C'è profumo di Italia-Argentina

C'è prof unto di Italia-Argentina COPPA INTERCONTINENTALE Sette anni dopo la sfida nel Mundial del 1978 C'è prof unto di Italia-Argentina Cabrìnì e Olguin di nuovo rivali - Il bianconero: «E' il caso di rinverdire quei ricordi» - Il sudamericano: «Ora per noi meno responsabilità» dal nostro inviato TOKYO — Antonio Cabrinl e Mario Jorge Olguin faccia a faccia a migliaia di chilometri da casti ed a sette anni dalla prima conoscenza. Argentina '78, forse il più bel campionato del mondo dell'Italia di Bearzot, anche se la vittoria è arrivata dopo, in Spagna, Ma allora le emozioni cominciarono subito, dal gol di Lacombe a Mar del Piata. Olguin rammenta lo sgarbo che Cabrlnl e colleglli fecero agli argentini proprio nel loro tempio, lo stadio del Rlver Piate: -Per un giorno eravamo convinti che avreste cambiato squadra, che pensa vate più alla qualificazione che al risultato. Quando abbiamo saputo dal signor Me notti che sareste stati al completo, abbiamo cominciato c preoccuparci». Cabrlnl ricorda e sorride: -Ho saputo dopo, dai giornalisti, che in sala stampa c'erano state varie voci, che si parlò di un pronunciamento dei titolari, di una impennata di chi stava fuori. Certo, ciascuno aveva i suoi problemi e le sue voglie, ma alla fine decise tutto BeareoU. Per Antonio Cabrinl quel Campionato del Mondo fu la consacrazione a livello mondiale, l'Argentina gli ha portato fortuna. -Ci conto anche adesso, con l'Argentinos di fronte, sulla buona sorte e sulla buona partita. I ricordi belli bisogna rinverdirli, ogni tanto. Questa è l'occasione giusta, doppiamente per l'importanza della partita-. Se il difensóre bianconero ha ancora tanta strada davanti e la terza partecipazione al Campionato del Mondo nel mirino, Mario Jorge Olguin si gioca le ultime carte allo Stadio Olimpico di To kyo, domani. L'argentino ha trentaquattro anni, sette più di Cabrlnl. San Lorenzo De Almagro, Independlente, quindi Argentinos Juniors le tappe del suo cammino nel calcio di casa, nazionale a parte. -Credevano che io andassi all'Argentinos — dice — per raccogliere gli ultimi spie- doli, invece eccomi qu a giocare una Coppa che in Sudamerica è sentita come l'avvenimento dell'anno. Per me è una grossa soddisfazione. Certamente, invidio Cabrini perché può addirittura cercare un bis nel Mundial, ma a me basta il titolo del '78. Nessuno, che non sia argentino, può sapere quanto fu importante per noi quel trionfo in tutti i sensi-. La tristezza di Olguin, logica per chi comincia a vivere soprattutto di ricordi, e l'allegria di Cabrlnl, pia che mal lanciato verso il domani, sono anche i due volti di ambienti sportivi lontani e diversi. Difficile quello argentino, Inevitabilmente legato al problemi non solo economici del Paese, più felice quello italiano anche se qui a Tokyo ci sono accuse velate sugli stipendi troppo alti al nostri giocatori. Ma mai come in queste viglile pure cosi tese e nervose si scopre che lo sport alla stretta finale ritrova tutta la, sua genuinità e la sua dimensione pulita. I discorsi di Olguin e Cabrlnl, diluiti negli ultimi giorni, adesso sono finiti. L'argentino, passato da terzino sinistro a difensore centrale, comincia a pensare ai guai che potrà provocargli Serena. Antonio vorrebbe sapere qualcosa di più su Castro, la trentenne ala destra che troverà nella sua zona del campo. Con la partita che si avvicina diventano più lontani tempi di Argentina '78. -Per noi — dice Olguin — è più facile adesso: non abbiamo nulla da perdere contro la Juventus. Allora dovevamo vincere a tutti i costi. Sono più sereno di sette anni fa, insomma. Se non fossero passati cosi in fretta...-. b. p.

Persone citate: Almagro, Antonio Cabrinl, Bearzot, Cabrini, Lacombe, Mario Jorge Olguin, Tokyo ? Antonio

Luoghi citati: Argentina, Italia, Spagna, Sudamerica, Tokyo