Aumenta la qualità? No, gli spot

Aumenta la qualità? No, gli spot BILANCIO DI UN ANNO PI SPETTACOLO: tv pubblica e private Aumenta la qualità? No, gli spot II 1985 ha segnato il tonfo degli sceneggiati e l'inutilità delle riviste (unica eccezione «Quelli della notte») Chi volesse fare un'analisi dettagliata della programmazione di dodici mesi sulla Rai e sui network dovrebbe avere a disposizione uno spazio gigantesco, e finirebbe In una elencazione frastornante. Mi limito a procedere per settori e per grandi linee. Per gli sceneggiati è stato l'anno dello scarso impatto, o del tonfo, dei costosissimi e tradizionali kolossal in coproduzione internazionale: una sostanziale delusione Cristoforo Colombo che non era privo di pregi formali ma che narrava in modo troppo fiacco, diligente e piatto una delle più esaltanti imprese umane; altra delusione Quo Vadis? impacciato dal consueto frusto armamentario romano-cristiano e risolto quasi sempre in una corretta e decorosa dimensione di convenzionalità; Io e il duce, ovvero la storia spiata dal buco della serratura con la tragedia del fascismo e dell'Italia in guerra ristretta e buttata sul privato tra scene e scenate in famiglia, amore di •Ben» e Claretta, ire di Rachele ecc. Anche Canale 5 ha tentato il kolossal internazionale, ma Anno Domini se non è stato un fiasco non è stato certo un successo: ancora cristiani, romani, efferate crudeltà e sublimi sacrifici con il contorno di noiose dissertazioni teologiche. A mio avviso, due gU sceneggiati di notevole spicco: sul plano dell'interpretazione letteraria, dell'aggressività, della provocazione la splendida Teresa Raqutn di Giancarlo Cobol li, da Zola; e sul piano del consumo intelligente — fantasia, comicità, sentimento — Sogni e bisogni di Sergio Cltti. Quanto al varietà c'è stato — e sono corsi fiumi d'inchiostro — 11 fenomeno di Quelli della notte, la rivista di Arbore che ha avuto un trionfo inaspettato, e l'ha avuto perche ha offerto al ibllco lo spettacolo che cava in tv: uno show elegantemente pasaó che aveva l'aria di essere avventuroso e improvvisato anche quando non lo era, animatamente spiritoso e paradossale, con una comunicatività che era «complicità». Invito alla partecipazione, strizzata d'occhio. A distanza di mesi, e sbolliti gli entusiasmi troppo enfatici, c'è da dire che in effetti Quelli della notte è slato un programma che ha attirato e coinvolto tutta la platea come da anni non accadeva; ma se ha dimostrato che si può tentare del nuovo e ottenere persino l'assenso caloroso del pubblicò, è anche vero che probabilmente si tratta di un «episodio» unico e irripetibile. Di contro, le vecchie riviste sfarzose e pateticamente mutili come Al Paradise o 1 megashow di questi ultimi mesi, Buonasera Raffaella e Fantastico dove l'Impegno, sulla scia del network, è solo di sfornare Spuntate enormi e imbottite di roba e di gente, affidate alla presenza ritenuta ancora carismatica di una Caria o di un Baudo (e meno male che in Fantastico c'erano gli Intermezzi satirici a ruota libera di Beppe Orlilo). Sui fronte delle private, da citare Drive in, show goliardico e sgangherato ma piuttosto vivo che, dato per spacciato In primavera, è ricomparso arzillo In autunno ed è stato 11 successo più duraturo della domenica. Da rilevare l'inaffondabllita incredibile di Mike Bongiornò prima con Superflash e poi con Pentatlon, quiz che perù si sono trasformati In chiassosi contenitori di pubblicità. Per una sua strada è andato avanti 11 Costanzo show dove da tanti (troppi) ospiti viene tirata fuori di quando in quando l'intervista «giusta». Caratteristica saliente della programmai Ione cinema: l'aumento considerevole del numero di pellicole trasmesse da Rai e network rispetto ali'84; film come piovessero, usati anche In qualità di tappabuchi, e pesante riciclaggio; qualche bella rassegna, e qui la pai- ma va a Raltre («Cinema nero americano» e soprattutto «Eccentriche visioni»). In leggera salita 11 teatro' (solo Rai) la cui dimensione tv appassiona molti registi, ma contro cui.esistono sospetti e prevenzioni del vertici direzionali perché «non fa abbastanza indici di ascolto» (tra le cose migliori. La mandragola di Mlsslroli, Girotondo di Muzli, Un cappello pieno di pioggia di Gianni Serra). Nell'ultimo scorcio dell'anno, ancora sulla Rai rinforzo dell'opera da palcoscenico' o In film (Aida, Otello, Cavalleria rusticana) cui ha corrisposto un consistente successo di pubblico. Conclusioni? La Rai, nonostante 1 dissesti, le incertezze, 1 gravi'condizionamenti del sistema, politico, complessivamente «tie ne » ; ma la concorrenza è sempre più organizzata e insidiosa — e ora si fa sentire anche nelle rubriche scientifiche e nello sport — e le imporrà nell'36 un'azione ben più energica ;é : l'M 'coordinata: Un'ultima osservazione Importante: la pubblicità ha aumentato nel' corso dell'85 la sua presenza sul video di vero e proprio1 sfrenato protagonismo. '. I ,a Dunnway nel «Colombo», esempio di mediocrità degli sceneggiali tv. «Quelli della notte», evoluzione dello spettacolo leggero

Persone citate: Arbore, Aumenta, Baudo, Beppe Orlilo, Cristoforo Colombo, Giancarlo Cobol, Gianni Serra, Mike Bongiornò, Sergio Cltti

Luoghi citati: Italia, Raltre