Con le follie del dr. Cornelius il feuilleton scopre l'assurdo di Ugo Buzzolan

Con le follie del dr. Cornelius il feuilleton scopre l'assurdo Raidue, sceneggiato di Antenne 2 tratto da un romanzo Anni 30 Con le follie del dr. Cornelius il feuilleton scopre l'assurdo Vi piace il feuilleton? Se si, è consigliabile stasera collocarsi su Raidue subito dopo 10 show di Oassman. Debutta — e già il titolo è tutto un programma — lo sceneggiato, o film per la tv, 11 misterioso dottor Cornelius, quattro ampie puntate ricavate da un romanzo francese degli Anni 30, autore Gustave Le Rouge, diretto epigono dei più noti Leroux, Lettane, Souvestre, Allain, ossia di Quella schiera di narratori popolari — di fervida fantasia e non spregevole stile — che avevano trionfato attorno alla prima guerra mondiale creando, tra l'altro, le figure di Arsenio Lupin e Fantomas. A loro volta questi Leroux e Leblanc avevano illustri ascendenti nell'800, ombre immortali che seguitavano a vagolare per Parigi, Dumas padre e poi Eugène Sue, Ponson du Terratl, Xavier du Montepin i cui ponderosi ■tomi — gremiti di orfanelle, madri disperate, cavalieri fedifraghi, masefterc, pugnali e ciondoli di riconoscimento — troneggiavano (ma si trovano ancor oggi) sulle bancarelle della Rive Gauche. Con una differenza: die Leblanc e soci avevano spinto il feuilleton nella direzione di un romanzo poliziesco particolare, diverso da quello inglese falla Conan Doyle, per intendersi), movimentato da avventure mirabolanti e caratterizzato dalla presenza di «mostri». E Le Rouge aveva puntualmente ricalcato le loro orme: da questa linea non si sono discostati gli sce- negglatori del film che è stato prodotto — e non poteva, per tradizione, essere diversamente — dalla parigina Antenne 2 con la collaborazione di Raidue e della tv portoghese. Per dare una pallida idea del racconto, elenco qui solo alcune delle cose che succedono nella prima puntata. Immaginarlo paese del Sudamerica dominato negli Anni 30 dai finanzieri americani; un magnate possiede un castello le cui pietre sono state trasportate una per una dall'Europa, e combina affari favolosi giocando a golf («Vendere, vendere» oppure, con un colpo di mazza, «comprare, comprare tutto»/' il magnate ha una figlia civetta che sta sdraiata sui letti, e un figlio scioperato, infame, crudele; la figlia ha un pretendente onesto e leale, un laborioso ingegnere democratico che l'ha chiesta in moglie 22 volte, vanamente; ordiscono intanto bieche trame uno scienziato megalomane e criminale che maneggia cadaveri («Permetta, le mostrerò la mia raccolta di visceri,...; e si diletta di diaboliche invenzioni, spalleggiato da un fratello altrettanto delirante; due omicidi (per ora), un poveretto in auto scaraventato in mare e un altro folgorato alle tempie mentre passeggia. Nella cornice di una ricostruzione d'epoca convenzio¬ nale e perfetta — dai biplani ai bocchini d'avorio, dai revolver ai reggicalze delle signore — tutto è inverosimile, illogico, incredibile, assurdo, ma intrigante: la suspense non cade mai e il regista Maurice Frydland prende sul serio la vicenda, tanto sul serio che per contraccolpo, irresistibilmente, si aprono continui spazi ad una sorniona ironia. Gli attori (lo scienziato folle è Gerard Desarthe, noto interprete teatrale, la ragazza è Caroline Silhol; e c'è, in rappresentanza dell'Italia. Renzo Palmer) stanno amabilmente al gioco, pupazzi manovrati da un burattinaio che si diverte con le sto rie più folli. Ugo Buzzolan

Luoghi citati: Europa, Italia, Parigi, Sudamerica