Grande festa triste per la Pasionaria

Grande leste triste per la Pasionaria Dolores Ibarruri, la «signora della rivoluzione spagnola», compie 90 anni: intorno a lei non uno ma cinque pc Grande leste triste per la Pasionaria Il suo ritorno in Spagna non ha portato né lei né il suo partito a quella supremazia che negli anni bui sostenevano di avere -1 comunisti non sono riusciti a unirsi su una sola «piattaforma» nemmeno per questa ricorrenza - Lei stessa non si orienta facilmente nella confusione, e insiste che di comunismo deve essercene uno solo - Per non arbitrare tra «scissionisti» e «unificatori», i partiti stranieri hanno mandato delegazioni medioalte DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Fiesia spugnola: festa grande c festa triste per Dolores Ibarruri, delta nelle leggende rivoluzionarie La Pasionaria. Festa grande, perché celebra oggi i suoi novantanni a Madrid, ossequiata dalle delegazioni di tutti i partiti comunisti del mondo, dopo una guerra civile che sembrava perduta e che l'aveva costretta a quarant'anni di esilio ncll'Urss. I-'csta triste, perché il ritorno in Spagna, malgrado la rinascita democratica, non ha portato né lei né il suo partito in quella posizione di supremazia ideologica e di consenso politico che sempre negli anni bui sostenevano di possedere. A rendere ancora più triste la grande festa per la donna dei miti rossi, sempre vestita di nero, si aggiunge oggi il fatto clic è circondata non da un possente partito comunista spagnolo, ma da quattro, addirittura cinque, partiti comunisti, impegnali nel diminuirsi a vicenda forze e credibilità. Vhomenuje alla Pasionaria nel Palacio de Deportcs madrileno è segnato, infatti, dalle molteplici divisioni comuniste. I vari miniparti li non sono riusciti a unirsi su un'unica «piattaforma» nemmeno nell'organizzaro la festa. 11 pce, partito storico, dal quale nascono le scissioni, ha preteso di essere l'unico degno di raccogliere il retaggio della signora della rivoluzione. Il partito dissidente dell'ex segretario generale Santiago Carrillo nega al nuovo segretario generale del pce, il giovane minatore Iglcsias, di esserne degno, dato che ha «abbandonato il marxismo». C'osi Carrillo, che a sua volta aveva abbandonato il leninismo, si autoproclama oggi unico marxista vero. Ma viene contestalo da Gallego, pure ex membro della direzione, il quale sostiene che non c'è marxismo senza leninismo e proclama come unico ortodosso il proprio partitine Tutti poi si vedono contestati a sinistra dal partito del grande generale Lister, il primo scissionista. E a destra dal partilo progressista di Tamames, i qug]p. aveva abbandonato, la scgrWrW' di, Carrilia^BetfsàiV" dolo di essere eurocomunista fasullo, democratico all'esterno e autocratico all'interno. I.a Pasionaria si trova cosi in mezzo ad una curiosa scala tra ideologica e verbale. Al principio c'era solo il pce, il partito identificato oggi ancora nell'eurocomunismo, un po' sfumato, capeggiato da Iglcsias, il quale a sua volta fu nominato da Carrillo dimissionario, dopo la grave sconfitta jticttorale.' Sima stata piti rVàs *» sa, o alta se vogliamo, sta il partito di Carrillo, riscopertosi meno eurocomunista, più marxista anche se non ancora leninista. Su un altro scalino, Gallego aggiunge alla sigla del proprio partito, oltre al marxismo, anche il leninismo. Tamames toglie al suo anche l'appellativo comunista. Si sale e si scende lungo sigle ormai indecifrabili: pce, peme, panie, jicrc, ppe (comrilicatc poi" la Salire dirinitn'^lflS Hi gruppi comunisti disseminati nelle regioni spagnole) arrivando insieme a non oltre il tre per cento dei voti. Tutti oggi volevano autocsaltarsi festeggiando la Ibarruri. Carrillo aveva invitato Gallego ad an dare nella sala insieme, sottobraccio, per eclissare Iglcsias, ma il leninista puro ha respin to l'eurocomunista pentito. La stessa Pasionaria non si orienta granché nella confusio fric' «-laftt^criMnffisfhr: ■ Nei- rari discorsi che riesce a pronunciare insiste che di comunismo deve essercene uno solo. Conserva la presidenza del partito storico c invita tutti a riaggregarsi. Una buona parte delle responsabilà per la confusione spetta tuttavia pure a lei. Nel 1977 scese dall'aereo sovietico a Harajas, dopo un esilio al quale nel 1939 l'aveva portata un altro aereo sovietico, da Alicante. 11 pce si trovava in piena campagna per accreditare l'immagine eurocomunista e conquistare una posizione determinante nel governo del postfranchismo. Suarez, infatti, era portato ad appoggiarsi a Carrillo nella ricerca della pace nazionale e sociale. Scesa dal Tupolcv, la Ibarruri fu accolta subito dalla domanda di un giornalista: approva anche lei l'eurocomunismo? Rispose: «Eurocomunismo? Deve essere uno delle solile tontcrias di Carrillo». Nella campagna elettorale successiva, mentre Carrillo invitava ad abbandonare il pugno chiuso csimbolo della violenza». La Pasionaria apriva i comizi stringendo il pugno, come faceva durante l'ecatombe spagnola. Quando Carrillo al congresso propose la cancellazione del leninismo dal prò granulia, la signora rivoluzione si adeguò dichiarando: «Bisogna scmjnc adeguarsi ai tempi, secondo gli insegnamenti di Le nin». E mentre Santiago nell foghe eurocomunistc abiurava il modello sovietico, Dolores implorava dai palchi in lacri me: «Non toccatemi l'Urss, io a Mosca slavo così bene» (aveva sposato la figlia ad un generale, figlio adottivo di Stalin, co nosciuto nella dacia del ditta tore). Oggi deve scoprire che le vie della rivoluzione sono davvero sconosciute e imprevedibili: si trova à'prèsicclerc il partito cu rocomunista, in contrasto con i sovietici, creato su misura da Carrillo, mentre l'eurocomunista per antonomasia esce per creare un suo partito molto più vicino alle nostalgie sovictofile della presidentessa. Lei, imperterrita, continua a sconfessare la linea del partito da lei presieduto appena le offrono la facoltà di parlare. In una cerimonia, sempre per il compleanno, di tre giorni fa, ha invitato: ('Continuate, costi quel he costi, a lottare per abbattere il capitalismo». (L'appello ha causato poi il rifiuto dell'Aytitaniicnto comunale di Madrid di associarsi ai festeggiamenti, ricordando che simili sfoghi della Pasionaria alle Cortes crearono tensioni dalle quali scoppiò la guerra civile). Proprio alla vigilia dell'omaggio alla Pasionaria. Carril¬ lo si è riproposto nel ruolo di riunificatore, sperando forse di catturare le nostalgie della presidentessa. Ha formato la «Mesa para la unificación comunista» c invialo una lettera aperta a Iglcsias c Gallego: Scrive: «Se non ci uniamo, formando una lista unica, dopo l'èsperienza delle elezioni in Galizia, corriamo il rischio di rimanere senza un solo seggio parlomentore comunista». Gallego ha risposto chiedendo come prezzo del ritrovamento la cancellazione della qualifica eurocomunista e il ripristino di quella leninista. Iglcsias. quando abbiamo chiesto lumi sulla lettera, ci ha detto che si rifiuta di prendere in considerazione la proposta carrillisla: «Se uccellassimo di trattare nella Mesa, sarebbe come istituzionalizzare la divi¬ sione. Carrillo sbandiera la parola unità, ina è uno scissionista, con un potere di distruzione notevole. l.o muovono molivi personali. Gallego invece esprime una correlile culturale che rimane nel quadro comunista, anche se noi non la condividiamo. In tutti i casi non si propone la via della ri unificazione: basta ritornare al pce». Carrillo per tutta risposta ha impedito alle Cortes l'elezione di un deputato comunista al Parlamento europeo. Patendo parte del gruppo misto i deputati del pce. quattro su dieci, avevano diritto a quel posto. Quando Santiago ha visto che non sarebbe spettato a lui. si è unito ad altri nel chiedere l'estrazione a sorte. Così a Strasburgo va uno dcll'Euzcadico Ezkcrra, Per non arbitrare fra scissionisti e unificatori, i partili esteri hanno mandato in ossequio alla Pasionaria delegazioni medioalte. Meno rappresentative più il partito risulta implicato nelle beghe spagnole. Così il pcus manda solo il segretario della federazione di Stalingrado, dove è caduto in guerra il figlio della Ibarruri, Ruben. Mosca non è affatto poco interessala: ha ispirato Gallego alla rottura, tratta segretamente con Carrillo, misurando il grado del suo pentimento, e continua a riconoscere il pce. Dove non c'è un partito fermamente filosovietico il Cremlino preferisce dividerlo, come ha fatto in Grecia e in Finlandia. Ci informa Clarct, della direzione del pce, che per il congresso di Gorbaciov gli invitali sono Iglcsias e Gallego, come rappresentanti di un improvvisato «movimentò dei comunisti spagnoli», del resto inesistente. La Pasionaria sarebbe invece invitata d'onore. Un riconoscimento non si sa quanto della sua vittoria o della sua sconfitta. Più che esaltarlo. Vliomenaje di Madrid offre la giusta misura di un mito. La Pasionaria rimane uno dei simboli delle incredibili parabole spagnole. Sembrava che diventasse simbolo della Spagna postfranchista. Invece, la democrazia ha finito per emarginarla. Paradossalmente proprio nel momento in cui al governo del Paese, con una maggioranza straripante, salgono i socialisti. A ristabilire la giustizia storica, interrotta dalla guerra civile, l'orse soltanto oggi emerge il vero ruolo dei comunisti nella Repubblica e nella sua sconfitta, dopo che per lunghi anni la leggenda li voleva come forza determinante della nazione. La festa della Pasionaria anche così diventa uno dei fenomeni della rinata democrazia. Fa pensare pure come sarebbe finita, quali forme avrebbe preso, la democrazia spagnola se avessero avuto sopravvento i disegni della signora della rivoluzione. Nominata Pasionaria per un articolo così firmato il venerdì santo su un giornale parrocchiale, prima di passare dall'ermetismo di una Chiesa a quello di, u"*al,ra Frane Barbieri Ottobre 1936. La Pasionaria parla ai miliziani: li esorta a lasciare Madrid per andare a combattere dl di l li ii ii dii