All'Est batte l'ora tecnologica Mosca disegna i piani per tutti

All'Est batte Fora tecnologica Mosca disegna i piani per tutti Il programma integrato per mettersi al passo con l'Occidente All'Est batte Fora tecnologica Mosca disegna i piani per tutti Gorbaciov chiede ai «Paesi fratelli» una «interazione concreta» - Una scelta per tenere più unita la Cee rossa: più gas e meno petrolio - Il bluff del rublo convertibile NOSTRO SERVIZIO MOSCA — / capi di governo dei dieci Paesi del Comecon hanno approvato mercoledì scorso, dopo due giorni di lavori nella capitale sovietica, un «programma di sviluppo scientifico e tecnico fino all'anno 2000». Il documento, che risponde alle istanze sovietiche, non fa che estendere ai «Paesi fratelli» i progetti già decisi in Urss in materia di nuove tecnologie. Il programma si basa su cinque temi di fondo: informatica, nucleare, robotica, nuovi materiali e biotecnologia. Il Vietnam e Cuba erano rappresentati dai «numeri due» del rispettivi governi, forse perché, tenuto conto dei livelli della loro economia, non si sentono particolarmente interessati alla tecnologia sofisticata; la Mongolia, invece, pur avendo un'economia fondata essenziamente sull'allevamento del bestiame, ha delegato il suo primo ministro. Il confronto sui temi principali è avvenuto tra i Paesi dell'Est europeo, spesso pia avanti del «Grande Fratello. nei settori in questione; settori che Mosca vorrebbe integrare a vantaggio dei suoi piani. Gli interessati hanno perfettamente compreso a che cosa si riferiva Gorbaciov allorchè, aprendo i lavori, ha invocato una «Interazione più stretta» tra i membri del Comecon per quanto riguarda le tecniche del futuro. Per alcuni, in verità, non ci sono molte altre strade. Il flusso dei brevetti e del crediti occidentali degli Anni Settanta si è prosciugato nella prima metà di questo decennio. Indebitati, e quasi sul punto di non potere onorare i pagamenti, questi Paesi si sono nuovamente rivolti verso l'Urss. L'Unione Sovietica è ancora' l'unico Paese fornitore di tecnologia nucleare. Ma è in ritardo rispetto ai suoi partner nel campo dei microprocessori, ben sviluppato nella Germania dell'Est, in Cecoslovacchia e Bulgaria. Il sistema dei pagamenti all'interno del Comecon spinge comunque verso l'integrazione. Le transazioni avvengono con il «rublo convertibile; una moneta fittizia che, in realtà, convertibile non è. I cambi sono scritti su un grande libro dei conti le cui due colonne, acquisti e vendite, devono essere riequillbrate a fino anno. Negoziati confidenziali e serrati si svolgono regolar¬ mente per stabilire i prezzi. I sovietici sono ben contenti di acquistare, a buon prezzo, i prodotti sofisticati dai loro alleati, ma questi preferiscono venderli agli occidentali, per fornirsi di moneta pregiata con la quale acquistare in Urss l'energia di cui mancano. Da parte sua l'Urss ha deciso che i suoi alleati hanno soprattutto bisogno di gas più che di petrolio: e in efftti la produzione di gas continua a crescere mentre diminuisce quella estrattiva del petrolio. Benché le infrastrutture per le forniture di gas siano molto più impegnative, per le condotte lunghissime e le stazioni di compressione, tale scelta ha il vantaggio, per Mosca, di accentuare la di- pendenza dei Paesi fruitori. Il petrolio, che generalmente richiede un trasporto terrestre o fluviale, lascia al contrario grande libertà agli acquirenti, i quali possono rivolgersi, se necessario, a altri Paesi produttori. I prezzi energetici sono stati dunque al centro del confronto tra i dirigenti comunisti riuniti a Mosca, anche se i sovietici hanno preferito far sapere che si è soprattutto discusso di robot, fibre ottiche e altre «meraviglie». Ma queste discussioni, ovviamente, non sono state pubblicizzate. I sovietici hanno insistito sulle possibilità di aumentare considerevolmente da oggi al Duemila la produzione di elettricità mediante centrali nucleari nei «Paesi fratelli». Una centrale sarà costruita in Polonia, l'unico Paese del Comecon a non averne ancora una. Considerati i ritardi registrati nella stessa Urss nella messa in funzione dei reattori, l'affermazione secondo la quale il 40 per cento dell'elettricità bulgara sarà di origine nucleare entro il 1990, deve essere accolta con prudenza. L'attuale tasso per la stessa Urss è di circa il 10 per cento, mentre il piano quinquennale che spira il 31 dicembre prevedeva il 14,1 per cento. L'obiettivo del programma adottato mercoledì è di «elevare i Paesi membri al livello mondiale più elevato della scienza, della tecnologia e della produzione». Nessuna implicazione militare: una promessa da prendere con le molle conoscendo come gira il motore strategico nella ricerca scientifica sovietica. Dominique Dhombres Copyright ti a- Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Dominique Dhombres, Gorbaciov