I giudici «cedono» a Cossiga

I giudici «cedono» a Cossiga I magistrati del Csm ritirano le dimissioni dopo una lettera del Presidente I giudici «cedono» a Cossiga II Capo dello Stato: «Non ho inteso limitare l'autonomia dell'ordine giudiziario» - Ha chiesto «con pressante premura» ai membri togati di «recedere dalla decisione» per responsabilità verso le istituzioni - Il Consiglio superiore ha aderito all'invito, ma ha posto una condizione: una riunione pubblica, presente Cossiga, per chiarire ruoli e competenze ROMA — E' stato scongiurato In extremis l'anticipato scioglimento del Consiglio superiore della magistratura. Al termine di quello che è stato definito «11 giorno più lungo- per. Palazzo del Marescialli, i componenti «togatidei Csm hanno ritirato le loro dimissioni, Le avevano rassegnate 24 ore prima al Presidente della Repubblica. E' stato cosi raccolto 11 'pressante appello» di Francesco Cossiga al senso di responsabilità di ciascun magistrato verso le Istituzioni. Dopo un approfondito e meditato riesame della complessa vicenda, i diciannove giudici che l'altro ieri sera avevano singolarmente rassegnato 11 loro mandato nelle mani di Cossiga (ad essi va aggiunto 11 consigliere Senese che trovandosi ad un con gresso in Uruguay, si era allineato telefonicamente alle stesse tesi) hanno accolto — non senza dissensi interni — la richiesta del Capo dello Stato. Alle 18,30 di ieri si è cosi chiuso 11 primo capitolo di una storia nella quale non tutti 1 contrasti sono stati però ancora risolti. La revoca delle dimissioni è stata subordinata a una pubblica seduta, presieduta dallo stesso Cossiga, in cui dovranno essere chiarite le divergenze sul modo di Intendere le competenze e le modalità di esercizio delle attribuzioni del Csm, nella tutela dell'autonomia e dell'Indipendenza dell'ordine giudiziario. Appare scontato che le condizioni saranno accettate dal Capo dello Stato. Più complessa sembra Invece la solu¬ zione di un altro scottante argomento. I magistrati non hanno Infatti accolto l'opinione autorevolmente espressa dal presidente, che il Csm è ^organo di alta amministrazione: I componenti «togati» hanno ritenuto Inaccettabile una concezione restauratrice del ruolo e delle funzioni del Consiglio supcriore della magistratura. II ritiro delle dimissioni dei «togati» ha comunque allontanato per 11 momento il rischio di una grave crisi istituzionale e di una frattura col potere politico. Se infatti 1 componenti delle tre correnti di Unità per la Costituzione, Magistratura Indipendente e Magistratura Democratica avessero mantenuto una posizione Intransigente, 11 Presidente della Repubblica avrebbe dovuto decretare la fine del Consiglio con un an tlcipo di due mesi rispetto alle elezioni previste per 1 primi di febbraio. Per la sopravvivenza del Csm non sarebbe stata sufficiente la presenza del dieci componenti «laici» eletti dal Parlamento (che non avevano aderito all'Iniziativa del «togati») e dei tre membri di diritto (cioè lo stesso Cossiga nonché 11 primo presidente e il procuratore generale della Cassazione, rispettivamente Tamburrlno e Pratis). Infatti sarebbero rimasti in carica solo tredici dei trentatré compónenti. ' ' Ieri mattina 11 presidente Cossiga si è trovato di fronte Pierluigi Franz (Continua a pagina 2 ' In sesta colonna)

Persone citate: Cossiga, Francesco Cossiga, Pierluigi Franz, Pratis

Luoghi citati: Roma, Uruguay