Berggreen: «La rabbia ci farà andare avanti» di Gian Paolo Ormezzano

Berggreen: «La rabbia ci farà andare avanti» Berggreen: «La rabbia ci farà andare avanti» Assi del nostro campionato guardano a Messico '86 -1 pareri di Boniek, Passarélla, Junior, Antognoni, Rossi, Caprini e Conti DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Ieri dieci calciatori approssimativamente miliardari, tutti candidati a diventare o ridiventare campioni del mondo a giugno in Messico, si sono divertiti a concorrere in un decathlon poco ortodosso, con prove arlecchinesche, nell'ottava edizione del concorso «Super stars», Ideato da Oalefft, sponsorizzato dalla Renault (un'auto a ognuno, neanche contattati Platini e Maradona, su altre orbite economiche e anche mentali), televisibile giovedì su uno dei centomila canali italici. Al Palasport di Firenze c'erano duemila persone, settemila lire a cranio. Cinque italiani contro cinque stranieri, per classifiche individuali e di squadra. I nostri: Altobelli Antognonl Cabrinl Conti Bossi. Oli stranieri: Berggreen Boniek Junior Passarélla Jiummenlgge. L'organizzazione è stata selvaggia, con tutte le scuse per i selvaggi autentici, che se non altro sono naffs. La mancanza di telefoni, neanche sostituiti dal tam-tam, hanno dato al reportage la parvenza di un'impresa. E si trattava soltanto di sport, anzi di gioco. I calciatori hanno comunque parlato del prossimo Mundlal, ognuno un po' dal suo punto di vista, un po' da quello degli altri. Ecco parole e musica, in ordine sparso, a mano a mano che la serie delle gare offriva agli impegnatissimi bipedi un attimo di pausa. Boniek: «Noi polacchi slamo stati maltrattatisslmi. Slamo gli ultimi del primi, se si pensa che siamo teste di serie. CI hanno dato il contentino della designazione aristocratica a priori, ma ci hanno sistemati In una località a quota 600. Molto dipenderà dalla preparazione di tipo scientifico che potremo condurre: vorrei avere le esperienze, le attrezzature, gli scienziati dell'Italia. Comunque, fra avere In quota un girone duro come quello della Germania o avere a valle un girone facile come 11 nostro, scelgo la situazione nostra». , Rummenigge: «La Germania ha avuto molta sfortuna nel sorteggio. Però nel 1982 si era detto che il Brasile aveva avuto grande fortuna, e 11 Brasile è finito male. Il vantaggio rispetto all'ultimo Mundlal, per noi, è che abbiamo la concentrazione: siccome tutto a priori è per noi difficile, non ci concediamo nessun rilassamento». Passarélla: «MI va tutto bene, ammesso che lo giochi 11 Mundlal: e lo gioco soltanto se Bilardo mi dà 11 posto di titolare. Nel nostro gruppo andremo avanti noi e gli Ita llanl. Dopo? Tutto un mistero». Berggreen: «Abbiamo contro di noi l'Uruguay, òhe per me è 11 favorito assoluto del Mundlal. Stiamo peggio di tutti, anche della Polonia, che gioca a bassa quota, però in un girone comodo e bello. La mia Danimarca è ritenuta una squadra impor-' tante da tutti, fuorché dai compilatori del programma: la cosa ci irrita e ci eccita, ogni partita per noi sarà un grosso esame. Passeremo 11 turno, credo, e andremo avanti». Junior: «Io posso dire poco, visto che manco so chi sarà il et. del Brasile : si deciderà a gennaio, forse Santana, forse un altro. Tutto dipende comunque dalla preparazione fisica». Antognonl: «Qualificazione alla nostra portata, direi. Come nel 1982, con l'Argentina in più, ma senza nessun grosso problema particolare, come Invece accadde allora. Spero di vedere 11 Mundicl da vicino, e non parlo della televisione». ■Rossi: «Sorteggio buono, mi pare. La Bulgaria subito ò un problema grande ma giusto, se non si adempie a certi obblighi non si può sperare». Cabrinl: «n girone è difficile, ma si può andare avanti. Decidono le condizioni fisi-: che, 11 problema è soprattutto scientifico. Quanto al problema calcistico, si sa già, cosa valiamo». Conti: «Avrà peso la concentrazione, e spero che riusciremo a ottenerla: cosi 11 girone diventerà facile. Penso che non sarà1 11 caso di attuare nuovamente 11 silenzio stampa, per ottenere la tranquillità». i Gian Paolo Ormezzano~ Rutnmenigge in testa davanti a Boniek a Firenze nella sfida fra gli assi del calcio