Filippine, l'ombra di Marcos sulla rottura Aquino-Laurel di Renata Pisu

Con due avversari, raddoppia le sue chances per la riconferma Con due avversari, raddoppia le sue chances per la riconferma Filippine, l'ombra, di Marcos sulla rottura Aquino-Laurei E' la vedova dell'oppositore a raccogliere i maggiori consensi -1 perché d'un voltafaccia DI RITORNO DA MANILA — La rottura del fronte moderato dell'opposizione al presidente Marcos è cosa fatta. Domenica 11 senatore Salvador Laurei, dopo una nottata di trattative e discussioni, ha annunciato che non è sua intenzione presentarsi alle elezióni come «secondo» di Cory Aquino, cioè come vicepresidente, ma di voler porre la propria candidatura come presidente. «Se Cory vuole, non ho niente in contrario a offrirle a mia volta la vicepresiden^a» ha detto Laurei, accusando Corazon Aquino di aver cambiato all'improvviso Idea dopo aver accettato tre giorni fa di presentarsi come candidata dell'Unido, una coalizione di partiti d'opposizione della quale. Laurei è presidente. 'Ero disposto a cederle il primo posto, a sacrificarmi. Ma Cory ora pretende che et si presenti entrambi come candidati di un fronte Laban-Vnìdo. Non ho scelta, non posso tradire la base del mio partito' ha detto Laurei. Nella lussuosa residenza della famiglia Laurei, una delle più ricche e potenti delle Filippine — il padre di Salvador e slato presidente all'epoca dell'occupazione giapponese — centinaia di .laurclistl» hanno accolto questa dichiarazione con urla di gioia, danze, canti e scoppi di mortaretti. Proprio con lo stesso entusiasmo con cui pochi giorni fa gli stessi avevano festeggiato la decisione di Laurei di accettare l'offerta di presentarsi candidato alla vlcepresldenza fattagli dalla vedova Aquino. In realtà un fronte comune elettorale tra le due coalizioni del partiti dell'opposizione, l'Unldo c il Laban, aveva poche possibilità di successo. Il Laban, -Lotta di popolo.., è una coalizione di partili minori, personalità politiche c singoli cittadini che si dichiarano contrari a Marcos ma anche a Laurei, da loro ritenuto -un altro Marcos». Prima di denominare 11 loro parlilo Laban si identificavano con la sigla Abl clic significa Anybody bui Laurei, cioè 'Chiunque tranne Laurei». Quest'ultimo aveva quindi buone ragioni per rifiutare sin dall'inizio di presentarsi come candidato alla vlcepresidenza di una coalizione Unldo-Laban ma, secondo il decano dell'opposizione filippina, 11 senatore Tanada, 'Laurei non ci ha ripensato per motivi di prestigio personale ma perché è slato dissuaso da forse potenti che operano per impedire una coalizione anti-Marcos». Nessuno dubita che sia lo stesso Marcos a manovrare queste forze, a reggere tutti i fili con consumata abilità. Domenica la televisione ha Interrotto I programmi per dare notizia della decisione di Laurei di presentarsi per conto proprio alle elezioni rompendo con la vedova Aquino. Chiaramente è una notizia che il presidente Marcos ha tutto l'interesse a propagandare per dimostrare quanto siano poco .seri e litigiosi I suoi avversari. Dal canto suo, Marcos non lia ancora reso noto chi sceglierà come candidato alla vlceprcsldenza. «C'è tempo, c'è tempo» continua a ripetere. In effetti, secondo la complicata legge elettorale filippina, sostituzioni e ritiri del candidati sono possibili fino all'ultimo giorno della campagna elettorale, cioè fino alla vigilia delle elezioni. La gente però si domanda se queste elezioni si faranno davvero 11 7 febbraio. Perché, se è vero che è stato 11 governo americano a fare pressione su Marcos perché si decidesse a indire una consultazione popolare sul sue disastroso operato di un ventennio, è anche vero che gli americani rischiano di veder salire al potere, magari in seguito a regolari e oneste elezioni, un regime ostile al mantenimento delle basi Usa nelle Filippine, che l'America considera di "Importanza vitale», Marcos negli ultimi tempi sembra deciso a giocare tutte le sue carte, non esclusa quella sovietica, pur di conservare 11 potere. Ha cominciato Imelda, la First Lady che spesso si assume Incarichi «delicati» senza troppa delicatezza, a parlar male della civiltà materialista americana e a inneggiare alla maggiore «spiritualità» della società sovietica. Per ora è soltanto una strlzzatina d'occhio, ma potrebbe svilupparsi in un progetto ardito. Cosi, sull'assoluta necessità clic si svolgano le elezioni nelle Filippine pare che anche a Washington ci sia chi nutra dei dubbi: con un'opposizione divisa e inllda, con dimostrazioni poixilarl che si preannunclano sempre più violente e esasperate, con la minaccia di diecimila guerriglieri del Nuovo esercito popolare pronti all'azione, non sarebbe meglio .rimandare-? Il 7 fcbbarlo potrebbe infatti essere 11 giorno del Giudizio, il momento della verità, tanto desiderata ma che spesso cela aviarissime sorprese. Se è vero che le Filippine sono una polveriera, Marcos in questi giorni sta facendo di tutto per far capire che l'unico a Impedire che scoppi è lui. Renata Pisu

Persone citate: Cory Aquino

Luoghi citati: America, Filippine, Manila, Salvador, Washington