Assediati a Belfast i ministri inglesi di Paolo Patruno

Assediati a Belfast i ministri inglesi Prima riunione del comitato misto - Gli unionisti in piazza Assediati a Belfast i ministri inglesi Violenti scontri con lai polizia - Anche l'Ira non allenta la sua campagna del terrore DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Difesi da una barriera di filo spinato e da sofisticati congegni elettronici di sorveglianza, protetti da uno schieramento di 1500 poliziotti e decine di autoblinde, un gruppo di ministri della Gran Bretagna e dell'Irlanda sono arrivati in elicottero nel parco del castello dello Stormont (una volta sede del governatore), alila periferia di Belfast, per la prima riunione del comitato intergovernativo sull'Ulster installato dopo lo storico accordo firmato il 15 novembre dai premier del due Paesi, Margaret Thatcher e Garret Fitzgerald. Lo schieramento di forze, mai si-erano visti tanti poliziotti tutti insieme nel Nord Irlanda, si è rivelato più che\ giustificato perché gli attivisti protestanti del due partiti unionisti, preceduti dall'Union Jack, hanno tentato minacciosamente di avvicinarsi in corteo alla sede dei collo qui, ingaggiando furiosi scontri con la polizia che li respingeva. Al termine della giornata, un primo bilancio uffi¬ ciale Indicava il ferimento di trentasette poliziotti e di un imprecisato numero di dimostranti. Ma per evitare di attizzare la tensione, la polizia non avrebbe effettuato arresti fra 1 manifestanti. Il clima di segretezza con cui era stata organizzata questa prima tornata di colloqui non è quindi servito a evitare le temute dimostrazioni di migliala di protestanti contrari all'accordo Thatcher-Fitzgerald che, dando per la prima volta voce In capitolo alia Repubblica di Dublino, rischierebbe di essere, secondo gli unionisti, un 'Cavallo di Troia» destinato a facilitare la riunificazione dell'isola e la fine dell'Ulster come parte integrante del Regno Unito. Questo scenarlo è naturalmente respinto dal governo di Londra, che ha ripetutamente sottolineato come 1 termini dell'accordo del mese scorso prevedano esplicitamente che, fino a quando la magglorannza del Nord Irlanda lo vorrà (e la maggioranza è oggi costituita da circa un milione di protestanti contro mezzo di cattolici), l'Ulster continuerà a essere quello che è oggi: una regione britannica. Ma queste assicurazioni non hanno tranquillizzato gli esponenti della comunità maggioritaria. Per protesta già si sono dimessi in massa dal Parlamento di Westminster i quindici deputati unionisti. E oggi, in attesa delle nuove elezioni considerate come un referendum popolare da sbandierare al governo Thatcher, ai «lealisti» • protestanti non restano che le dimostrazioni di piazza per silurare l'accordo. Con la segreta speranza di avere questa volta nell'Ira (11 movimento terroristico degli ulstras cattolici-repubblicani) un alleato obiettivo contro l'intesa Londra-Dublino. L'Ira, infatti, non ha rallentato nelle ultime settimane la sua campagna del terrore, continuando a seminare vittime tra le forze di polizia e i reparti paramilitari protestanti. E ieri anche gli unionisti sono scesl In massa in strada per dimostrare che non vogliono saperne dell'accordo firmato dalla «traditri¬ ce ThatcHer*. I cartelli inalberati dal manifestanti ieri non lasciavano dubbi: «Aron ci arrendiamo», 'L'Ulster dice no», 'Siete la feccia», con una sequela di urla e insulti diretti al ministro dell'Ulster King che con due colleglli di governo aveva accolto 1 ministri degli Esteri e della Giustizia irlandesi, Barry e Noonan. Lo scalmanato reverendo Ian Paisley, leader del partito unionista popolare, ha guidato il corteo con altri due parlamentari, e dopo essere stato respinto dalla polizia, ha letto fremendo di sdegno davanti alle telecamere tv una lettera indirizzata al 'traditore» King. All'Interno del castello, intanto, 11 ministro per l'Ulster e i suol colleghi cominciavano a discutere sui mezzi più adatti per migliorare la cooperazlone fra le polizie del due Paesi e stroncare 11 terrorismo. Ma dalle prime repliche dell'Ira e dalla rabbia del protestanti rivolta contro chiunque sia favorevole alla pacificazione, sembra arduo pronosticare una prossima scomparsa del terrorlsmo. Paolo Patruno

Persone citate: Fitzgerald, Garret Fitzgerald, Ian Paisley, Margaret Thatcher, Noonan, Thatcher