L'Iraq deluso dal Golfo tenta un flirt con Mosca di Igor Man

L'Iraq deluso dal Golfo tenta un flirt con Mosca L'Iraq deluso dal Golfo tenta un flirt con Mosca 11 viaggio «non annunciato» del presidente Saddam Hussein a Mosca s'è risolto in un buco nell'acqua gelida della Moscowa ovvero il «raiss» iracheno ha stanato l'orso sovietico dalla garitta dell'ambiguità? Quel ch'è stato finora detto e scritto a Mosca è aria fritta, sicché vediamo i fatti: ci aiuteranno a capire perché Saddam doveva andare in Urss. Dal 3 al 6 novembre, nell'Oman, si è tenuto il sesto vertice del CCG (Consiglio di coopcrazione del Golfo). 11 Consiglio, che raccoglie l'Arabia Saudita, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti, l'Oman, il Qatar e Bahrein, invece di schierarsi, come aveva fatto nell'84, apertamente con Baghdad ha emesso un comunicato finale generico eppcrò sostanzialmente accomodante nei confronti di Teheran. Contestualmente, i Paesi del Golfo invitavano, attraverso i canali diplomatici, Baghdad a moderare «l'impelo distruttivo» della sua aeronautica a quell'epoca scatenata contro il terminale iraniano di Kharg. E questo nel timore che l'Iran decidesse di concretizzare la minaccia del blocco della naviga-, zione nel Golfo. Tutto ciò avveniva con la benedizione dell'Urss che di lì a poco, cogliendo l'Occidente di sorpresa, allacciava rapporti diplomatici con l'Oman e successivamente con gli Emirati Arabi Uniti. In precedenza, a turbare Saddam Hussein, c'era stata l'inopinata visita a Teheran del principe Saud Feisal, ministro degli Esteri saudita. Ma il colpo più duro, per Saddam, è un rapporto della Cia rifischiato ai servizi se- greti iracheni ai primi di novembre. Secondo codesto rapporto, in aprile il vice ministro degli' Esteri iraniano, Ardebili, in visita a Mosca, avrebbe confermato ai dirigenti sovietici la validità del trattato russo-persiano del 1921 che autorizza, al punto 6, l'Urss a intervenire militarmente in Iran ove giudicasse minacciata la sua frontiera meridionale. In quella occasione veniva avviata una «stretta cooperazione militare» che prevederebbe, fra l'altro, la fornitura diretta di materiale bellico sovietico all'Iran, corsi di addestramento annuali in Urss per trecento ufficiali iraniani alla volta, istruttori dèlia Germania Est per i «pasdaran» (l'esercito personale di Khomeini). In contropartita i sovietici avrebbero ottenuto la possibilità di «studiare» in Iran i caccia americani Tomcat F-14 e i Phantom F-4 nonché le vecchie stazioni ascolto della Cia. A detta della «lanc's Dcfcnce Rcwiew» gli «studiosi» potrebbero essersi già trasformati in «consiglieri». Stanco di generiche assicurazioni da parte sovietica, costernato dagli ammiccamenti ai «mullah» del CCG, Saddam Hussein si è precipitato a Mosca rivendicando il trattato di amicizia e mutua assistenza stipulato il 9 aprile del 1972. Esso prevede «contatti immediati» nel caso di «sviluppi pericolosi per la pace e la comune sicurezza». A sentire fonti arabe piuttosto bene informate, Saddam ha parlato franco. Ha chiesto che l'Urss tronchi ogni aiuto a Teheran, ha richiesto per sé più armi e non al contagocce. Infine, nella prospettiva di una prossima ripresa delle ostilità a sud di Bassora, il leader iracheno ha detto che «questa volta» pesterà duro su Kharg senza più curarsi degli «interessi altrui». 1 Paesi del Golfo temono l'eventualità di un blocco marittimo iraniano soprattutto perché potrebbe portare alla internazionalizzazione del conflitto. Al contrario, Saddam Hussein sembra oramai puntare proprio su quest'ultima possibilità per conquistare quella pace di cui ha estremo bisogno. «Un incendio piccolo nessuno lo bada, un grande incendio minaccia tutti e quindi va subito spento». Ma se i pompieri incrociassero le braccia? Igor Man Mosca. Saddam Hussein con Gromyko per spiazzare Teheran

Persone citate: Ardebili, Gromyko, Khomeini, Phantom, Saddam Hussein, Saud Feisal