I sindacati vanno oggi da Craxi vogliono sgravi fiscali subito di Gian Carlo Fossi

I sindacati vanno oggi da Craxi vogliono sgravi fiscali subito Imprenditori e Cgil-Cisl-Uil tentano di ricucire sul costo lavoro I sindacati vanno oggi da Craxi vogliono sgravi fiscali subito ROMA — Ancora tentativi per evitare la rottura della trattativa fra industriali e sindacati sulla riforma della scala mobile e la riduzione dell'orario. Dopo la brusca conclusione del «vertice» svoltosi mercoledì sera, il vicepresidente della Conflndustria Patrucco, 1 presidenti dell'Interslnd Paci e dell'Asap De Cesarls si sono nuovamente incontrati Ieri sera con i segretari generali di Cgll-Clsl-Uil Lama, Marini e Benvenuto per approfondire ulteriormente 1 «nodi» della vertenza alla luce delle decisioni adottate in mattinata dalla «consulta dei presidenti» della Conflndustria. E' stata una riunione difficile, tesa, che ha registrato In singolare contrapposizione 11 persistere di forti divergenze su alcuni punti-chiave e, nello stesso tempo, la conferma di volontà precise da tutte le parti a compiere ogni sforzo per ricercare uno sbocco. Craxi ha convocato per oggi i sindacati che reclamano un decreto-legge per il recupero quasi immediato del drenaggio fiscale nel 1985 (iniziative per la fiscalizzazióne degli oneri sociali sono sollecitate dagli imprenditori); ma in ogni caso — se le posizioni degli industriali re¬ steranno bloccate su molteplici «no» — le segreterie Cgil-Cisl-UU decideranno un primo sciopero forse di due ore per la meta della prossima settimana. Ci saranno speranze per eventuali sviluppi positivi fino a martedì 17: per quella data il ministro De Michells ha previsto la firma dell'accordo raggiunto di recente per il pubblico impiego e subito dopo verificherà con 1 sindacati e tutte le organizzazioni imprenditoriali l'applicabilità (e con quali modifiche) di questa intesa a tutti i settori per le clausole relative all'indicizzazione retributiva. La «consulto dei presidenti» della Conflndustria aveva approvato, dopo ampio dibattito, la relazione del presidente Lucchini, ribadendo il mandato a proseguire la trattativa sindacale sulla base di alcune condizioni: 1) rispetto dei «tetti» fissati dal governo all'inflazione per i prossimi tre anni; 2) «jreoi-otoria» di nove mesi per 1 contratti nazionali di' categoria e per 1 contratti integrativi aziendali con blocco, per questi ultimi, delle trattative eventualmente già avviate; 3) flessibilità e maggiore libertà nel mercato del lavoro; 4) Indisponibilità a riduzioni d'orario in assenza di contropartite certe che compensino 1 maggiori costi. Strettamente connessi, seppure indipendenti dalla responsabilità delle parti sociali, altri due aspetti Importanti: la necessità di rivedere completamente là situazione degli oneri sociali che la Conflndustria definisce «inaccettabile» ; l'esigenza di rivedere il sensibile aumento delle tariffe Inali che inciderebbe in misura assai pesante sul maggiori comparti industriali. «Il governo — ha detto 11 vicepresidente Patrucco — deve muovere le leve di cui dispone a questo proposito per facilitare il raggiungimento dell'accordo sindacale». Intervenendo nella discussione Insieme a vari imprenditori, fra cui Lombardi e Buoncrlstlanl, l'amministratore delegato della Fiat, Romiti, ha confermato la sua contrarietà ad una riduzione di orario, già espressa non «prò domo Fiat», ma tenendo cento degli interessi dell'Intero sistema industriale italiano. La Fiat, ha spiegato Romiti, essendo un grosso gruppo con alto livello di automatizzazione, sarebbe in sostanza meno colpita da una riduzione d'orario rispetto ad aziende di piccole dimensioni. Rilevato che sulla trattativa grava il peso della mancata soluzione della questione degli oneri sociali, Romiti ha rinnovato fiducia e apprezzamento per 11 lavoro svolto dalla presidenza della Conflndustria. Questa linea è stata illustrata da Patrucco a Lama, Marini e Benvenuto nel vertice di Ieri sera, con qualche sottolineatura meno drastica. Patrucco avrebbe fatto capire che l'Intesa sulla scala mobile è possibile adottando anche il sistema concordato per il pubblico impiego con qualche adattamento e che si potrebbe arrivare ad una riduzione massima annua di quaranta ore, scaglionata nel tempo a partire dal 1987. Nel frattempo 1 lavoratori conseguirebbero vantaggi attraverso 11 recupero del fiscal drag e la riforma delle aliquote Irpef. Invece, Patrucco è rimasto rigido sullo slittamento della contrattazione e sul rispetto del tetti. L'industria — ha osservato — ha bisogno di un anno di tranquillità, senza conflitti, per riuscire a cogliere le opportunità interessanti offèrte alla nostra economia dal contesto internazionale. Gian Carlo Fossi

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