Townshend fra i padri del rock ora scrive per musica e immagini

Townshend, fra i padri del rock ora scrive per musica e immagini Parla l'ex leader dei Who: ha fatto «White City», disco-film Townshend, fra i padri del rock ora scrive per musica e immagini milano — Nonmito,mQlU: musicisti che idealmente possono essere inseriti nel'Assemblea costituente del Movimento rock: tra costoro c'è Pete Townshend, oltre vent'anni di eccellente carriera alle spalle, una lunga sequenza di brani e dischi entrati nella leggenda contemporanea e destinati a rimanere ben saldi nella memoria storica degli appassionati, anche nel futuro prossimo venturo. Alla guida degli Who ha illustrato alcune delle pagine essenziali della cultura giovanile e oggi che quel fantastico e ineguagliato gruppo si è irrimediabilmente sciolto, Pete non ha smarrito la lucidità di compositore, né la brillantezza di interprete: si è forse smussato quello spirito libellista e bruciante che animava gli Who di My Generation a metà degli Anni 60 ma nella sua musica c'è ancora la vitalità, l'ardore, il fuoco espressivo del grande artista. Per verificarlo è bastato l'ascolto del suo ultimo disco, White City, cui è abbinato un bel film omonimo. Townshend ha fatto tappa a Milano per presentare questi prodotti che correranno appaiati come un solo progetto: »White City non è un punto di arrivo — ha spiegato Townshend — ma semplicemen¬ te un esperimento che per me ha un significato di transizione. Mi sento oggi più che mal un autore complessivo per 11 quale la musica non può essere finalizzata all'oggetto discografico: c'è bisogno di prospettive più ampie e per me l'Immagine ha un'importanza decisiva, credo non potrò più separare i significati musicali da una parallela situazione video o cinematografica». White City in effetti è in primo tentativo globale di Townshend: del lungometraggio Pete è attore protagonista e sceneggiatore, 60 minuti ben girati e dotati di una certa magia, che saranno messi in vendita anche in Italia su cassetta dalla Video Terminal. A distanza di due anni dal clamoroso tour d'addio degli Who e soprattutto dopo l'occasionale ricostituzione per il concerto di Live Aid, c'è qualche nostalgia per quel gruppo che fu la sua fa- miglia,*.itt}4U0 viiwfwr\-i*n#l anni? Risponde: «Le ragioni per cui abbiamo smesso sono tuttora valide, non riuscivo a generare nuove idee, non sviluppavo una creatività che fosse accettabile per la Band e piuttosto che tentare la sopravvivenza, è stato preferibile salutarci in armonia. Quanto alla riunione per Live Aid, nessun problema: quella sera non suonammo particolarmente bene, ma è stata la prima volta che nella mia lunga carriera ho visto 1 musicisti e 11 popolo del rock raccolti intorno a motivi umanitari e di solidarietà cosi importanti. Per me esserci è stata una grande soddisfazione». C'è qualcuno che ha raccolto l'eredità morale e la funzione che furono del rock degli Who degli Anni 60-70? . «C'è molta energia e feeling lin Springsteen come negli U2, ma 1 tempi sono cambiati, attraverso la musica non si lanciano piti né messaggi, né proposte di vita e cosi anche i migliori vengono penalizzati, privati del ruolo e dell'interlocutore. Oggi tutto è pop, musica commerciale e di consumo a cui non è necessario enunciare nulla di speciale: adesso funzionano Wham, Duran Duran, Madonna, per 1 tempi che viviamo sono perfetti e. g.

Persone citate: Band, Duran Duran, Madonna, Pete Townshend, Springsteen, Townshend

Luoghi citati: Italia, Milano, U2