La neve riaccende la corsa allo sci di Gigi Mattana

Lei neve riaccende Sa corsa glie sci Il «regalo» di S. Stefano rida fiducia ai centri inventali anche se non è sfatta una gran nevicata Lei neve riaccende Sa corsa glie sci I risultati però non sono ancora sufficienti - Cinque piste aperte a Courmayeur, tre impianti a Pila, il fondo a Cogne: è poco per la Valle d'Aosta - Situazione non diversa nel Cuneese - Al Sestriere la precipitazione ha consentito lina pausa ai «cannoni» - In progresso le piste sulle Alpi centrali e orientali - La stagione è deludente anche per le stazioni francesi e svizzere, migliore in Austria Un po' in ritardo su quanto tutti speravamo, la neve è arrivata nel centri invernali che ieri si avviavano al grande affollamento. Non ci è sfarfallata intorno all'uscita dèlia Messa di mezzanotte,' ma almeno ha dato al Nàtale un dolce sapore di tradizione e al prati un aspetto non cosi squallidamente verde come prima. L'effetto sulle piste e stillo sci è stato quasi ovunque molto modesto, ma per 11 m'orale degli operatori turistici si è trattato di una piccola iniezione di fiducia. In tutta la Valle d'Aosta la neve caduta l'altro ieri mediamente è variata dai dieci ai 25 centimetri; abbastanza dove poteva bastare una rinfrescata, pochissimo quando i fiocchi arrivavano sull'asciutto. Courmayeur, che può ora Inaugurare la nuova potentissima telecabina da pian a Col Ohécrouit, è riuscita a rendere agibili cinque piste. Cervinia continua a mantenere aperti tre skilift?, e le due seggiovie nella zona di Plateau Rosa; sia 11 rientro ih paese che le piste più alte sono inaglblU. Aperti naturalmente gli impianti svizzeri di Zermatt oltre i 3000 metri sui ghiacciai, dalla sommità del Piccolo Cervino fino a Trockener Steg ma, ahimè, con 1 «salati» prezzi elvetici. La poca neve caduta, dove è arrivata su piste ben preparate durante l'estate, ha consentito una modesta apertura allo, sci di discesa a Pila (funivia Oorraz-Qrand Grimod e due sciovie) o per il fondo a Cogne. Sono ancora chiusi i collegamenti del Monterosaski fra Oressoney e Champoluc e l'unione italofrancese fra La Thulle e La Rosière (sul versante Italiano però la situazione è mediamente la migliore della Valle d'Aosta). Praticamente ovunque, con molto lavoro e tanta buona volontà, i bimbi e 1 principianti potranno sciare sul campi scuola (la Vallèe, malgrado sia uno del poli turistici italiani, ha finora trascurato gli impianti di innevamento artificiale). La nevicata di Natale è stata troppo breve anche nell'Ossola; poche ore di flocchi svogliati hanno dato soltanto un aspetto fiabesco alle vallate, ma non hanno mutatola magra sostanza, al massimo consentendo una rinfrescata alle piste da fondo. Qualche impianto aperto a Macugnaga e in Val Vige zzo, ma alla grande buona, volontà degli uomini degli impianti e dei maestri di sci (e questo avvertimento fatto qui è valido per tutto l'arco alpino) deve corrispondere un po' di attenzione da parte degli sciatori: qualche pietruzza può saltare fuori, sarebbe impossibile e ingiusto pretendere solette a prova di errore. Anche nei centri della provincia di Vercelli, dà Alagna all'Alpe di Mera, da Oropa a Bielmonte si scia, ma si sono visti inverni migliori. In una provincia affollatissima di villeggianti, le stazioni Invernali del Cuneese protestano per una mancanza di neve per loro particolarmente insolita. Forse la località meglio piazzata è Prato Nevoso con 11 impianti aperti; bene anche Artesina, Pontechianale e Rucas. Al disotto della fama Limone Piemonte con pochi impianti aperti; chiuse ancora alcune altre località e addirittura diversi anelli per il fondo, anche il celebre centro per io sci nor¬ dico di Festiona di Demonte. In Alta Val di Susa 6 cominciato a nevicare nella tarda mattinata di Natale: violenta ma' molto fine, la precipitazione non ha però lasciato più di 16 centimetri sulle piste, quel tanto che basta a rinfrescare sia i tracciati naturali di Sauze d'Oulx, Bardonecchla, Sanslcario, Monti della Luna, Beaulard, Pragelato e Frais che tanto sano costati nel giorni scorsi per renderli agibili, sia il comprensorio «artificiale» di Se¬ striere dove i «cannoni» hanno potuto un po' riposare. Ieri mattina, mentre sulle nostre Alpi splendeva il sole, al di la, sul versante francese, galoppavano le nuvole nere. Forse un'ulteriore precipitazione è più prossima .che da noi, ma finora i centri d'Oltralpe non sono stati molto gratificati. Chamonlx, splendidamente appollaiata sotto il Bianco, 6 praticamente a secco, e tutte le grandi stazioni della terza generazione come La Piagne, Les Arcs, Flaine, Avorlaz o altre più tradizionali come Courchevel o Val d'isère consentono l'apertura di alcuni tracciati soltanto a quote da ghiaccialo (basti pensare che una «Mecca» dello sci estivo come Les Deux Alpes non può accontentare la propria immensa clientela) o dove le piste in artificiale segnano lingue bianche fra i prati e 1 larici. I grandi sforzi e gli enormi investimenti fatti nelle ultime stagioni dalla Svizzera per crearsi un'immagine sciistica più moderna (si pensi à località come Verbier o Laax che vanno ben oltre l'aspetto tradizionale, anche se splendido, di St. Moritz, Ostaad o Wengen) non sono stati compensati da un innevamento adeguato. Si sciucchla qua e là, mantenendo quelli che fino a ieri parevano i tre dogmi comuni a tutte le Alpi per offrire una discesa: o piste su ghiaccialo, o aperte con la poca neve di un mese fa pazientemente conservata e riportata o innevamento artificiale. I centri alpini austriaci, che già la scorsa settimana permettevano un'apertura non proprio completa, ma almeno in linea con la tradizione, hanno ancora beneficiato di una nevicata che in alcuni casi ha superato 11 mezzo metro. Anche le nostre Alpi Centrali e Orientali hanno avuto un dono natalizio..I 20 centimetri caduti sui prati asciutti di Bormio significano però mezzo metro a quota duemila e 80 centimetri al quasi tremila metri del Vallecetta; sufficiente l'innevamento a Canazel, in Val Badia, a Pian de Corones e in Val Gardena dove gran parte delle piste è agibile, cosi come a Madonna di Campiglio e a Cortina d'Ampezzo (cifra ufficiale da 60 a 90 centimetri). Discreta spruzzata anche In Friuli e «grido di dolore» dalle società di impianti a fune dell'Emilia (temperato soltanto dalla scarsità di neve) che non possono mettere in funzione seggiovie e skillfts a causa dello sciopero dei dipendenti del ministero del Trasporti che non hanno effettuato gli obbligatori collaudi. Ma su ogni angolo di montagna al disopra del mille metri imperversa l'ottimismo del tutto esaurito che dovrebbe essere rinforzato dalle previsioni che da domani dicono neve, tanta neve, quanta mal ne abbiamo vista. Per consentirmi di mantenere la promessa fatta a una bimba di una discesa in «fresca» dal Fralteve l'ultimo giorno dell'anno, per farci dimenticare 11 sapore un po' amaro che Natale ci ha lasciato. Gigi Mattana

Persone citate: Artesina, Bianco, Grimod, Steg