Le lettere della domenica

Le lettere della domenica) Le lettere della domenica) Non lavatemi il cervello In questi giorni ho avuto modo di parlare con un ragazzo di nome Luca Giacomin, Hare Krlshna scappato da un camper sabato 23 novembre 1985 alle ore 6,30 del mattino, dopo essere rimasto per due giorni in mano a del deprogrammatorl, Ma come si può permettere una cosa slmile? E' a questo punto che è arrivata l'Italia? E' solo di qualche mese fa la notizia che Laura Tedeschi è stata deprogrammata dopo esser stata rapita a Padova, che a Pordenone si verifica un altro caso sempre per mano degli stessi criminali. E' risaputo che 11 «lavatore di cervelli» Martin Falers è ricercato da Scotland Yard e che Bob Stevens, suo degno compare, è sempre ricercato dalla polizia britannica per essere scappato con 100 mila sterline che non gli appartenevano. L. Ron Hubbard ha scritto: «Il giorno in cui ci si potrà fidare l'Uno dell'altro, ci sarà la pace sulla Terra», ma finché queste persone, ed al loro rispettabili amici in Italia, sarà permesso di agire, sarà possi-, bile raggiungere ciò? Forse la gente pensa che il lavaggio del cervello, cioè la deprogratnmazlone, sia piacevole ed innocuo. Però i soldati americani che sono tor, nati dalla Corea e dal Vietnam dopo averlo subito, non la pensano cosi. Chi sarà il prossimo? Luciano De Faverl, Verona Solo fusione non medaglia In riferimento all'articolo apparso su «La Stampa» del "~27 novembre scorso, si desidera precisare che la sezione Zecca ha realizzato una fusione, e non una medaglia, avente per oggetto la «Natività» di Mariano Strojny. Istituto Poligrafico dello Stato, Roma I due problemi della Bnl Mi sia consentito d! fare alcune precisazioni su due problemi toccati nella conversazione avuta mercoledì a New York con Ennio Oaretto che — certamente per mia colpa — non compaiono in modo esatto. Il primo riguarda la presenza del gruppo Bnl in Germania: le banche di cui ci stiamo occupando per un eventuale acquisto (che sarà molto probabilmente parziale)'non sono «grandi»: si tratta anzi di istituti di dimensioni assai contenute, sufficienti comunque non soltanto ad una nostra presenza operativa, ma, anche, a capire meglio un Paese al quale ci legano rapporti commerciali e finanziari di primissimo ordine. I! secondo riguarda la strategia di parziale «privatizzazione» della banca: essa prevede per ora solo la presenza nella Borsa italiana. Di Londra e di New York si parlerà a suo tempo, con calma: ci vorranno altri anni e una preparazione che deve comunque cominciare fin d'ora: e anche di questo ho parlato a New York con 1 nostri consiglieri statunitensi Henry Kisslnger, Walter Heller e Nathanlel Samuels. JVerfo JVesf presidente Bnl, Roma La rabbia per il mattone Ho letto con una certa amarezza l'articolo apparso su «La Stampa» sabato scorso, sul risultati dell'indagine Censls relativi al tema della casa. Il titolo era più che esplicito: «Nelle famiglie si è diffusa la nausea del mattone». Da più di trent'anni lavoro nel campo della «casa» ed ho assistito alla graduale e deliberata demolizione di un settore che in tempi difficili e non difficili ha ricoperto un ruolo fondamentale nella crescita economica e sociale del nostro Paese. Non credo ci voglia molta scienza per capire che la responsabilità di tutto ciò va attribuita principalmente al pressapochlsmo e all'allegra incompetenza con cui la nostra classe dirigente ha gestito la crescita, prima, e la crisi, poi, dell'edilizia. La cronaca di questi ultimi anni è sufficiente-niente esplicita: con amarezza abbiamo visto penalizzare ogni tentativo di Investimento, di rinnovamento tecnologico, Permettete anche a me di registrare qualcosa, dettatomi dall'esperienza lavorativa di ogni giorno: c'è molta stanchezza, in giro, per 11 mattone, ma anche molta rabbia e nostalgia, Gian Piero Barlcco, Torino! Contestano il ministro Non si può che condividere e diffondere l'accorata invocazione finale dell'articolo di Mario Fazio («La Stampa», 10 dicembre): «Dovremmo smettere di, considerare 1 Beni culturali un'astrazione lontana dal nostri Interessi quotidiani». Sarebbe però preliminare, e comunque utile, cambiare ministro. Ho infatti avuto la ventura, diciamo cosi, di conoscerlo partecipando la settimana scorsa all'importante convegno di Bergamo dedicato a «La legislazione sui Beni culturali: realtà e prospettive», promosso tra le altre dalla Federazione Italiana delle associazioni «Amici dei Musei» e dall'Associazione «Amici dell'Accademia Carrara». Giornata di studio ricchissima di relatori illustri, di problematiche concrete e di interventi puntualizzanti, interrotta soltanto dall'arrivo dell'on. Antonino Gullotti, Ma c'è di peggio. Nonostante il coro critico di precedenti ed analoghi convegni specialistici, ci sovrasta ancora 11 rischio di una sua proposta di legge concernente la «regolamentazione» delle iniziative di salvataggio e restauro del Beni artistici ed ambientali da parte del cittadini e delle associazioni, Poiché questa sua proposta legislativa, accentratrice e «statocratica», è quanto di meglio si potrebbe inventare per spegnere sul nascere il libero gesto d'amore di chi vorrebbe restaurare a sue spese la chiesetta, il palazzotto 0 raffresco della pubblica via, è certo che 1 Beni culturali diventeranno sempre di più «un'astrazione lontana dal nostri interessi». '. Paolo Berrutl, Torino In nome del denaro Se tanti anni (e tante vltel) sono occorsi per affrontare il problema del casco sul motorini, ciò è dovuto senz'altro all'opposizione delle aziende timorose di veder ridotte le proprie vendite di motocicli. Ma allora, da giovane ingenuo quale sono, mi chiedo: a questo mondo, si opera in nome di ciò che è giusto oppure solo in nome di ciò che muove denaro? Vittorio Veeeetti, Angera (Va) Il fanalino dell'arte Di tutti gli Stati, quello italiano è 11 maggior depositarlo di beni artistici, ma per l'arte moderna è un fanalino di coda fra 1 Paesi civili. I due potenziali musei statali, Galleria Nazionale a Roma e palazzo Citterlo-Brera a Milano, sono da anni cantieri edili e tutte le collezioni pubbliche sono incredibilmente carenti: fra le poche opere dei protagonisti dell'arte moderna non ve n'è una di prestigio, non un De Chirico metafisico, non la presenza organica di una tendenza. Sono 1 risultati di una politica culturale provinciale, di insensibilità e incompetenze tuttora preminenti se, come hanno impedito la donazione della prestigiosa collezione di Peggy Guggenhelm a Venezia, ora negano, ad esemplo un formale ma necessario visto ministeriale al dono di opere di un ben noto artista (L. Fontana) presente nei maggiori musei, non consentono l'acquisto di un bellissimo e vantaggioso dipinto di Van Oogh, mentre Comuni Regioni e Province, Invece di collegarsi e sopperire alle deficienze delle strutture statali, spesso optano per un eccesso di effimero, surrogato luccicante e mistificante della condizione reale. Grosrlajio Laurini, Milano Le raffiche centenarie MI riferisco all'articolo a firma Luciano Curino «Cent'anni fa un'idea terribile: la raffica» apparso sul n. 267 di domenica 1 dicembre. MI sembra che il centenario debba riferirsi unicamente alla Maxim, vera arma veramente moderna e compie-, tamente automatica, in quanto la raffica ha fatto la sua apparizione sui campi di battaglia molto prima. Durante la guerra di Secessione gli americani usarono' la Gatling e durante 11 conflitto franco-prussiano l'esercitò francese usò le Reffye e Montlgny per le quali venne conlato 11 termine «mltratlleuses». SI trattava, d'accordo, di armi azionate a manovella, ancorate al terreno dal loro peso eccessivo ma sempre in grado di provocare fior di raffiche. La Gatling aveva una velocità di tiro che si aggirava sul 400 colpi al minuto. G. Cario Manderloll Sanremo La classe disorganizzata •La Stampa» ha pubblicato in prima pagina la bozza del nuovo Concordato, per l'Insegnamento della religione nelle scuole. , Tralasciando gli... interessi morali e politici, vorrei avanzare una previsione meramente tecnica: la convenienza ideologica, gradita alle parti, di mescolare In tutte le classi chi ha scelto religione e chi no, creerà problemi didattici e organizzativi di non facile soluzione. Basti pensare a quel delicate incastro che è l'orarlo delle lezioni. Naturalmente, si Indicheranno i capri espiatori nelle future, immancabili sfasature e disfunzioni nei professori e nel presidi. 81 conferma, anche in questa occasione, la totale nullità e inutilità degli Organi Collegiali e il sacrosanto impegno della classe politica contro l'efficienza, la funzionalità e 11 pragmatismo. Maurizio Rovelli, Forlì Finalmente, il casco! Finalmente, era ora che qualcuno si muovesse per rendere obbligatorio per legge l'uso del casco per I guidatori di motocicli. Ci volevano molti morti per cranio fracassato, 1595 nel 1984 e 62.000 feriti di cui 11 52,5 per cento rimasto Invalido per sempre e a spese della collettività, perché si levasse finalmente una voce che gridasse allo scandalo. Ciò che in altri Paesi civili è già stato fatto da anni, come in Inghilterra, dove ho visto giovani portare 11 casco finanche in bicicletta, In Italia non si fa ancora, e semplicemente perché i governi fin qui succedutisi non hanno il coraggio di resistere alle pressioni del signori Piaggio e compagnia per il timore di vendere qualche ciclomotore in meno e che addirittura sventolano lo spauracchio della riduzione di personale, argomento col quale, come si sa, ognuno crede di poter fare tutto ed 11 contrarlo di tutto. Oreste Marino, Tortona (Al) Demografìa amore mio La situazione demografica in Italia è molto più grave di quella accennata da Lorenzo Pinna nell'articolo «Dove porteranno gli sviluppi demografici». Fra due generazioni successive intercorrono circa 25 anni. In Italia 1 nati vivi del 1959 furono 901.017, mentre quelli del 1984 (25 anni dopo) scesero a 585.972. Con lo stesso ritmo di caduta 1 nati vivi della terza generazione, quelli del 2009, saranno circa 381.000. Non auguro al popolo italiano il suicidio demografico. I milioni di posti di lavoro lasciati liberi dagli italiani non nati saranno occupati da stranieri appartenenti ad altra razza, ad altra religione e ad altra civiltà. Non si tratta di una profezia. I mail previsti In tempo possono essere evitati. L'unica via percorribile è una politica demografica favorevole alla formazione di nuove vite. Carni/io Ptsojti, Spotorno (Sv)