Romiti: «Lavorare meno non crea nuovi occupati»

Romiti: «Lavorare meno non crea nuovi occupati» Romiti: «Lavorare meno non crea nuovi occupati» TORINO — Secco no degli industriali torinesi ad ogni ipotesi di riduzione dell'orarlo di lavoro. Questa decisione, che appare destinata a pesare sulla trattativa romana, è Etata presa Ieri dal direttivo dell'Unione Industriale di Torino, allargato a tutti gli imprenditori che hanno responsabilità nelle diverse categorie, compreso 11 gruppo giovani e il settore della piccola industria. L'assemblea è stata definita dagli stessi imprenditori «una riunione straordinaria èhe non avveniva da tempo-. Tra gli Intervenuti il vicepresidente della Conflndustrla, Patrucco, che quando è uscito (la riunione era a porte chiuse) non ha rilasciato dichiarazioni e «non aveva voglia di sor- ■ ridere.; l'amministratore delegato della Fiat Romiti; 11 presidente degli industriali piemontesi Plnlnfarlna; i rappresentanti di grandi, medie e piccole Imprese. li presidente dell'Unione Industriale, Plchetto, nella relazione ha definito l'accordo per 11 pubblico Impiego «un'ipoteca ai.'autortomla e alla libertà negoziale di coloro che stanno trattando». Quindi è entrato nel merito del negoziato: «Alla Confindustria — ha detto — non resta che la scelta tra due alternative. O impegnarsi in una faticosa e difficile opera di miglioramento delle clausole convenute per il pubblico impiego; senza tuttavia poterne, probabilmente, modificare l'ossatura portante. Oppure pagare il prezzo, anche pesante, della coerenza alle proprie oggettive ragioni. Resistere, in altri termini, olle pressioni; e accettare di differenziarsi da quel settori e da quelle aree del Paese che non devono subire il vincolo della competizione internazionale e che, quindi, possono permettersi il lusso dell'accordo quale esso sia-. Anche l'amministratore delegato della Fiat è intervenuto nel dibattito. Romiti ha ribadito, «le gravi preoccupazioni in tema di riduzione dell'orario di la¬ voro, provvedimento — ha sottolineato — che nei Paesi in cui è stato adottato ■non solo non ha prodotto un solo occupato in piti, ma ' anzi, come in Germania, ha ridotto la competitività delle imprese». Soffermandosi sullo stato della trattativa Romiti, dopo aver sottolineato come non sia possibile esprimere giudizi su singoli aspetti o singoli momenti della trattativa condotta dalla presidenza della Conflndustrla, ha affermato che «un giudizio complessivo di merito sarà possibile solo quando l'ipotesi di accordo verrà presentata agli organi confederali: Al termine della riunione 11 succo del dibattito è stato cosi sintetizzato da alcuni del partecipanti: «Abbiamo convenuto che la riduzione dell'orario sarebbe un accordo stupido, che penalizza l'industria, che non interessa ai lavoratori, che non crea posti di lavoro, die scarica tensioni sui prossimi rinnovi contrattuali, perché che contratti si potrebbero fare se dovessimo già subire l'onere della riduzione dell'orario?». Altro aspetto di rilievo dell'assemblea è stato l'attacco alla politica economica del governo ed al politici. Plchetto ha detto: «Siamo al grado zero di governabilità dell'economia» ed ha aggiunto: «Non fi sono stati atti di politica industriale degni di questo nome, a sostengo dei processi di rinnovamento». Il presidente degli industriali, riferendosi al pentapartito, ha sostenuto che «il ■clima politico incerto si riverbera sulla trattativa». In sostanza l'analisi che gli industriali fanno è che il pentapartito, dopo aver vinto le elezioni amministrative e 11 referendum, si è arenato e non ha dimostrato la compattezza necessaria per misure economiche rigorose, necessarie al rilancio e allo sviluppo dell'economia. «Tutti i membri della coalizione sono convinti che il gioco di squadra non giovi più a nessuno». Sergio Devecchi

Persone citate: Patrucco, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Germania, Torino