Fortis, a Ovest di Broadway trova Lennon e gli Anni 50

Fortis, a Ovest di Broadway trova Lennon e gli Anni 50 Il cantautore parla di sé e del nuovo lp (che forse diventa musical) Fortis, a Ovest di Broadway trova Lennon e gli Anni 50 MILANO — Alberto Fortis era partito che voleva ammazzare Vincenzo. Milano gli stava 11, alle spalle d'una storia ancora di. sogni ribelli e voglia di strafare; ora c'è invece Broadway e l'Oriente, e anche se Vincenzo non l'ha più voluto ammazzare 11 suo viaggio pare che debba continuare sempre, in una dimensione della ricerca che non si acquieta nello spazio del successo: «Sono arrivato a trent'dnni anch'io, e forse ho perso una parte della mia rabbia. O della mia capacità di indignarmi». Fortis si nasconde poco. Nella sua musica c'è lui soltanto, con la compagnia di quello che va scoprendo lungo la strada della vita: * L'Ispirazione è quello che incontro, t la cronaca della poesia o la logica delle emozioni. Sono le mie scelte, che faccio e vivo pagando di persona». Era partito da Milano, aveva vituperato Roma e 1 romani, s'era avventurato nelle pieghe di una impossibile manipolazione biogenetica. E aveva fatto anche il poeta, scritto liriche con la penna, da pubblicare senza pensare alla musica. Adesso.è approdato al teatro musicale, che si chiama West of Broadway, che per ora è solo un longplayhig. «Sto preparando anche la tournée, e sarà, credo, un mlnimusical, uno spettacolo dove le canzoni raccontano anche visivamente questo viaggio verso II West del nostro mito, perché l'Oriente non esiste più». I progetti sono molti, le canzoni del disco ne danno una sintesi che sprizza evocazioni, sottintesi, citazioni senza orizzonte. ^Bisogna imparare a convivere con le citazioni, bisogna saperne spremere il succo dell'ironia e la suggestione del richiamo emotivo: Le luci di Broadway, le notti al neon dell'America, la fantasia dell'esplorazione metropolitana, si fanno cosi 10 sfondo satinato e Inafferrabile d'un percorso che tenta invece la conoscenza di se stessi, la ricerca del sentimenti. Il disegno geografico di Manhattan è la metafora della libertà dell'autore. «Lo spazio, le distanze, la lunghezza della geografia non esistono più. La musica mi serve per comunicare questo recupero del viaggio senza più tempo». L'Ovest si perde nella rincorsa affannata della cronaca, -chissà, forse volevo rispondere ai miei ricordi di un Americano a Parigi. New York, Manhattan, sono già storia del nostro futuro, e io corro nellieri e nel domani contemporaneamente». Nel disco, e nel musical che arriverà, ci sono cosi Oershwin e 11 pop, la musica degli Anni Cinquanta e il soul, lo swing delizioso della memoria e la rivoluzione pacifica di un grande eroe di Fortis, John Lennon: «Si, ho voluto tradurre anche Imagine; ma non è solo un omaggio al mito d'una generazione, ho voluto anche riprendere una tematica che va ripresa con forza, indipendentemente da chi l'ha meglio cantata. Ma è un arrangiamento scarno, essenziale, per sottolineare la qualità del testo più che la rivisitazione», m. ven. Alberto Fortis

Persone citate: Alberto Fortis, John Lennon, Lennon

Luoghi citati: America, Fortis, Manhattan, Milano, New York, Parigi, Roma