ll Porto Genova ancora in rosso (andrà in pareggio solo nell'87) di Paolo Lingua
11 Porto Genova ancora in rosso (andrà in pareggio solo nell'87) Il presidente D'Alessandro sui containers lancia la sfida ai portuali 11 Porto Genova ancora in rosso (andrà in pareggio solo nell'87) GENOVA — L'assemblea dei soci del Consorzio del Porto di Genova ha approvato la costituzione di due nuove società operative (per il traffico containers e per le riparazioni navali) nonché il bilancio di previsione del 1986, che presenta ancora 29 miliardi e 300 milioni di disavanzo. Il presidente del Cap Roberto D'Alessandro ha annuclato che solo nel 1987, con la modernizzazione dello scalo e la razionalizzazione dei servizi, si raggiungerà il pareggio. L'attenzione era puntata da giorni sulla soluzione che il presidente del porto avrebbe offerto riguardo l'organizzazione del lavoro nella società dei contenitori. D'Alessandro ha precisato che la nuova Spa (dipenderà dalla grande holding esecutiva, costituita l'anno scorso) avrà un capitale sociale iniziale di 6 miliardi, cosi suddivisi: 51% al Consorzio, 24,5% alla Compagnia unica degli scaricatori, 24,5% agli utenti e operatori privati. D'Alessandro ha precisato che 11 traffico contenitori è in forte aumento a Genova, ma che per il momento mancano ancora i terminal per le grandi navi, trattandosi soprattutto, nella sua evoluzio¬ ne internazionale, d'un sistema di trasporto transoceanico. Di qui la necessità di realizzare ed ammodernare tutti gli attracchi (compreso il futuribile porto satellite di Voltri) per giungere a un potenziale di un milione di contenitori all'anno trattati, con¬ tro gli attuali 400 mila. D'Alessandro ha spiegato che per il momento 11 numero degli addetti a scaricare i containers è troppo elevato e che per questo i costi del porto di Genova sono troppo alti e per nulla competitivi. Ha illustrato, leggendo una rela- zione di circa 200 pagine, con diagrammi, schemi, diapositive proiettati contro un grande schermo allestito a Palaz zo San Giorgio, quindi la sua rivoluzione: i portuali non risponderanno più alla «chiamata» mattutina, né contratteranno in banchina tempi e uomini per le singole opera zloni. L'attività di carico < scarico sarà managerialmen te scandita dal dirigenti della nuova società, in termini puramente aziendali, pur lasciando alla Compagnia Unica il monopolio delle operazioni stesse. Questa soluzione, che assomiglia ad una sorta di assunzione degli scaricatori, intesi come dipendenti della stessa società operativa (con la garanzia, entro i prossimi anni, d'una congrua assunzione di nuovi posti di lavoro, 6lno a 500 unità), viene però riassunta nel potere programmatorlo e decisionale del Consorzio che diviene una sorta di suprema «autorlty» sullo scalo. L'Assemblea del soci ieri non ha comunque discusso l'assetto della società per i contenitori: se ne riparlerà, dopo un mese di riflessione, il 10 gennaio del prossimo Paolo Lingua
Persone citate: D'alessandro, Roberto D'alessandro
Luoghi citati: Genova, Porto Genova
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