Lo scandalo in procura di Francesco Santini

Le scandalo in procura Taranto, proposto il trasferimento di 4 magistrati Le scandalo in procura Emerse collusioni con un imprenditore prodigo di regali e grande elettore - Una Mercedes pagata dall'industriale e intestata a un giudice - Una storia di assegni e bobine, di fascicoli rimasti nel cassetto - Già trasferiti in altra sede due funzionari della polizia DAL NOSTRO INVIATO TARANTO — L'inchiesta esplode e scuote la città: l'accusa è di corruzione. In una storia di ippodromi, di appalti nell'acciaio e di emittenti private, emergono collusioni oscure. I vertici della magistratura e della polizia di Stato sono bruciati dal rapporto con l'imprenditore più In vista della città: Donato Carelli, 52 anni, duemila dipendenti nel giro delle grandi commesse dell'Italslder. Un uomo venuto su dal nulla, deciso e spregiudicato, pronto a distribuire milioni e automobili veloci, voti di preferenza e di lista. Siamo a Taranto, nel cuore del centro siderurgico, e il nome di Carelli incute «rispetto e simpatia-. Ora lo chiamano «il cavaliere-. «Cavaliere del lavoro?-. «No, cavaliere per via dell'ippodromo e dei cavalli da corsa sulla pista più veloce d'Eu ropa-, L'Italslder, nell'economia della regione, è un punto fermo di riferimento e Care! li, nelle province pugliesi divise tra democrazia cristiana, partito socialista e comunisti emergenti, è In grado d'assu mere e di licenziare, ma anche di mutare 1 rapporti di forza e gli affetti di potere nel centri del Tavoliere. Il Consiglio superiore della magistratura esamina la condotta di quattro magistrati molto in vista. Si profila 11 trasferimento per il procuratore capo Giuseppe Raffaelll per 1 sostituti Giuseppe Lezza e Giuseppe Lamanna e per 11 giudice Gennaro Saporito. Ma si parla anche di so spenslone. Gli Inquisiti si difendono, allargano le braccia e Giuseppe Lamanna, nello sgomento, dichiara: «Mi meraviglio che non si siano rispettati i diritti elementari della difesa: non sono stato neppure interrogato-, A non volerlo sentire, sino ad oggi, è soltanto la procura della Repubblica di Bari che ha formalizzato l'Inchiesta sul colleglli di Taranto. Lamanna è stato ascoltato invece a Roma dal Consiglio superiore della magistratura. Ma dal capoluogo pugliese, la replica è pronta: «Il sostituto procuratore Francesco Nunziante s'è limitato ad osservare l documenti e le carte can tano-. C'è una Mercedes pagata dall'Industriale e intestata a un magistrato; c'è un'altra storia di assegni e di bobine di fascicoli lasciati a sonnecchiare, fino all'ippodromo co¬ struito abusivamente nel quartiere Paolo VI della città. Ed ancora: una vicenda non chiara di voti e di preferenze, a Martina Franca, un centro agricolo di grande tradizione culturale, nella Val d'Urla, a una quarantina di chilometri da Taranto. E ancora, la vicenda di un canale di scarico, proprio nel Mar Piccolo di Taranto, «che andava spostato- per non disturbare, con 11 cattivo odore, le serate mondane dell'ippodromo. E infine insabbiamenti e indagini pilotate, con lo stesso ministro Martinazzoli che ha chiesto la sospensione del due magistrati più compromessi. L'inchiesta è partita da Roma, dal ministero dell'Interno, deciso a spezzare nella questura di Taranto, quell'intreccio di interessi e di amicizie «ormai insostenibili». Giungevano dalla «lontanis- sima Taranto- notizie preoccupanti: un agente in carcere per omicidio, un sottufficiale agli arresti per rapina, un altro poliziotto finito in cllnica. E subito all'ispettore, Aldo Luzzi, spedito dal Viminale, la situazione della squadra mobile, diretta dal dottor Giuseppe De Donno e quella delle volanti, tenuta dal dottor Eugenio introcaso, era apr li -ero singolare, pe iei azioni su un giro di r. che e su una piccola catei di discoteche u!ia moda [ stite, in sostanza, da un poliziotto. Scrive l'ispettore Aldo Luzzi che «pur non potendosi fornire elementi di rlscantronon mancano precise indicazioni sull'Ipotesi che 11 cavaller Carelli abbia intrattenuto rapporti di affari con importanti esponenti della mafia palermitana. L'Ispettore aggiunge che a Taranto «ewerpono una serie Dischiosa di rapporti e di interessi tra esponenti del potere della pubblica amministrazione, dell'economia cittadina, della politica e afeuni rappresentanti del mondo imprenditoriale che si sono improvvisamente arricchiti-. Per arrivare a provare le collusioni con la mafia siciliana, l'Ispettore romano, nella sua relazione, suggerisce una pista: «Sicure informazioni — riferisce per Iscritto a Roma — potrebbero essere raccolte con alcuni controlli telefonici sulle utenze di Carelli, e quelle dei due funzionari di polizia e di un magistrato-. L'inchiesta del Viminale, subito è stata affiancata da una del ministero di Grazia e Giustizia. E lo stesso guardasigilli, Martlnazzoli, era intervenuto con un commento pesante: «Preparatevi ad un temporale d'autunno-, aveva annunciato ad una delegazione d'avvocati tarantini che gli esponeva 1 problemi della giustizia nel circondarlo jonico. Per 11 capo della Squadra mobile, 11 giovanissimo vicequestore De Donno, è della settimana passata il trasferimento d'ufficio e cosi è stato per 11 capo della sezione volanti. Per 1 magistrati sarà il Consiglio superiore a decidere in via preventiva 11 trasferimento per incompatibilità. Ma non è detto che il provvedimento sia uguale per tutti, s'annunciano alcune sospensioni. Si distinguono però le posizioni, non per tutti ci sono assegni ed automobili di grossa cilindrata, Il magistrato di Bari si è chiuso nel silenzio. La formalizzazione dell'Istruttoria gli impone 11 riserbo. Ma a Taranto, ad appena settanta chilometri dal capoluogo, la città dell'Arsenale e del Ponte girevole chiede che «si /accia luce al più presto-. Francesco Santini