I conti amari di Papandreu

I centi amari di Papandreu Chiuso il tempo degli slogan, i socialisti greci di fronte alla crisi I centi amari di Papandreu Con un'inflazione del 21 per cento (la più alta nella Cee) e un indebitamento pubblico crescente, gli esperti parlano di «economia in briciole», di «sfascio alle porte» - L'opposizione, di «catastrofe prossima ventura» Tra gli stessi uomini del Pasok l'inquietudine cresce - E il premier ammette: «L'ora della verità è suonata» DAL NOSTRO INVIATO ATENE — Sotto questo cielo ora grigio ma che Zeus e Athina hanno abitato in anni presumibilmente meno Inquinati, è valsa in ogni tempo la certezza che mAnangas kai Tlieoi peithontaU e cioè che .Perfino gli Dei debbono fare i conti con la realtà». Non c'è dunque da stupirsi se ci sono convincimenti nuovi anche In questa Grecia socialista di O Theos Papandreu, l'inattaccabile autocratico orgoglioso padrone del partito e del governo. Ciò che si trova venendo qui per vedere come se la cava il Papandreu rieletto trionfalmente a giugno capo di un governo tutto Pasok, mostra che il lungo tempo degli slogan facili si è chiuso, e che oggi .perfino» il rigido socialismo nazionalista e terzomondista di Atene deve mettere da parte il suo programma immodificabile per fare i conti con la realtà della crisi. E sono conti amari: di un'inflazione al 21 per cento, la più alta della Cee, di un indebitamente pubblico al 19 per cento del Pnl, di un inaridimento completo d'ogni risorsa da investimento, di una disoccupazione ufficiale al 13 per cento ma d'un tasso reale assai più elevato e coperto a stento dalle mille capacità che 1 greci hanno, come noi italiani, e anche più di noi, di arrangiarsi a vivere la vita. Gli economisti e i banchieri che abbiamo Intervistato ci hanno parlato di una «ectmomia in briciole-, qualcuno addirittura di -uno sfascio alle porte'. I politici dell'opposizione, anche un ex-premier come Rallls, di >una catastrofe prossima ventura-. Etathls Panagulis. espulso dal partito, di 'Una mafia come da i>o(». Tra gli stessi socialisti del Pasok, dove non mancano 1 timori e le perplessità, le inquietudini comunque sono evidenti a tutti con i ministri che si dimettono e i dirigenti politici che vengono sostituiti d'imperlo. E poi Papandreu; alla fine anche lui, parlando per la presentazione del piano di austerità, ha dovuto ammettere amaramente al suo Paese che 'l'ora della verità è suonata-. Le strade di Atene oggi sono percorse quotidianamente, o quasi, dai cortei degli scioperanti: ci sono tutte le categorie, ora a turno ora in una manifestazione generale, gli operai, i tassisti, i medici, 1 350 mila dipendenti pubblici, gli studenti, gli anarchici. Tutte hanno le loro ragioni, certamente; e certamente la Grecia di oggi è assai diversa, più Ubera, più aperta nel costume, di quella che Papandreu si vide consegnare cinque anni fa dal voto che gli dava, per la prima volta nella storia del Paese, la maggioranza assoluta e 11 viatico del Grande Cambiamento. Il socialismo allora era uno slogan che voleva gli americani fuori dalla Grecia, la Grecia fuori dalla Nato, e l'economia fuori dal controllo del banchieri di Bruxelles. Si chiamava Allaghi, e lo cantava in coro una classe sociale emergente. Che nelle aperture del ritorno alla democrazia dopo gli anni bui del colonnelli era riuscita a scorgere il profilo di rapporti di potere nuovi, liberati dalle strettoie e dalle tradizioni del lungo passato. 'Quando tornammo in Parlamento finita la ditta¬ tura, ci dice l'ex primo ministro Georglos Rallls, quarta generazione di uomini politici, sugli scanni le facce nuove erano già più del 50 per cento... Il primo inizio del Cambiamento cominciava in quel lontano 1974. Sorridendo, con la maliziosa aria ironica che sa di avere nella propria storia più Bisanzio che Cartesio, i politici incontrati nel Caffè all'aria aperta di Kolonakl alla fine chiudono 1 loro discorsi con una domanda di divertito fa tallsmo: che si debba proprio credere alla «legge dei sette anni.? Sette anni durarono 1 colonnelli, dal '67 al '74; e sette 1 conservatori di Karamanlis, dal '74 all'81.1 socialisti avrebbero diritto a una legislatura che 11 porterà all'89, e violerebbero quindi la regolarità di quella .legge.; ma la crisi della Grecia appare tanto grave che, ecco, 1 deputati perdigiorno di Kolonakl non si stupirebbero di un altro settennato e basta. Il gusto della chiacchiera nel lungo pomeriggio tiepido di Atene non è un tradimento eccessivo delle difficoltà reali del governo. I cinque anni di potere socialista hanno creato attese e speranze che rischiano di essere deluse: 11 debito pubblico, più che raddoppiato In questo tempo guidato dM'AllagM, ora deve essere obbligatoriamente bloccato, e ci saranno molti che ne pagheranno il costo, con salari meno protetti dall'inflazione, con meno posti di lavoro, con progetti meno aperti a un cambiamento profondo delle strutture. Alla pari della Francia di Mitterrand e della Spagna di Gonzalez, anche la Grecia di Papandreu offre alla storia del nostro tempo il paradosso di un governo socialista «costretto, a gestire la crisi con una politica moderata. Gli Del, alla fine, si convincono ovunque, non solo In Grecia. Però qui slamo su una frontiera delicata e sensibile, uno spartiacque ventoso che è ancora Europa ma è già Levante. Cosi Papandreu trova per 11 suo Piano di austerità reazioni e rischi diversi, più fcrtl, più pericolosi, di quelli subiti da Mitterrand e Gonzàlez. I manifestanti che sfilano con bandiere e striscioni qui hanno slogan e gestualità che tutti conosciamo; solo che qui non sono una ripetizione. E Intanto gli americani restano in Orecia, e la Grecia resta nella Nato, e 1 banchieri di Bruxelles mandano un miliardo e mezzo di dollari in prestito ma dettano un sacco di condizioni. Mimmo Condito Atene, giugno 1985. Papandreu saluta i suoi sostenitori all'indomani della vittoria nelle elezioni