L'Enel risponde a Regge sui «megawatt» di Trino

L'Enel risponde a Regge sui «megawatt» di Trino «E' in linea con quanto di più sicuro c'è al mondo» L'Enel risponde a Regge sui «megawatt» di Trino Ho letto attentamente l'articolo del prof. Tullio-Regge dal titolo «Alcune domande scomodo sui 2000 MWi di .■tPrinw apparso il 26 novembre sulla Stampa. L'Enel ha presentato all'esame critico dell'Enea, della Commissione Tecnica Interministeriale, della Regione e degli esperti dell'Università e del Politecnico (nominati dalla Regione stessa) uno studio in lv9 volumi contenenti tutti gli argomenti che condizionano la costruzione di una centrale nucleare; uno studio serio ed approfondito che discende dalle norme della Guida Tecnica n. 1 dell'Enea ed in linea con quanto oggi di più avanzato, di più sicuro e di più sofisticato si fa nel mondo, frutto anche di indagini ed approfondimenti condotti, da più anni, da qualificati esperti universitari. Le conclusioni dei severi esami superati in queste sedi, esposte nei documenti dell'Enea del 30 ottobre 1984 e dell'Università del novembre 1984, confermano la fattibilità dell'impianto per la cui realizzazione impegni ben precisi sono stati sottoscritti dall'Enel nel verbale d'Intesa RegioneEnel del 27-12-1984. E' alla stregua di tali conclusioni e di tali impegni che possono essere date risposte chiare ed assolutamente obiettive alle domande del prof. Prendiamo in considerazione le torri di raffreddamento che il prof. Regge critica, pur dichiarando testualmente che «i costruttori di centrali hanno solamente la scelta tra il riscaldare le acquerai un fiume o del mare alterando l'equilibrio ambientale oppure scaricare il calore eccessivo evaporando una frazione dell'acqua di raffreddamento» proprio attraverso le torri. «Nessuno può anticipare con sicurezza — aggiunge però il prof. Regge — l'effetto di questa intensa evaporazione sul clima della zona circostante». E' ben vero, al contrario, che oltre che dall'Enel, uno studio approfondito sull'impatto ambientale delle torri è stato svolto dall'Istituto di Fisica dell'Università di Torino ed i risultati dimostrano che esso non è tale da determinare variazioni apprezzabili in nessuno degli aspetti climatici considerati. Un altro studio sperimentale molto ampio è stato svolto a Philippsburg (Germania) su un impianto nucleare dotato di torri di raffreddamento del tutto simili a quelle progettate per Trino i cui ri' sullati, pubblicati dalle auto¬ rità del governo tedesco, escludono qualsiasi danno diretto o indiretto sulla salute e sull'anibionici.';.-,>.it '£> Per raffreddare una centrale ette produce una quantità di energia elettrica corrispondente ai consumi di 4 milioni di italiani, l'acqua che evaporerà nell'atmosfera non è poi cosi rilevante se si considera che essa corrisponde a quella che evaporerebbe per effetto di un aumento del 2-3% della superficie coltivata a riso nel comprensorio Vercellese e che rappresenta, peraltro, appena lo 0,5% della portata media di 200 metri cubi al secondo del Po a Palazzolo, dopo i prelievi irrigui. Per far fronte alle magre eccezionali che eventualmente dovessero verificarsi l'Enel ha sottoscritto precisi impegni con la Regione al fine di garantire riserve d'acqua nei propri serbatoi all'inizio del periodo irriguo, tali non solo da soddisfare le esigenze della centrale ed il pieno rispetto della legge Merli, ma anche da contribuire a soddisfare le richieste degli altri utilizzatori in conformità dei pareri espressi dagli esperti della Università e del Politecnico di Torino. A tale proposito si deve tenere presente che già da due anni l'Enel ha avviato a titolo sperimentale un nuovo programma di svaso dei propri serbatoi che, nel rispetto delle esigenze di produzione quali oggi risultano dall'esercizio centralizzato della rete, consentono di rilasciare agli, altri utilizzatori nel periodo irriguo di ogni anno quantità di acqua Superiori a quelle del passato. E' questa, mi sembra, la migliore dimostrazione che l'Enel intende mantenere i suoi impegni. Con riferimento ai dubbi sulla sicurezza della centrale che deriverebbero dalla mancanza di dati statistici sulla salute delle popolazioni delle zone circostanti le centrali nucleari è noto che le dosi associate all'esercizio delle centrali sono cosi basse da non potersi distinguere dal valore di fondo naturale e che pertanto esse non comportano nessun effetto sanitario rilevabile. Se invece per dati statistici si intendono le misure di sorveglianza radiometrica ambientale allora basta leggere i rapporti annuali pubblicati dall'Enea che contengono tra l'altro anche le misure della rete di sorveglianza che attorno a Trino funziona fin dal 1964, nonché i dati di Latina e Caorso, Tali misure e valori sono perfettamente in linea con quelli rilevati nelle centinaia di impianti nucleari (circa 330 unità per 220.000 MW) posti in esercizio nel. mondo' nel corso dell'ultimo trentennio. :-- V;' Un'altra critica del prof. Regge si riferisce alle varianti tra progetto di fattibilità e progetto costruttivo. Comunque i dati volumetrici messi a confronto nell'articolo non sono omogenei tra loro; in effetti la progettazione costruttiva ha dato luogo ad un aumento del volume del rilevato di soltanto un milione di metri cubi circa, mentre la differenza totale evidenziata si riferisce anche agli inerti per la confezione dei conglomerati cementizi ed a quelli per la bonifica dei terreni superficiali del cantiere. Il prelievo dei materiali occorrenti sarà comunque effettuato previo accordo con gli organi responsàbili della Regione. L'ultimo argomento affrontato dal prof. Regge nel suo articolo è quello che riguarda i costi. L'impianto verrà costruito sulla base di un Progetto Nucleare Unificato che sarà valido per le prossime centrali dell'Enel e che tiene conto non solo delle conseguenze del famoso incidente della centrale americana di «Threc Milcs Island» ma delle più aggiorna te e restrittive regolamenlazio ni italiane e mondiali. Tale progetto, che si sta completando in questi mesi, ha fatto sì che- i costi siano passati dai 3800 miliardi a moneta costan te dell'inizio 1984 ai 4985 del 1985. Il costo di Trino cosi aggior nato tiene conto deH'inflazio ne, dei miglioramenti apporta ti, dei costi specifici di impian to legati al sito e, soprattutto, del fatto che si tratta di un prototipo. Prima di affidare la coni messa per l'impianto di Trino l'Enel ha comunque verificato con molta attenzione tutte le voci di costo riscontrando che esse sono mediamente in linea con quelle degli impianti nu cleari degli altri Paesi industrializzati ed in particolare della Germania, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti. Vorrei concludere affermando che il paragone con la Mole Antonclliana non ci dispiace. Abbiamo la serena consapevolezza che questa grande opera, che potremo edificare senza rischio o pericolo per alcuno, costituirà per il Piemonte un vanto altrettanto prestigioso. franco Favero Pìrciiorc centrate delle eoilruiicmi ■ Enel

Persone citate: Favero