E' nato il riso del Duemila stretto, lungo e cristallino di Gianfranco Quaglia

E' nato il riso del Duemila stretto, lungo e cristallino Dopo anni di esperimenti nel Centro ricerche di Mortara E' nato il riso del Duemila stretto, lungo e cristallino DAL NOSTRO INVIATO PAVIA — Passa attraverso la ricerca e la sperimentazione la nuova frontiera del riso. Dopo dieci anni di studi e prove in campo i ricercatori dell'Ente nazionale risi sono riusciti a ricavare una «linea» di cereale rivoluzionarla rispetto a quella tradizionalmente coltivata. E" un riso a granello stretto e lungo, definito «cristallino» per la sua lucentezza. L'esperimento è stato compiuto in parte nei laboratori del vecchio Centro ricerche di Mortara, in Lomelllna, e dal vivo nell'azienda agricola «Villa del Prati», di proprietà dell'Ente risi. Oli sperimentatori, diretti da Giorgio Baldi/ hanno lavorato soprattutto su due varietà preesistenti e già in commercio: 11 «Lido» e il «Venerla», perché più di altre si prestavano a queste prove, dopo aver selezionato centinaia di ibridi su 8 mila ettari di terreno. Dice Baldi: •Anche se ci troviamo ancora in fase di se¬ lezione dopo anni di ricerca forse siamo vicini alla realtà. Abbicano ottenuto linee a taglia bassa, con caratteristiche precoci (100-110 giorni il ciclo tra la semina e il raccolto). Riducendo la taglia della pianta si ottiene una capacità di produzione migliore. Per questa varietà, che non ha ancora un nome, la semina, deve avvenire in asciutta e la tradizionale sommersione in acqua dopo la crescita delle piantine'. In particolare 11 nuovo tipo sperimentato in provincia di Pavia dovrebbe soddisfare le esigenze dei consumatori dei Paesi nordici. La maggior* parte delle industrie risiere del Nord Europa preferisce Infatti acquistare cereali di tipo cristallino proveniente dalla Thailandia o dagli Usa. In seguito a ciò la Cee assorbe solo 1160 per cento del surplus di riso italiano, mentre la rimanenza deve essere avviata verso Paesi Terzi. Aggiunge Giorgio Baldi: «Per 1/ momento siamo i soli in Eu¬ ropa a occuparci di queste prove ma la corsa al riso del futuro è già cominciata perche Spagna, Portogallo e Grecia, nuovi aderenti al Mee, hanno condizioni ecologiche e climatiche forse più favorevoli di noi per produrre le varietà a granello lungo e sottile: Del futuro della risicoltura e in particolare della difficoltà di collocare 11 prodotto nel Paesi del Nord si è parlato durante un convengo organizzato a Vercelli. Fra l'altro è stato annunciato che 1 risicoltori italiani hanno deciso di autotassarsl per finanziare una campagna promozionale a favore del riso italiano da consumarsi nel Nord Europa. La sperimentazione è la strada imboccata dall'Ente risi che ha deciso di realizzare un Centro comunitario di ricerca, di portata europea. Sostituirà le strutture del vecchio centro, frazionato in più punti a Mortara e ormai superato. Il Consiglio d'amministrazione, presieduto clall'on. Franzo, ha già affida- ' to una bozza di progetto a un esperto in costruzioni agrarie del Politecnico di Bari. Se rispondente alle caratteristiche, presto saranno appaltati 1 lavori, Dice Franzo: «Costeranno tre miliardi e potrebbero essere terminati entro la primavera dell'87-. 1 Il Pavese diventa dunque un altro punto di riferimento della risicoltura europea. Il nuovo Centro di Mortara nasce in una provincia a lunga vocazione risicola con presenza tradizionale di aziende a indirizzo cerealicolo-zoo tecnico. E' qui che si producono soprattutto l'«Arborlo», 11 «Vlalone Nano» e 11 «Belgloloso», varietà ricercate che rappresentano il «cavallo di battaglia» di molti agricoltori. I terreni del Pavese, soprattutto nella zona accanto al Ticino, per la loro natura a impasto sabbioso si prestano meglio di altri alla «rotazlo ne», favorendo coltivazioni foraggere e cerealicole. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Baldi, Franzo, Giorgio Baldi