Le battaglie di Loris Fortuna dal divorzio all'eutanasia di Loris Fortuna
Le battaglie di Loris Fortuna dal divorzio all'eutanasia Ministro delle politiche comunitarie, aveva 61 anni Le battaglie di Loris Fortuna dal divorzio all'eutanasia La morte in una clinica romana - Craxi: «La sua opera è nella storia del Paese» ROMA — S'è spento Loris Fortuna, il «padre del divorzio», e un corteo d'auto blu si precipita, nella sera, a Villa del Rosario, sulla via Flaminia che impazzisce nel traffico. Aveva 61 anni e 1 medici dicono: 'Nulla è stato possibile, lucido sino all'ultimo, ha atteso la morte con gli occhi aperti-, E' mancato poco prima delle 17, «per il male del secolo-, dice Anna Bisogna, che è stata per anni la sua segretaria, «s'é spento da grande laico, — aggiunge — ma adesso vi debbo lasciare perché sta arrivando Bettino-, C'è 11 presidente del Consiglio con gli uomini della scorta e Craxi è turbato per questo ministro socialista -che resta nella storia del Paese-, Se n'è andato un protagonista della società italiana, un uomo di primo plano nella problematica civile negli anni tra il Sessanta e il Settanta, quando 11 centrosinistra metteva a fuoco 1 nodi del Paese e nel referendum per 11 divorzio si scopriva la maturità di un'Italia sconosciuta. Dice di lui Marco Pennella, che gli era accanto a Porta Pia, 11 14 febbraio del '74, nel giorno della vittoria del «no» contro chi voleva abrogare la legge: 'Quando lanciammo l'idea del divorzio ci presero per pazzi, poi s'accorsero che avevamo ragione-. Conosciuto dagli italiani come l'uomo del divorzio e dell'aborto, ancora negli ultimi mesi, pallido e ridotto all'ombra di se stesso, ogni tanto si presentava a Palazzo Chigi, In Consiglio del ministri come responsabile per 11 coordinamento della politica comunitaria, In Consiglio dei ministri sarà Craxi a commemorarlo, mentre ieri sera è toccato al repubblicano Biasini comunicarne la morte al Parla¬ mento, ricordarlo al pochi deputati In aula a quell'ora. Fortuna era un uomo di grande temperamento, carico d'intuizioni e d'entusiasmo. Raccontano che la mattina che si presentò a Nenni, fresco d'elezione, il vecchio tribuno socialista lo scrutò: 'Fortuna — gli disse — mi dicono che sei un piantagrane; puoi star quieto per un paio d'anni?-. E lui, pronto: «l/n paio d'anni mi vanno bene-. Era 11 1963 e quel ventiquattro mesi gli furono sufficienti per la marcia di trasferimento al piedi della parete del divorzio. Poi l'attaccò. Con una volontà d'emigrante, lui che arrivava da Udine, si batté per cinque anni, sprezzante verso un Parlamento in cui si iniziano tutte le battaglie e -l'arena politica — diceva — resta ingombra del relitti delle buone intenzioni-. Con 11 divorzio ce l'aveva fatta. Era arrivato In Friuli da bambino, ad appena due anni, figlio di un cancelliere socialista che era stato costretto a lasciare Cremona dopo uno scontro con Farinacci. A diciannove anni, Loris Fortuna, come abitante della zona del litorale adriatico annessa dai tedeschi, era considerato cittadino del Terzo Reich. E nel '44 doveva scontare tre anni di lavori forzati e poi il lager di Dachau come colpevole «di complotto-. Rimase In Baviera, in campo di concentramento. Poi, finita la guerra, era passato nelle file comuniste. Divenne socialista nel '56: lasciò 11 pel assieme a tanti altri intellettuali, quando 1 carri armati sovietici si presentarono alla frontiera ungherese e sempre, da allora, s'era dedicato al diritti civili, dal divorzio all'aborto, sino all'ultima battaglia, per l'eutanasia. Fortuna aveva presentato una proposta di legge per l'introduzione di una limitata e controllata forma di eutanasia: un terreno di lotta scelto quando il male che lo divorava era già avanti, un tema destinato a dividere l'opinione pubblica e a formare schieramenti contrapposti. S'era Inoltrato su questo tema delicatissimo e scottante sempre con la stessa passione. Nella stanzetta di Villa del Rosario a salutarlo nella notte accorre anche Fanfani. Francesco Santini Mi I.'on. I -oiis Fortuna durante la campagna per II divorzio nel giorno della vittoria del t hi l b
Persone citate: Biasini, Craxi, Fanfani, Farinacci, Francesco Santini, Loris Fortuna, Nenni
Luoghi citati: Baviera, Cremona, Friuli, Italia, Roma, Udine
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