Quei Magi di Mantegna: un imbroglio?

Quei Magi di Mantegna; un imbroglio? IL DIPINTO PAGATO 20 MILIARDI DAL MUSEO GETTY AL CENTRO DI UNA CLAMOROSA CONTROVERSIA Quei Magi di Mantegna; un imbroglio? Il crìtico Peter Collins sostiene che l'«Adorazione» venduta da Lord Northampton è un falso plateale - Lo avrebbe dipinto verso il 1870 un certo Bianchi, restauratore italiano che aveva lavorato alla Camera degli Sposi a Mantova - Otto indizi, anacronismi o errori di esecuzione, dimostrerebbero «la deliberata volontà di ingannare» - Ma nessun altro esperto condivide il suo parere - Ne è nato tuttavia un «caso» che fa scalpore NOSTRO SERVIZIO LONDRA — Mercoledì, scorso a Dundee, in Scozia, il noto critico d'arte Peter Collins ha tenuto una conferenza nella1 quale ha affermato che /'Adorazione dei Magi di Mantegna, custodita alla National Gallery di Edimburgo, è un falso. Il dipinto venne acquistato per 8,1 milioni di sterline, circa 20 miliardi di lire, dal Paul Getty Museum di Ma!Uni in California da Christie's nell'aprile, scorso: il prezzo più elevato mai pagato per una tela a un'asta. Il ministro delle Arti inglese aveva però sospeso la licenza d'esportazione del quadro, per dare alla Scozia la possibilità di raggiungere la somma in questione e conservare il dipinto in Gran Bretagna. Il direttore della National Gallery of Scotland) Tom Clifford, aveva trovato ol-\ tre la metà dei 20 miliardi, e ha cercato invano il resto entro, mercoledì scorso, quando la licenza d'esportazione sarebbe diventata esecutiva. Ed è appunto quel che è accaduto: il ministero non ha prorogato la sospensione, la tela è ora liberamente esportabile. Peter Collins ha studiato il dipinto per cinque mesi prima di giungere alle sue conclusioni. Suo «maestro» è Christopher Wright, lo storico dell'afte che ha condotto una campagna di dieci anni contro /Indovino di Georges de La Tour, custodito al Metropolitan Museum di New York. Per avallare la sua tesi, Wright ha bollato come falsi una decina di dipinti; Collins sta facendo un analogo lavoro di «sfoltimento» sull'opera di Mantegna. I seguaci di Wright sono pochi, e nessuno, sinora, si è detto d'accordo con Collins. Pubblichiamo un riassunto della conferenza stampa tenuta a Dundee. Peter Collins giunge alla conclusione che il dipinto è un falso perché «le prove indiziarie della volontà di' ingannare sono schiaccianti». E, avendo mostrato che. il dipinto non è di Mantegna, quelle prove escludono anche l'ipotesi, pur molto meno emozionante, che possa essere opera di un discepolo contemporaneo. -c.Lo sua teoria è che l'Adora: itone del Magi,sia un falso del XTX secolo, e che sia1 opera-di un*'restauratore "Italiano,"rùn certo Bianchi, del quale si sa che lavorò agli affreschi della Camera degli Sposi a Mantova intorno al 1870. Una data tanto recente presuppone una nuova spiegazione dell'esistenza di almeno sette copie del quadro, considerate sinora opere di ammiratori o discepoli di Mantegna. Collins le bolla tutte come falsi, e tutti della stessa mano. Sostiene che' quando un falsario riesce a co-' piare un quadro,'' non ha difficoltà a ripetere se stesso e a piazzare più versioni. La demolizione àc\YAdorazione dei Magi viene fatta da più fronti. E' molto sospetto il, fatto che nessuno dei perso-1 naggi si sovrapponga, eccettuato Gaspare, in primo piano. Generalmente, Mantegna non si fermava di fronte alle complessità di composizione: secondo Collins, questa è la classica semplificazione di un allievo. I doni portati dai Magi sono «cronologicamente sbagliati». Gaspare regge una coppa bianca e azzurra che secondo il critico è del periodo Yuan (1260-1368), e secondo Christie's appartiene al Ch'eng Hua (1465-1487). Collins sostiene che non ci sono prove del fatto che porcellane cinesi di questo tipo fossero note in Italia intorno al 1500. Christie's identifica il dono di Melchiorre per un turibolo1 turco Tombale. Collins afferma che l'oggetto ricorda piuttosto i vasi di diaspro rosso del XVI secolo del tesoro dei Medici di Firenze, ma è perplesso sulla foggia, che richiama un minareto. Non è convinto che que sta forma sia stata usata nel l'argenteria islamica del periodo, ma ha visto la base di un narghilè del XIX secolo straordinariamente simile. Passando agli abiti, sottolinea che la veste della Vergine ha un risvolto, e che la pelliccia del colletto di Gaspare e del copricapo di Baldassarre; sembra proprio ocelot, pjjlle importata in Europa soltanto <ktpt> '^scoperta dell'America. La stèssa pelliccia, inoltre, è dipinta con l'accurato realismo tipico dei Maestri olandesi e spagnoli del XVII secolo quelle di Mantegna sono più di maniera. . Poi, i turbanti. In primo' luogo, nella maggior parte delle Adorazioni i Magi si tolgono i copricapi di fronte alla Vergine e al Bambino. In questa,1 li tengono in testa, e i turbanti sono evidènti parodie, tanto le pieghe sono involute. Mantegna deve aver visto i turbanti a Venezia, e ne dipinge uno in modo corretto nell'Adorazione degli Uffizi. La Vergine, poi, non dovrebbe affatto portare il turbante. In altri dipinti autentici, Mantegna usa il tradizionale copricapo a scialle. Ci sono^iduee;ec^ewnji,,eh.e .Collins subito dice non pertinenti nel caso- di -quest'opera.' ""; « ""Ferii 16515711 cnùcò'IoJfòlfnca le analogie tra questi personaggi e quelli di altre composizioni di Mantegna, sostenendo che il falsario li ha plagiati proprio per conseguire il suo fine «mantegnano». Queste, appunto, le prove indiziarie della volontà deliberata di ingannare. A sinistra, U quadro contestato. Qui sopra, Indicati gli Indizi per cui secondo Peter Collins sarebbe un falso. 1) Non è dimostrato che porcellane cinesi esistessero In Italia nel 1500, quando il quadro venne dipinto. 2) Il vaso ricorda un narghilè del XIX secolo. 3) La pelliccia del collo e del copricapo sembra ocelot, sconosciuto prima della scoperta dell'America. 4) I turbanti del Magi sono caricaturali: Mantegna > dovrebbe avere visto I veri turbanti sulle banchine di Venezia e avere saputo com'erano fatti. 5) Mantegna ha sempre usato per la Vergine il tradizionale copricapo a scialle: il turbante e inverosimile. 6) La veste della Madonna sembra avere un risvolto. 7) La figura di Gaspare è copiata dal trittico di. Mantegna degli Uffizi. 8) La figura di Melchiorre è basata su quella di San Paolo nella pala d'altare di San Zeno a Verona.