«Non danneggiatemi voglio tonrare in Urss» di Fabio Galvano

«Non danneggiatemi veglie tentare in Urss» ■ - - —" ■ . ■ ■■ — ■ I-- —— Elena Bonner alla partenza da Mosca elude le domande «Non danneggiatemi veglie tentare in Urss» ■ - - —" ■ . ■ ■■ — ■ I-- —— «Vi ringrazio dell'interesse che avete avuto in questi anni, ma non darò interviste perché ho firmato un impegno in questo senso» - Un mazzo di rose da un gruppo di amici sovietici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — SI chiama «silenzio» 11 passaporto con cui; Elena Bonner ha lasciato Ieri l'Unione Sovietica, dopo anni' di lotta con le autorità sovietiche: silenzio di Reagan" a. Ginevra, quando molti si aspettavano che l'argomento' potesse suscitare tensioni al summit; silenzio della Mosca ufficiale nel rimangiarsi 11 .perentorio «nlet» di tre anni fa all'espatrio della moglie di, Andrei Sacharov; silenzio soprattutto della stessa Bonner, la cut bocca è rimasta cucita fino alla partenza del volo Alitaiia che ieri sera l'ha portata a Roma, j «Non at>rò alcun contatto con i giornalisti e non darò interviste perché ho firmato un impegno in tale senso*, ha dichiarato all'aeroporto di Shere-' metevo, mentre compilava le dichiarazioni doganali, Era il suo primo incontro con la stampa occidentale da quando, nel maggio 1984, era' partita l'ultima volta per, Goi-kij, Pallida, dall'aspetto stanco, è stata salutata con un mazzo di rose da un piccolo gruppo di amici sovietici, mentre sei doganieri le controllavano minuziosamente 11 bagaglio. •Grazie per Unteresse che avete dimostrato in questi anni — ha aggiunto la Bonner rivolta al giornalisti — ma per cortesia non danneggiatemi, poiché voglio tor¬ nare: Da come si comporterà' all'estero dipende Infatti 11 suo rientro in Urss, spiegano i famigliari che risiedono in America, e forse anche 11 futuro di Sacharov. Rientrata una settimana fa nel suo appartamento di Mosca, al 48 della Uliza Chkalova, era stata «protetta» da un miliziano che non lasciava passare 1 giornalisti occidentali. La sua partenza da Mosca è forse 11 primo frutto concreto dello «spirito di Ginevra». Ma 11 silenzio che l'ha maturata è cominciato prima: 111° ottobre, in un'intervista alla tv francese, quando Oorbaciov espresse una generica disponibilità a risolvere certi problemi dell'emigrazione. Parlò di «eccezioni», quando; «off individui in questione sono a conoscenza di segreti di Stato-, In questi casi, disse, 'la richiesta viene negata», ma trascorsi cinque o dieci anni *si riesamina il problema: A Sacharov, dal 1980 confinato a GorklJ, 11 visto d'espatrio era stato rifiutato proprio sulla base delle sue conoscenze scientifico? strategiche (è il «padre» della bomba all'Idrogeno sovietica). ^Continueremo a risolvere tali questioni senea clamore», aveva aggiunto Górbaclov: 11 primo segnale che la chiave del silenzio avrebbe potuto sbloccare la situazione. La conferma è venuta al vertice di Ginevra, quando già si era avuta conferma che la Bonner sarebbe potuta andare in Italia e poi in America per curarsi. Ci si aspettava che Reagan avrebbe insistito sul caso Sacharov e avrebbe sollevato anche quelli di Sharanskl, di Orlov e di altri dissidenti rinchiusi nel lager dell'Urss; Invece tacque. Non parve possibile che gli Stati Uniti avessero rinunciato, in quell'importante incontroscontro con l'Urss, a uno del motivi dominanti nella polemica transatlantica; a meno, appunto, che dietro le quinte qualcosa già si muovesse. Pochi giorni dopo l'intervista di Oorbaclov alla tv francese, di fatto, la rivista tedesca «Dcr Splegel» aveva «rivelato» trattative Usa-Urss per uno scambio: dissidenti contro spie. Si faceva anche il nome del mediatore: Wolfgang Vogel, avvocato di Berlino, che a giugno aveVa concluso lo scambio di 25 agenti occidentali con quattro spie dell'Est.. Piovvero le smentite, ma mai In forma ufficiale; e tuttora c'è a Mosca chi scommetterebbe sull'accuratezza di quello scenarlo. Ma l'ultimo chiodo nella struttura del silenzio è stato Infisso dalla stessa Bonner. Da fine ottobre, quando si è saputo del visto, ha capovolto le sue più salde abitudini: anziché cercare 1 giornalisti occidentali, 11 ha evitati. Spiegava dagli Stati Uniti il genero Efrem Jankelevlch: « Condizione del suo visto d'espatrio è che non parli con i media occidentali: rischierebbe di non poter tornare in Urss, ci ha chiesto di dire alla stampa di lasciarla stare-. <> Una parola di troppo e potrebbe crollare un fragile castello, che per ora si Identifica con il ritorno a Oorklj, al fianco del marito (deve anche scontare quello che rimane del cinque anni di esilio interno cui fu condannata nell'agosto '84 per 'attività antisovieiica»); ma che nello «spirito di Ginevra» e nell'«assenza di clamore» predicata da Oorbaclov potrebbe anche significare un visto d'espatrio per 11 fisico dissidente. CI si domanda, nell'Urss di Oorbaclov che* tace la vicenda al suol cittadini, se questo è l'Inizio di una svolta; e si pensa a Bharanskl, a Orlov, anche al massiccio problema dell'emigrazione ebraica che era un fiume nel disgelo degli Anni Settanta e che oggi è un rigagnolo. Fabio Galvano ROMA — Il ministro degli Esteri, Giulio Andreotti, si recherà il 6 e 7 dicembre a Praga per una visita ufficiale, su invito del collega cecoslovacco Bohuslav Chnoupek.