Grandi onori in Urss per Mugabe prossimo leader dei non-allineati di Fabio Galvano

Grandi onori in Urss per Mugabe prossimo leader dei non-allineati Grandi onori in Urss per Mugabe prossimo leader dei non-allineati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Con un occhio volto alle tensioni dell'Africa australe, l'altro al benefici che si possono trarre dalla politica dell'accomodamento verso i non-allineati, 11 Cremlino ha giocato alcune importanti carte della sua politica africana e terzomondista ospitando negli ultimi due giorni il primo ministro dello Zimbabwe, Robert Mugabe. Più che 1 risultati concreti del colloqui con Oorbaclov, con il presidente Oromyko e con il primo ministro Ryzhkov, sfociati in un accordo di collaborazione economica e tecnologica, a determinare l'importanza dell'avvenimento sono 1 motivi che restano in parte dietro le quinte, nel campo della diplomazia pura. Ospitando Mugabe nel momento in cui i suoi mass-media accusano il Sud Africa di voler «aggravare la già esplosiva situazione dell'Africa australe... con minacce e atti terroristici», ma soprattutto Cremlino blandisca quel movimento nato nel rifiuto del due blocchi, ma gradualmente spostatosi verso l'area sovietica: non a caso, nel brindisi pronunciato lunedi in onore dell'ospite, il premier Ryzhkov ha espresso «l'alta stima dell'Uri per il ruolo e l'importanza del movimento non-allineato, come elemento che opera per la pace, l'uguaglianza, la libertà e l'indipendenza dei popoli». Non molto è emerso dei colloqui che Mugabe ha avuto ieri con Gorbaclov, «calorosi e amichevoli», secondo la Tass. Ma accanto agli Inchini di Mosca verso 11 futuro leader dei non-allineati sono emerse, nelle indiscrezioni di ambienti diplomatici, tutta la durezza e l'inflessibilità sovietiche nel confronti di Pretoria, semmai, anzi, l'inasprirsi dell'atteggiamento sovietico verso quel focolaio di tensione. Non per nulla, nel comunicato degli incontri moscoviti si riafferma l'impe¬ con una «campagna d'intimidazione» nei confronti dello Zimbabwe, Mosca ribadisce la sua quotidiana denuncia di Pretoria, e al tempo stesso offre un ramo d'ulivo al premier venuto da Harare, quasi a farsi perdonare l'aperto sostegno dato al rivale di Mugabe, Joshua Nkomo. durante gli anni della lunga lotta contro il potere dì Ian Smith e della ..Rhodesla bianca». Offuscati da quei precedenti, i rapporti fra Mugabe e il Cremlino escono solo ora dal clima di sospetto che li avvolgeva dal 1980 (anno dell'indipendenza). La lungimiranza di Gorbaciov appare con maggiore evidenza alla luce di ciò che Mugabe e lo Zimbabwe potranno offrire l'anno prossimo: il premier africano assumerà infatti per tre anni la presidenza dei non-allineati, e l'annuale vertice del capi di Stato si svolgerà proprio a Harare. Si conosce bene con quale cura e costanza 11 gno alle sanzioni contro 11 Sud Africa, di cui si denunciano «le sommarie rappresaglie contro la popolazione» e gli «atti d'aggressione» contro i Paesi limitrofi. Rafforzata dall'attuale visita in Angola da parte di Gejdar Aliev, membro del Politbjuro e primo vlcepremier, l'azione diplomatica di Mosca non ha alcun connotato di casualità. Mosca esprime giudizi critici che vanno dall'accusa agli Stati Uniti di ostacolare lo sforzo internazionale per «piegare t razzisti» alla denuncia di un «tenoris?no di Stato» adottato dal Sud Africa. «Dopo avere asserito se?iza fondamento che ìiiilitari sovietici prendono parte alle ostilità in Angola — affermava ieri la Tass — il regime razzista sudafricano... è passato alle minacce e agli atti di terrorismo». «I razzisti continuano a minacciare d'invadere lo Zimbabioe, cercano continuamente un pretesto»: Fabio Galvano Il premier dello Zimbabwe firma a Mosca un accordo di collaborazione