I tassi d'interesse in costante discesa

I tossi d'interessa in postante discesa Secondo i dati forniti dalle banche I tossi d'interessa in postante discesa ROMA — A fronte di una stazionarietà del trend inflazionistico, il 1985 per il mercato finanziario è stato comunque caratterizzato da una lenta discesa dei tassi d'interesse, che ha registrato le variazioni maggiori, nell'arco dei dodici mesi, per quelli massimi praticati sul depositi e per i minimi sul prestiti. Questo quanto si può desumere dal dati forniti da fonte bancaria. A dicembre del 1984, secondo le rilevazioni effettuate dalla Banca d'Italia, il tasso massimo sul depositi si collocava mediamente al 15,95%; in questi giorni, secondo stime del sistema bancario, il tasso si colloca intorno al 13,10%. Di conseguenza nell'arco dell'anno la riduzione che hanno dovuto subire 1 grandi depositanti risulta mediamente pari a 2,85 punti. Uguale remunerazione, ma in questo caso esente da tasse, si ha per chi Investe in Bot annuali: all'ultima asta, infatti, hanno scontato un tasso a dodici mesi pari al 13,14% mentre nel dicembre dell'84 si scontava ancora il 14,68%. Per i Bot annuali, di conseguenza, i rendimenti hanno subito una flessione di 1,54 punti. Per quanto riguarda il costo del denaro, al contrario, le riduzioni maggiori si sono avute sul tassi minimi, quelli cioè applicati alla clientela migliore o più importante. il «prime rate» medio del sistema calcolato dall'Associazione bancaria italiana (Abi) è passato dal 18% del dicembre '84 al 15,875%, segnando una riduzione di due punti ed un ottavo. Ma ancora maggiore risulta la riduzione per 11 tasso minimo sul prestiti (il «prime rate» si riferisce infatti solo agli scoperti di conto corrente): dodici mesi fa, secondo dati di Bankitalia, si fissava ai 17,68%, mentre oggi si colloca, secondo stime di fonte bancaria, intorno al 15,10%, mettendo a segno una riduzione del 23%: Sempre in referimento al tassi attivi (costo denaro) c'è da dire che ai livelli più elevati le riduzioni sono risultate inferiori (il «top rate» si colloca ancora intorno al 20%) ma l'Abi negli ultimi mesi ha segnalato un sempre maggior uso dei tassi minimi anche per i clienti non privilegiati o migliori. Ciò è avvalorato dal fatto che la richiesta di denaro, dopo la pausa estiva, è apparsa particolarmente fiacca: basti pensare che all'inizio di dicembre si prestava denaro a brevissimo termine anche a tassi del 13%. Questa discesa dei tassi bancari è stata però scarsamente influenzata dall'andamento del tasso ufficiale di sconto (Tus). Questo, infatti, è sceso dal 16,50% del dicembre scorso all'attuale 15, attraverso due riduzioni: di un punto all'inizio di gennaio e di mezzo punto all'inizio di novembre. Quest'ultima riduzione del tasso di sconto, ad esemplo, ha influito solo per un ottavo (0,125) sul livello dei tassi bancari. Da notare che la riduzione del tasso ufficiale di sconto nell'arco dei dodici mesi è sostanzialmente slmile a quella del saggio annuale per i Bot. Le riduzioni, più o meno contenute, si sono comunque avute in presenzauna sostanziale stabilità del trend inflazionistico: l'indice del prezzi al consumo chiudeva l'84 con un tasso di'incremento dell'8,8% contro l'8,6% provvisorio per l'85 reso noto qualche giorno fa.

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