Shultz al Muro: inumane 2 Germanie

jShulf| ql Maros inumane 2 Germanie Incontro con Kohl, Genscher e Brandt prima di proseguire per la Romania ! , 1 ■»< i ■ «izMij »■ r. ini» il niiiiHiH yxj fyjjfTJ | - • -'l «"ti» jShulf| ql Maros inumane 2 Germanie Gli alleati «non accettano l'incorporazione» dell'Est Europa nella sfera moscovita - Silenzio sullo scudo spaziale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — «La divisione di questa città e la divisione delia Germania sono innaturali e inumane», ha ammonito 11 segretario di Stato George Shultz dinanzi al Muro di Berlino. Parole severe, come quelle con cui il ministro americano ha condannato la «incorporazione» dell'Europa Orientale nella sfera sovietica di influenza, e come quelle con cui ha reiterato l'avvertimento reaganiano: negoziati senza debolezze e senza troppe illusioni. Su tali note si è chiusa Ieri la breve visita di Shultz nella Repubblica Federale tedesca, da dove parte oggi per tre interessanti destinazioni diplomatiche, Romania, Ungheria, Jugoslavia. In realta, si sono visti ieri due Shultz. Lo Shultz dei col-, loqui con Kohl, Genscher e Brandt, l'accorto e provetto ministro che, una volta di più, ha saputo convincere 1 suoi interlocutori della disponibilità, statunitense a una tenace e lungimirante trattativa con Mosca. E lo Shultz delle dichiarazioni pubbliche a Berlino, una voce più politica che diplomatica, una voce che ha esortato a sperare e a tentare, ma senza mai abbassare la guardia. Giano bifronte? No. Una coerente condotta da superpotenza. Un linguaggio che Gorbaclov comprende. Le uniche perplessità sono generate dalla frase con cui Shultz ha voluto ricordare che gli alleati «non accettano l'incorporazione* dell'Est europeo "'«"«età, moscovita, Il iv 'tmlle rnen- zlr ' Mlu.. _wriuii_ valori, tedeschi —.1, non riescono a vaiu,_. -, a decifrare il messaggio diplomatico. C'è chi ipotizza che sia un segnale per l'Est. Ma perché tale segnale dovrebbe essere gradito al leader romeni e ungheresi, figli della sfera sovietica? Un gesto rassicurante per Bonn, allora? Non ha senso. La Germania ha la sua Ostpolitik. Non ha avuto un momento di riposo, 11 rappresentante di Washington. Il primo appuntamento, nella mattinata, era stato quello con il collega tedesco Hans-Dietrich Genscher, qui a Bonn. I due ministri hanno parlato di tutto meno che di Sdì (guerre stellari), un'omissione dovuta soltanto al fatto che mercoledì il governo tedesco annuncerà, quasi certamente, una sua ^partecipazione condizionata», ovvero un «si» ma preceduto da nuove, ampie, trattative. A Genscher, Shultz ha indicato «i temi del ''iqui nell'Est euroconfermato tutte le ..n,enzloni diplomatiche esposte alla Nato, a Bruxelles. Dopo un incontro con 11 presidente della Spd Willy Brandt (che ha sollecitato Shultz a valutare le »diversitd» tra le varie politiche nazionali ad Est) il ministro ha raggiunto in elicottero Oggershelm, vicino a Ludwigshafen, ospite per colazione del cancelliere Kohl, nella sua casa. Infine, Berlino Ovest. Tre discorsi, 11 primo dinanzi al Muro. E' qui che Shultz, dopo aver ricordato t drammi della città, ha dichiarato: «La divisione di Berlino e la divisione della Germania sono innaturali e Inumane. Restando a Berlino e serbando t nostri diritti, noi e i nostri alleati dimostriamo chiaramente che non accettiamo l'incorporazione dell'Europa Orientale, compresa la Rdt e Berlino Est, In una sfera sovietica d'influenza». Nel medesimo discorso, Shultz ha affermato: «/ nuovi leader sovietici non devono aver dubbi sulla nostra fermezza. Il mondo sarà più sereno se le democrazie resteranno sempre compatte. Non ci lasceremo intimidire, ma siamo pronti ad accettare la flessibilità necessaria In ogni negoziato». Temi simili, anche se con diverse parole, ricorrevano nel discorsi In municipio e alla stampa. In quest'ultimo, 11 segretario di Stato ha sostenuto che gli Usa non devono illudersi «né permettere ai sovietici di illudersi: Mario Clrlello