Patricia Neary è la nuova direttrice del corpo di ballo alla Scala di Luigi Rossi

Patricia Neary è la nuova direttrice del corpo di ballo alla Scala Patricia Neary è la nuova direttrice del corpo di ballo alla Scala Patricia Neary, dal Balletto di Zurigo alla Scala di Milano La decisione dopo che sono sfumate le ipotesi di Vassiliev e di Amodio - Sta preparando il «Balletto imperiale» MILANO — Vladimir Vassiliev balla al San Carlo di Napoli, prepara coreografie per La Scala, danza persino 11 tango In trasmissioni leggere alla nostra tv. Fa di tutto, ma non viene a dirigere il corpo di ballo della Scala, com'era stato annunciato alcuni mesi, òr sono. Sono Insorte difficolta di ogni genere: per l'imposslbillta di liberarsi dal suol Impegni col Bolshoi, per esose esigenze del governo sovietico (si è parlato di una richiesta di ingaggio di 200 milioni all'anno per lui e la moglie Ekaterina Maximova) e tutto è andato in fumo. Cosicché La Scala, scaduto 11 contratto con Rossella Hightower 11 31 dicembre, si sarebbe trovata senza direttore del ballo. La prima soluzione cercata a Milano era interessante e suggestiva. Interpellare Amedeo Amodio che alla Scala è nato ed è stato balle rlno e coreografo. Dopo 1 suol strepitosi successi americani, sembrava una giusta e logica promozione. Ma Amodio è legato con un contratto di ferro che lo impegna fino al 198B all'Aterballetto e non può muoversi da Reggio Emilia. Resta dunque direttore «in pectore» e se ne riparlerà in quella data. La soluzione è stata trovata ieri alla Scala con un'altra prestigiosa maestra e coreografa americana, Patricia Neary, fino ad ora direttrice del Balletto di Zurigo, dopo aver ricoperto analoga carica! al Ball et de Genève. La' Neary non è nuova alle scene, scaligere e proprio in questi giorni si trovava a Milano per rimontare 11 Balletto imperlale di Balanchine che la Scala metterà In scena il 7 gennaio al Lirico. Da anni Patricia è considerata l'ambasciatrice in Europa del grande «Mister B.», di cui è stata allieva e primadonna prediletta per una decina d'anni, a partire dal 1960. Nata a Miami in Florida nel 1942, ha studiato con l'American Ballet, che è appunto 11 vivaio didattico del-New York City Ballet. Con quest'ultima, prestigiosa compagnia, ha curato, naturalmente di Balanchine, le Raymonda Variations (che l'Aterballetto rappresenterà per la prima volta In Italia in gennaio) nel 1981 e Jewels nel 1967. Dotata di un fisico inequivocabilmente balanchinlano, lunga e magra come le danzatrici piacevano al maestro, si è distinta per la saldezza della tecnica e il nitore dello stile. Balanchine le ha dunque affidato la riproduzione in Europa del suoi più famosi balletti, nel momento in cui non si sentiva più di varcare l'oceano per curarli personalmente. Innumerevoli sono i titoli che Patricia ha rimontato, a partire dai capolavori come Apollon musagèe, Concerto barocco, I quattro tempera menti, Agon. La sua firma è apparsa sui cartelloni di Parigi, Vienna, Stoccarda e, in Italia, a Roma e alla Scala. Nel frattempo dirigeva 1 corpi di ballo di Berlino, Ginevra e Zurigo, dimostrandosi insegnante dotata di forte personalità e autorità. Il contratto di Patricia Neary alla Scala, che partirà dal primo gennaio, dovrebbe comprendere la clausola full-' Urne, contrariamente a quanto avveniva per l'Hlghtower che era invece part-time, dovendosi dividere con la sua Accademia di Cannes. Naturalmente il tempo pieno non impedirà la sua ormai specializzata attività di riproduttrice e si applicherà, del resto, nuovamente alla Scala in' aprile nella Serata Balancht-\ ne, che comprenderà, oltre alla ripetizione del Balletto imperiale, anche il Claìkovskl pas de deux e II figliol prodigo di Prokoflev. La scelta della Neary è vista con favore dagli ambienti ballettatici scaligeri, che te mevano il ripetersi a Milano dell'errore compiuto dall'Opera di Roma nell'assumeré Maja Pllssetskala. Quest'ultima si è limitata infatti a fregiare con 11 suo Illustre nome una carica che non ha mai onorato con una presenza effettiva, limitandosi a sporadiche puntate per allestire balletti, che — vedi caso — erano sempre firmati e interpretati da lei. Luigi Rossi sNptandsòcpsesr