I separatisti perdono il Quèbec liberali l'80 per cento dei voti

m I separatisti perdono il Ai liberali l'80 per cento dei voti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il «parti québecois». il movimento separatista al potere da 9 anni nella popolosa provincia canadese del Quebec, ha subito ieri una gravissima sconfitta dalle urne. Con solo 11 39 per cento del voti contro 11 56 del partito liberale si è Infatti visto sfuggire il controllo del Parlamento. I liberali, che prima occupavano appena 53, seggi su un totale di 122, ne occupano adesso ben 98. Al contrario, 1 separatisti sono secsi da 61 a 24. E nel confronto tra le due grandi forze politiche, sono scomparsi gli indipendenti (8 seggi nella passata legislatura). Si tratta di una svolta storica. E' ancora troppo presto per dire se il .parti quéebecois», nato nel'68 per difendere gli interessi della comunità francofona, sia destinato a scomparire, e a essere sostituito dal partito conservatore. Ma è chiaro che 11 se¬ m I separatisti perdono il Ai liberali l'80 per cento dei voti paratismo, che aveva indotto persino De Gaulle a sognare una regione «francese» in Canada, è scomparso come problema politico almeno per qualche tempo. L'evento era già stato peraltro anticipato dalle dimissioni del fondatore del partito, René Levesque, un anno e mezzo fa, e dalla nomina a suo successore di Marc Johnson, un conservatore di 39 anni, che ha eliminato il separatismo dal suo programma elettorale. La clamorosa vittoria dei liberali — superiore anche alle proiezioni del computer — ha riportato alla ribalta 11 leader che era slato eliminato da Levesque, Robe»', Bourassa. Eletto premier due volte consecutive, Bourassa era rimasto in carica dal .'70 al '76, fino alla valanga separatista. Nell'ultimo decennio ha risalito lentamente la china. Ieri, a 52 anni, ha vissuto la giornata più esaltante della carriera: «E' stato un voto per il Quebec, un voto per il Canada, un voto per il cambiamento* ha detto. A far presa è stata soprattutto una campagna elettorale puntanta sul rilancio dell'economia grazie anche ad Interventi statali, Marc Johnson, medico e avvocato, ha accettato 11 verdetto delle urne senza recriminazioni, sottolineando che la campagna elettorale si è svolta senza incidenti, e che francofoni e anglofoni «hanno smesso di scontrarsi*. Ma il fallimento del suo tentativo di allargare la base del partito potrebbe costargli caro. Johnson, figlio di un ex premier del Quebec, rischia infatti di vedersi scalzare da Levesque. Per tutto 11 mese che ha preceduto le elezioni, quest'ultimo è rimasto all' estero. Le critiche al suo successore sono però note a tutti. Levesque infatti non ha mal digerito nè 11 referendum dell'80, che ha respinto la sua proposta di prendere le di-, stanze da Ottawa, nè 11 programma di Johnson. Le elezioni hanno avuto una curiosa appendice. Bourassa è stato sconfitto nel proprio collegio di Bertrand, presso Montreal. Dovrà chiedere a un collega di partito, In un collegio sicuro, di dimettersi, in modo da potersi presentare candidato ed entrare in Parlamento. e_ „ Il Canada francofono cambia volto e boccia il successore di Levesque

Persone citate: De Gaulle, Johnson, Levesque, Marc Johnson, René Levesque

Luoghi citati: Canada, Montreal, New York, Ottawa