L'Eni sostituisce Gabbrielli

L'Eni sostituisce Gabbrielli VENERDÌ' NERO / Dopo i rilievi della Corte dei conti L'Eni sostituisce Gabbrielli La decisione per «ragioni di opportunità», anche se l'ente continua a respingere le colpe - Da direttore finanziario mandato a guidare l'Enichem fibre ROMA — W&A é arrivato1 alla' resa dei "conti per iT«venerdl nero» dei dollari comprati a 2200 lire: il direttore finanziarlo, Mario Gabbrielli, ha perso la poltrona; la direzione finanziarla sarà riorganizzata, i conti delle operazioni valutarle del gruppo petrolchimico di Stato diverranno più chiari. Al posto di Gabbrielli va il suo vice Giovanni Ciccone, che sembra del tutto estraneo alle vicende di quel 19 luglio. Così ha deciso, ieri sera tardi, la giunta esecutiva dell'Eni, che però respinge alcune critiche della Corte dei conti e conferma la propria versione sul «venerdì nero». Quel giorno, dopo aver impartito l'ordine di acquisto di 125 milioni di dollari, Gabbrielli era rimasto irreperibile proprio nel momenti in cui occorreva decidere se seguire o no 11 consiglio della Banca d'Italia, di rinviare l'acquisto al giorno successivo; in ufficio c'era solo un sottoposto senza autorità di decidere. O, «meno, è questa la Versione ÉWe gli interessati' hanno dato. L'ipotesi del ministro del Tesoro, che l'Eni avesse lnsi-: stito perché aveva capito che' la svalutazione della lira era' Imminente, non è stata fatta propria dalla Corte dei conti; ma le dure critiche della Corte non potevano essere trascurate. Del resto anche la «commissione Mirabelli», un gruppo di esperti nominati dalla giunta stessa, aveva mosso rilievi all'organizzazione interna della direzione finanziaria. Il presidente dell'Eni Franco Revlgllo e gli altri quattro membri della giunta si sono cosi persuasi a sostituire il più potente del loro sottopo sti, Gabbrielli, per «togliere ombre» alla vicenda, con quello che viene definito un •avvicendamento interno». Gabbrielli avrà un altro incarico, certo meno prestigioso, all'interno del gruppo: diverrà presidente dell'Enichem-flbre, occupando un posto che era vacante. Il sue cessore, Ciccone, secondo le voci di corridoio, apparterebbe all'«area socialista». La giunta ha chiuso il caso del «venerdì nero» con una lunga delibera di 23 cartelle, preparata su istruzioni di Reviglio dal membro di giunta Fendano Adami e dall'assi¬ stente-del presidente, ^/«.torlo Mincatò. Per Iure chiarezza nel movimenti valutari, ingentisslmi, che l'Eni svolge (10 miliardi di dollari all'anno, la maggior parte ovviamente per acquisti di petrolio), verrà istituita, come aveva chiesto la Corte dei conti la «bilancia valutarla di gruppo»; vi saranno anche bilance valutarle per clascu na società del gruppo. Inoltre viene riattivato il «conto valutario cumulativo». Ma, quanto all'interpreta zione del fatti del 10 luglio, l'Eni non ha cambiato idea ritiene che 1 difetti della propria direzione finanziarla non bastino a spiegare ciò che è avvenuto, e che altri abbiano responsabilità (da qui la causa civile contro l'Istituto San Paolo di Torino) Alla Corte dei conti, l'Eni ribatte di non essere un mi nistero e di non poter essere amministrato con gli stessi criteri: un gruppo industriale ha bisogno di autonomia ope ratlva. s. 1.

Persone citate: Ciccone, Gabbrielli, Giovanni Ciccone, Mario Gabbrielli, Mirabelli, Reviglio

Luoghi citati: Roma, Torino