Allarme nelle scuole sui monti «Una legge vuole cancellarci» di Clemente Granata

Allarme nelle scuole sui monti «Una legge vuole cancellarci» Scomparirebbero le pluriclassi elementari con meno di 10 alunni Allarme nelle scuole sui monti «Una legge vuole cancellarci» Il nuovo ordinamento predisposto dal ministro intende consolidare le strutture nei centri più abitati • La protesta di «Coumboscuro» - Coinvolte tutte le piccole località, anche marittime DAL MOSTRO INVIATO CUNEO — min gergo tecnico il fenomeno si chiama "consolidamento", ma c'è chi, senea timore del paradosso, lo paragona a una sorta di "deportazione" degli alunni. Sì, deportazione, con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne sia sotto il profilo sodale, sia sotto II profilo pedagogico: abbandono di centri montoni, scomparsa della pluriclasse elementare, autentico esemplo di "scuola aperta"». Cosi parla 11 professor Sergio Arneodo, attivo esponente del comitato esecutivo di «Coumboscuro, movimento di autonomia e civiltà provenzale alpina», e il suo non è un grido d'allarme isolato. Da Cuneo a Gorizia, passando per 1 paesi d'alta quota delle province di Torino, Vercelli, Novara, Sondrio, Varese, Como, Belluno e Udine si annunciano prese di posizione contro 11 disegno di legge sull'ordinamento della scuola elementare preparato nel mesi scorsi dal ministro Fatateci. Il progetto contiene quella che gii interessati definiscono una clausola-capestro, tale da pregiudicare in modo irreparabile 11 futuro di numerose località montane, La clausola è contenuta nell'articolo 3 e prevede la cancellazione delle scuole elementari con meno di dieci alunni (seguendo una prassi, 1 provveditorati sinora hanno lasciato vivere quelle con cinque studenti). Oli allievi dovranno frequentare gli istituti del centri collocati nel fondovalle. Ecco 11 «consolidamento». Le scuole minacciate di soppressione sono «plurl- classi uniche» con un maestro che Insegna contemporaneamente ad allievi iscritti in corsi diversi.- Secondo 1 dati che ci fornisce 11 professor Arneodo, le pluriclassi destinate a scomparire sono circa 160 in provincia di Cuneo, 170 in quella di Torino, SO in quella di Novara, 75 In Lombardia e 45 in Veneto. Dati ancora incompleti e approssimativi, ma sufficienti a dimostrare che 11 fenomeno delle piccole scuole montane è più diffuso di quel che si creda. E si noti che si sono prese in considerazione soltanto le province dell'arco alpino. Nella stessa situazione, però, possono trovarsi centri della dorsale appenninica, località collinari o di pianura e anche marittime (tempo fa suscitò curiosità e clamore 11 caso di San Fruttuoso, tra Portofino e Camogll, raggiungibile soltanto per via d'acqua: la scuola elementare era frequentata da un solo alunno e la maestra doveva spostarsi quotidianamente su un'imbarcazione). ' Il ministero ha voluto predisporre una razionalizzazione dell'apparato scolastico e ha tenuto conto anche del fatto che i futuri programmi delle elementari richièdono apparecchiature costose, sicché risulta più economico non disperderle in una miriade di piccoli centri. Il progetto, inoltre, prevede che, in caso di «assoluta» impossibilita di trasporto degli alunni nelle scuole vicine, la pluriclasse rimanga. Ma sono considerazioni che non soddisfano gli abitanti del centri minacciati e la stessa clausola di salvaguardia dell'assoluta impossibilità è giudicata troppo restrittiva. Ciò che ci dice il professor Arneodo lo sentiamo ripetere con toni ugualmente accorati in altri centri dell'arco alpino. La piccola scuola di montagna, si afferma, costituisce l'ultimo baluardo contro 11 definitivo spopolamento, l'è- strema presenza, in plaghe dimenticate, dell'Istituzione pubblica. Se l'alunno deve spostarsi ogni giorno finisce per perdere 11 collegamento con la sua terra. OH stessi genitori preferiscono trovare un'occupazione in località meno disagevoli e «chiudono l'uscio». E' già accaduto, accadrà ancora, E le culture delle popolazioni autoctone, di cui le Alpi offrono esempi cosi significativi, interessanti, irripetibili, subiranno nuovi durissimi colpi. SI rileva, inoltre, che l'abolizione della pluriclasse implica la rinuncia a un'esperienza pedagogica molto valida: alcuni esperti sottolineano l'opportunità della «classe aperta» poiché essa arricchisce la personalità dell'alunno: ebbene, quale miglior esemplo di classe aperta della scudetto, di montagna, dove operano, a fianco a fianco, alunni dalla prima alla quinta, In un eccezionale scambio di esperienze e anche nel segno di una solidarietà concreta, non retorica? C'è infine la questione sindacale. E' conveniente sopprimere posti in un momento in cui parecchi diplomati nelle magistrali rischiano di non trovare lavoro? Basta dire: «Ne faremo Insegnanti di sostegno-'! Vero che mutano 1 valori e che non sempre si registra lo spirito di sacrificio del maestri di una volta, disposti a vivere isolati in montagna nel compimento di un'autentica missione. Vero anche, però, che con particolari Incentivi (punteggi superiori) si potrebbero indurre gli insegnanti ad affrontare gli indubbi sacrifici che 11 lavoro richiede in slmili zone. Questi gli appelli e le considerazioni indirizzati al ministro dell'Istruzione. La senatrice Falcuccl già ha risposto al «Movimento di autonomia e civiltà provenzale alpina», ma la risposta è apparsa un po' evasiva. «Coumboscuro» e altre rappresentanze di comunità etniche si faranno vivi con nuove istanze, Clemente Granata

Persone citate: Arneodo, Sergio Arneodo