Non permettetevi di centrare la Cassai

Non permettetevi di centrare la Cassai Non permettetevi di centrare la Cassai DA Bordeaux a Brùcoli, e forse dal Manzanarre al Reno, non c'è bridglsta che non la conosca: è Giovanna Cassai di Sanremo. Elegante, bella, dotata di un fisico provocante non meno che d'un analogo temperamento, dà di sé un'immagine di prepotenza in realtà soltanto apparente, epidermica: una corazza (come i suoi enormi occhiali scuri) che nasconde tutt'altra natura. Certo, se la vedete azzuffarsi con Gavino, suo partner nella vita e nel gioco, avete magari di che spaventarvi; certo, se l'incontrate al tavolo, la vostra impressione sarà magari terribile. Il personaggio Infatti non si può classificare al primo colpo. Parla spesso di sé in terza persona, come Mennea: «Alla Cassai piaceva molto ballare», diceva una sera raccontando della sua giovinezza. Non si chiede l'età a una donna, ma lei non ha problemi, può permettersi di buttarvela in faccia, ma lo fa in anni bisestili. Di Gavino dice: «Sono la sua aguzzlna». Quando qualcuno al tavolo la contra, non dice mi ha contrato, dice: «Si è permesso di contrarml». Al Campionati italiani Ladies 1984 esclamò: «Io non soffro nessuna avversaria, mi faccio soffrire». E per carità non fate con lei la più piccola scorrettezza di gioco: il minimo che vi farà sarà di chiamare imperiosamente il direttore. Durante il Campionato francese a squadre miste (perché la coppia Gavino-Cassai gioca ed è classificata sia in Italia sìa In Francia) un avversario fece un attacco che definire sospetto era poco. La Cassai non gradi, scosse minacciosamente la testa bionda, ma poi concesse all'avversario un'alternativa: «O il suo è un attacco pilotato, o a bridge lei è veramente nullo: scelga pure». L'altro volse intorno gli occhi preoccupato, poi balbettò: «Scusatemi, non è molto che gioco...». A Bordeaux, ai Campionati del MEC, era l'unica donna che giocasse nell'open a squadre. C'era solo lei fra tutti maschi e rappresentava, con Gavino e due monegaschi, il Principato di Monaco. La squadra non ottenne un gran risultato, tuttavia si classificò a un solo punto dalla Francia A, forte di Chemla e compagni. La Cassai spiegò: «Ho sofferto lo choc da sipario» (si giocava col siparietto che impedisce ai partner di vedersi): «cosi non potevo litigare col compagno». Ecco, l'abbiamo descritta come appare: ma se siete in confidenza con lei e avete un problema, non dubitate: sarà la prima, e magari l'unica, che s'occuperà di voi. Le sue vittorie sono numerose: un Campionato italiano del misto a squadre in serie A e uno in serie B. il Festival del Mediterraneo a coppie, tornei di Torino, Modena, Montecarlo, Coppa Garozzo a Brùcoli. Alcuni modelli di Paolo Bellini disegnali per accompagnare il prét-à-porter dell'inverno '85 Borbonese privilegia fra i bijoux il collier. Da una collana di oblunghe, verticali scaglie multicolori pende un sole nero da folk visionario, che ospita una Immensa corolla fucsia; un breve ma corposo rosario di biglie marron ligneo si chiude con un concentrico laghetto in plexlglass a triplice specchio. Materiali e suggestioni rendono omaggio alla natura: opacità sassose, luci sabbiate, dischi nero lavagna, microfauna, fiori giganti o minuscoli, dovizie barocche in grappoli di perle. Poi lo scatto di essenzialità novecentesca: il modulo sasso lisciato, venato di lucidi intarsi, che si moltiplica in collier, in bracciale, si scinde in orecchini, sempre in un unico colore, verde, blu maiolica, giallo. Collier di bella purezza stilistica, che trova la massima espressione del gusto post-moderno nel tutto oro: collane mattina-sera a biglie cubiche, pendenti con Strass a reticello, lunghi, mobili orecchini. Lucia Sollazzo Questa è una sua mano: 4 10864 O k43 O aq3 4 k92 ♦ kq75 N 4 9 v 65 ol If 0 qj10987 <> k109 1 1 0 87 6 4 qj87 S 4 654 4 aj32 9 a2 <> j 54 2 4 a10 3 «Il povero Ovest», parole sue, «si è permesso di dire contro (in prima) sull'apertura di 1 Quadri, il suo partner ha dichiarato 1 Cuori, ma ho finito per giocare, in Sud, 4 Picche». L'avversario attacca a Cuori, la Cassai prende d'A e muove piccola Picche verso il 10 che fa presa (se Ovest avesse inserito la Q non sarebbe cambiato nulla). Ora la Cassai batte il K di Cuori e prosegue con Cuori tagliata di J. Checché faccia, Ovest è perduto, finirà per essere messo in mano e costretto a uscire a Fiori o Quadri regalando la decima presa: ha davvero fatto male a «permettersi» di contrare, la Cassai non ci ha messo molto a leggere la sua mano. Luigi A. Bassi Camillo Pabis-Ticci fotografare