Addio con gli onori militari ai due «parà» di Guidonia

Addio con gli onori militari ai due «para» di Guidonia ìji'i v"RótM, oniag^Ò aifa generosità rfi tjii gesto fraterno Addio con gli onori militari ai due «para» di Guidonia Aperta un'inchiesta tecnica: perché non si sono aperti i paracadute? ROMA — Si preparano onoranze funebri solenni per l'istruttore e l'allievo paracadutisti dell'Aeronautica militare, morti mercoledì mattina a Ouldonia durante un'esercltazione: saranno resi gli onori militari. Rappresentanti del vertici militari e alte autorità civili saranno presenti, per rendere omaggio al due giovani uniti dallo stesso tragico epilogo e dare pubblico riconoscimento allo slancio generoso che ha spinto l'Istruttore a sacrificarsi per portare aiuto all'allievo In pericolo. La storia di Cosimo Cavalli e di Maurizio Simone è tragica ed esemplare, contrassegnata da un intreccio di fatalità e generosità, imponderabile «errore» tecnico e disperata speranza di vita. La fatalità ha ucciso l'allievo paracadutista, Cosimo Cavalli, di 19 anni, di Orott agile, in provincia di Taranto. Uno slancio di fraternità disinteressata ha portato ala morte Maurizio Simone, di 26 anni, tenente, di San Donato Val Cornino, In provincia di Prosinone. L'incidente è accaduto verso le undici di mattina. Sulla pista di decollo dell'aeroporto «Alfredo Barbieri» si è levato un «O 222», con a bordo gli allievi della sezione paracadutisti di Ouldonia. Quando l'aereo ha raggiunto la quota di duemila metri, gli avieri hanno incominciato a gettarsi nel vuoto ad apertura comandata. Cosimo Cavalli era al suo trentesimo lancio. Non si era mai tirato indietro. Amava 11 rischio e la sfida, era sano e coraggioso. SI è lanciato sotto gli occhi del colleglli che lo avrebbero seguito e sotto la vigile tutela del suo istruttore. Anche Maurizio Simone era un appassionato para. Tutti gli allievi hanno un ricordo affettuoso di lui, un aneddoto gentile da raccontare per disegnare la sua figura di giovane maestro. Subito il tenente Simone si è accorto che qualcosa non an-1 dava nel volo del suo allievo. E si è lanciato dietro di lui. Forse voleva raggiungerlo per dargli le istruzioni che gli permettessero di aprire in tempo il paracadute di emergenza. Forse voleva sorreggerlo e compiere con lui un atterraggio dolce. Ma non è riuscito nel suo proposito. Ora tocca all'inchiesta tecnica aperta dall'aeronautica militare. Questo è il primo grave incidente del «falchi» nei dieci anni della loro attività. Si cerca di capire come mal l'aviere non è riuscito ad aprire il secondo paracadute e il tenente Simone nessuno del due paracadute di cui era dotato. L'aviere aveva i due paracadute tipici di chi è in fase di istruzione: 11 grande paracadute a calotta sferica (70 metri quadrati) sul dorso e 11 piti piccolo (60 metri quadrati) di emergenza, di forma rettangolare, posto sul davanti. Il tenente Simone, un Istruttore con circa 500 lanci, aveva 1 due paracadute rettangolari, che permettono di compiere manovre, entrambi sul dorso. I tipi di paracadute e la posizione sono determinati dal diverso grado di addestramento. La posizione anteriore, cosiddetta ventrale, permette un più pratico Intervento sulla maniglia del parcadute di emergenza, che inoltre non corre 11 rischio di «entrare In collisione» con quello principale. I due paracadute dorsali danno una maggiore libertà di manovra, ma richiedono lo sgancio del paracadute principale prima dell'apertura di quello di emergenza.

Persone citate: Alfredo Barbieri, Cosimo Cavalli, Maurizio Simone

Luoghi citati: Roma, San Donato Val Cornino, Taranto