Un armistizio in casa Gucci

Un armistizio in casa Gucci Si è svolta l'attesa assemblea Un armistizio in casa Gucci MILANO — Un giorno di discussioni e 24 ore per stilare un comunicato: la lite in casa Cucci si è risolta con un provvisorio armistizio che vede questa volta schierati insieme Maurizio e 11 cugino Giorgio La faticosa tregua ha comunque consentito di tenere l'assemblea ordinarla e straordinaria della società, e si è tangibilmente conclusa con la modifica dell'articolo 25 dello statuto al fine di prevedere la costituzione, all'interno del consiglio di amministrazione, di un Comitato esecutivo che è risultato cosi composto: Maurizio e Giorgio Gucci, Fabrizio Corbò (avvocato di Giorgio) e Giovanni Vittorio Pilone (consulente di Maurizio). . Nel consiglio, oltre a questi quattro nomi, sono entrati Alessandro Gucci (figlio di Giorgio), Antonio Consoli e Guido Jacobacci. Maurizio ha mantenuto la carica di presidente, a Giorgio è andata quella di vicepresidente. L'accoppiata Maurizio-Giorgio dovrebbe contare su una maggioranza pari al 53%: 11 50% del capitale è infatti rappresentato da Maurizio attraverso la Gucci Finanziarla (le cui azioni però sono di proprietà della Confida, società fiduciaria), mentre il pacchetto di Giorgio è di poco superiore al 3%. Il restante 47%, come è noto, appartiene per 11 6,6% agli altri due fratelli di Giorgio, Roberto e Paolo e per 11 40% al loro padre Aldo. L'accordo raggiunto, se consente materialmente di sbloccare la situazione e restituisce al gruppo Gucci un vertice che lo guidi, non sembra però aver risolto in modo definitivo i molti problemi. A giudizio di quanti conoscono bene la situazione, il grado di rlssosltà familiare che ha caratterizzato negli ultimi anni i rapporti tra cugini, tra fratelli e ha visto questi ultimi In dissidio perfino col padre Aldo, ha infatti talmente deteriorato la situazione da rendere fragile ogni patto. La guerra In casa Gucci, insomma, resterebbe più guerra che mai e l'assemblea di mercoledì (alla quale era presente anche Aldo) avrebbe quindi siglato una tregua, non una vera pace. I prossimi mesi dirannocomunque se la nuova alleanza Maurizio-Giorgio ha basi salde. Il gruppo, infatti, è ormai talmente cresciuto (nel 1984 l'utile ha superato 1 13 miliardi e 11 giro d'affari ha sfiorato 1 200 miliardi, di cui quasi la metà all'estero) da esigere una guida stabile. Valerla Sacchi

Persone citate: Alessandro Gucci, Antonio Consoli, Cucci, Fabrizio Corbò, Giorgio Gucci, Giovanni Vittorio Pilone, Gucci, Guido Jacobacci

Luoghi citati: Milano