S'allenta la tensione Libia-Egitto Mubarak ritira truppe dal confine di Igor Man
S'allenta la tensione Libia-Egitto Mubarak ritira truppe dal confine S'allenta la tensione Libia-Egitto Mubarak ritira truppe dal confine L'ambasciatore russo a Trìpoli avrebbe fatto pressioni su Gheddafi, tranquillizzato da un caricò d'armi proveniente dall'Urss - Rimesso in discussione con il raiss un mega-trattato commerciale? DAL NOSTRO INVIATO IL CAIRO — La tensione si allenta. Fonti militari del Cairo affermano che «l'Egitto ha cominciato a ritirare qualche contingente di truppa dal confine con la Jamahiria libica». L'alto comando ha Inoltre proceduto alla rotazione del turni degli.ufficiali ogni quarantotto ore. Insomma va attenuandosi lo stato di massima allerta, viene concessa qualche breve licenza. Richiesto di chiarire in soldonl 11 significato dell'annunciato ritiro, un portavoce militare ha detto: «Ciò dovrebbe significare che le cose stanno tornando lentamente alla normalità». Di rincalzo, alla presidenza del Consiglio si protesta che «mal l'Egitto ha manifestato intenzioni bellicose». E si ricorda quanto ebbe a dire Mubarak nella sua conferenza stampa subito dopo l'infausto blitz di La Valletta. Alla domanda: pensate di agire militarmente contro la Libia?, il Presidente replicò: «La guerra non è una bazzecola. Non è una decisione da prendersi su due piedi. Agiremo nell'interesse supremo del Paese nei modi opportuni che saranno vagliati in tempo necessario a svolgere attente indagini». Forse l'Egitto non ha trovato la controprova della Llbyan-connectlon? Non è questo 11 problema: Indizi ce ne sono fin troppi, per non parlar di prove sia pure da verificare per scrupolo diremo diplomatico. Secondo questi osservatori due elementi hanno * spinto l'Egitto ad allentare la tensione alla frontiera Essi sarebbero: 1) il timore dell'Egitto, soprattutto dopo la notizia pubblicata dalla «Washington Post» che due ufficiali americani di stanza al Cairo hanno «accompagnato» (in divisa) le'teste di cuoio a Malta; il timore, appunto, di alienarsi il mondo arabo con un rald contro la Libia che 1 megafoni della ambigua «solidarietà araba» avrebbero gabellato alla stregua di una operazione eseguita su mandato della Cia. 2) La mediazione dell'Urss. Tra venerdì e sabato gli ambasciatori sovietici a Tripoli e al Cairo si sono dati un gran daffare. L'ambasciatore russo a Tripoli può aver tirato la giacca a Gheddafi, del resto tranquillizzato dallo sbarco di armi sofisticate made? in Urss tra cui, pare, anche re¬ centissimi Sam-5 con gittata di 320 km. Ma cosa può aver detto 11 rappresentante di Mosca agli egiziani?,, ci chiedevamo nella corrispondenza pubblicata domenica. Non è ancora dato saperlo, ma oggi, tal quale ieri, sarà bene riflettere come da tempo sia allo studio fra egiziani e sovietici una sorta di .trattato tecnico-commerciale»: un colossale affare di almeno un miliardo di dollari. In quanto, poi, alla notizia diffusa da un giornate del Kuwait secondo cui l'ambasciatore russo al Cairo avrebbe portato, nei giorni scorsi, da Mosca un messaggio di Gorbaclov a; Mubarak, l'addetto stampa dell'ambasciata sovietica, signor Kruglov, ci ha detto: «Nell'ultimo mese non mi risulta che l'ambasciatore sia andato a Mosca. Ma codeste son sottigliezze. Rimane il fatto che la prudenza manifestata sin dal primo momento da Mubarak ha avuto il pieno appoggio di Washington. Uno scossone brutale in Medio Oriente guasterebbe, infatti, 11 disgelo che sembra aver preso il via dopo Ginevra. La tensione si allenta ma questa rimane pur sempre un'area del mondo «ad alto rischio». I gravi problemi interni che assillano un po' tutti i Paesi arabi (anche quelli ricchi) e soprattutto il nodo della Irrisolta questione palestinese fanno di questa regione antica un vulcano sotto pressione. Igor Man
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