolato: a metà degli Anni Sessanta tutto 11 settore ha vissuto un boom improvviso, legato certamente al miracolo economico, ma anche alle carenze del mercato cittadino. Oggi, semmai, il problema è Inverso. In via Palestra negozi e boutiques si contendono una clientela che la crisi ha raso più esigua e, soprattutto, più prudente. Dall'angolo con piazza di Città al glorioso caffè del Teatro, l'Ivrea che conta può decidere 11 look preferito: in pochi metri si passa dal classico alla jeanseria, dallo sportivo al casual ultima moda. Eppure sono ancora In molti a preferire la grande città per gli acquisti importanti: •Quando sanno di dover spendere parecchio vogliono che sia firmato anche il negozio, fa chic» dicono nelle boutiques eporediesi. Tutti, comunque, tengono a sfatare 11 mito di Ivrea-città ricca, o comunque più ricca di altre: 'Pochi t disoccupati, è vero. Però in maggioranza si tratta di lavoratori-dipendenti, con stipendi dignitosi ma non certo astronomici. Mi metto nei loro panni: se mia moglie arrivasse a casa con un cappotto da un milione e duecentomila lire, non so come andrebbe a finire» dice, tra 11 serio e 11 faceto, Franco Roma' nello, titolare dell'omonima boutique. Insomma: gli eporediesi non fanno follie, si orientano, per gli acquisti in città, sul •tmedio-fine, fine, finissimo, non finisslsshno» come sostiene con una formula bizzarra ed efficace Stefano Buzzi. I fratelli Buzzi arrivarono a Ivrea nel primo periodo del boom. Il loro negozio (quasi mille, metri destinati alla vendita) è oggi 11 tempio del canavesant che amano 11 taglio classico. Ma non solo di questi: 'Oltre la metà dei nostri clienti arriva da Milano, Torino, perfino dalla Svizzera. Con la sola Ivrea non potremmo sostenere un impegno così grande- conferma 11 titolare, alludendo agli undici dipendenti ed alle linee complete di Valentino, Armeni couture, Mlssoni, Jenny. Sui prezzi è un coro: «Come Torino. La grande città è troppo vicina per non imporre una legge di mercato. La leggenda di Ivrea più cara rispetto agli altri centri non trova riscontri'. E' vero: qui o altrove occorrono 600.000 lire per una giacca Principe di Galles di Armeni, un giaccone di montone rovesciato (11 più venduto di questi tempi) costa un milione e mezzo, e 11 cappotto della stessa linea supera abbondantemente 1 due milioni. Cosi come un cardigan di lana imbottita tocca le 250 mila lire, una maglia tipo hockey della Best Company sfiora le 120 mila, meno di una camicia di Valentino e quasi 11 doppio rispetto al Jeans Coverl. Altro mito da sfatare: negozi e boutiques non hanno puntato sul periodo di Natale con particolare entusiasmo. Il fieno in cascina l'hanno messo a ottobre, quando gli eporediesi hanno pensato a rinnovare 11 guardaroba. «Adesso è il momento di maglioni, camicette, sciarpe, cioè di regali fini ma non impegnativi. Le spese paeee di una volta non sono più d'attualità». Alla Jeans West 1 migliori clienti stanno diventando gli uomini; «Più attenti, piti ricercati, seguono la moda. Le ragazze, in maggioranza s'intende, acquistano un maggior numero di capi, ma curano meno il look. Le mamme, invece, comprano meno, rinunciando spesso a favore dei figli». E' un segno dei tempi, anche se gli eporediesi spendono ogni anno 12 miliardi nel cento negozi cittadini. Qualche follia? Tutti storcono 11 naso, solo Alberto Allera racconta un particolare curioso: 'Speriamo sempre nella neve. Quando la città s'imbianca la gente sembra presa dalla mania di acquistare maglie e maglioni, facciamo affari d'oro anche con le persone di una certa età, che costituiscono la nostra clientela tradizionale». La neve Insomma compie 11 miracolo, restituendo quel pizzico di fantasia ad una città agiata ma non pingue, fine ma non troppo, eppure indiscussa cattedrale di un «bontonlsmo» tutto piemontese, un po' provinciale e vagamente snob. Giampiero Pavido I commercianti: «Non è vero che abbiamo 1 prezzi più cari»

Persone citate: Alberto Allera, Allera, Armeni, Best, Buzzi, Inverso, Stefano Buzzi