«Fermara l'arroganza del potere politico»

g del m » 11 SHl ,u LI a u^i ■' \rQ mmmfumgmmdel potete politico» g del m » 11 SHl ,u LI a u^i ■' \rQ mmmfumgmmdel potete politico» MILANO — Eccoli qui, tutti riuniti nell'aula magna del Palazzo di giustizia di Milano, 1 magistrati che agitando le comunicazioni giudiziarie come clave hanno sollevato negli ultimi anni 1 furori del potere politico: la loro età oscilla tra i trenta e 1 quaranta, vestono Jeans e maglioni, tra loro ci sono molte donne, offrono nel complesso un'Immagine assai poco convenzionale del giudice. Ma sono compatti, al di là delle divisioni interne, nel difendere l'autonomia del magistrato, nell'allontanare ogni sospetto di Ingerenza politica nelle loro iniziative, nell'esprlmere piena solidarietà verso i colleghi dimissionari del Csm. In prima fila Armando Spataro e Ferdinando Pomarlcl, con le inchieste sull'eversione e gli anni di piombo, con le prese di posizione sul caso Tobagl. Più indietro Guido Viola, Ovidio Urbiscl, Luca Muccl e Gerardo D'Ambrosio, che Indagando su Calvi e 8indona, sul falsi danni di guerra e sulla Montepelmo, tanto per citare alcuni tra 1 casi più impegnativi, hanno messo in luce le connessioni tra 11 potere politico e quello finanziarlo. Accanto a loro Luigi De Ruggiero (fondi neri Irl), Davlgo e Di Maggio (mafia del colletti bianchi, Icomec), in fondo i magistrati che hanno seguito il ramo milanese del lo scandalo petroli. Nel loro interventi, come pure nel do cumento finale che verrà stilato dopo due ore di discussioni, emerge la preoccupazione per la posizione nella quale si sono venuti a trovare negli ultimi tempi. »E' vero, In questi anni noi magistrati ci slamo Immedesimati In ruoli che forse non et toccavano, che forse erano dt competenenza del potere politico e dt quello amministrativo. Di qui sono nati i rapporti tesi prima con l politici e poi con la stampa», di chiara all'assemblea Elena Paclottl, di Magistratura Democratica. Commentano i colleglli «Ci siamo dovuti occupare dt tutto, dalla sporcizia nelle strade a quella negli ospedali^ dall'inquinamento alla tutela della salute negli ospedali». 'E poi — prosegue la Paclotti — c'è stata una carenza dt Iniziative politiche nella lotta contro mafia, camorra e crimine organizzato in genere. Il potere politico prima ci dele¬ ga a combattere In prima persona l'eversione terroristica e mafiosa, poi in alcuni casi ci critica perché, si sostiene, non spetta a noi condurre la battaglia secondo i nostri melodi». Altri sono ancor più critici: -Dietro il discorso di Craxi c'è un disegno ben preciso — afferma OianfrancoTatozzl, di' Unità per la Costituzione — si t'uole arrivare alla normalizzazione del Csm. Temtano che questo sta soltanto l'inizio, in verità si vuole arrivare a imbavagliare il nuovo Csm, quello che sarà eletto l'anno prossimo. Si vuole impedire che la magistratura Uidaghi a fondo sui casi Zampini e Buscctta e sulle loro connessioni con il potere politico». Infine l'attacco più duro ed esplicito contro 11 capo del governo, che sino a quel momento era stato risparmiato: 'Quando ci slamo affacciati a casi delicati, ci siamo accorti che il nostro sguardo non era gradito — dice Letterio Cassata —. Lo sappiamo, siamo sgraditi ai ceti sociali rampanti, ai ceti emergenti. Craxl, c)ie è sensibile a queste voci, non parla a caso. Noi slamo isolati, ma dovremo superare questo isolamento per fermare l'arroganza del potere politico che vuole cambiare le regole del gioco. Spadaro e Craxi sono personaggi di un grande scontro che coinvolge chi vuole mantenere la legalità e chi vuole con qualunque mezzo conquistare la dirigenza dello Slato». Gianfranco Modolo

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